Attualità

Con i quadri del Corpus Domini fiorisce di sogni la Comunità a Rocca di Papa

di Rita Gatta

Più cala l’imbrunire, più l’oscurità pare accendersi di fantasia, pensiero ed entusiasmo… in lontananza un orizzonte che fa fatica a spegnersi, tante voci si sovrappongono e, alla luce magica dei lampioni, crepuscolo di una sera tardo primaverile, un acciottolato si riveste di colori e immagini. Il giorno successivo è un dì di festa e un festoso assembramento di volti sereni, sui quali pare non leggersi la stanchezza di una giornata appena trascorsa, si materializza sempre più numeroso. Fa un certo effetto vedere persone sedute, inginocchiate al centro e ai lati della grande discesa del Corso della Costituente, generalmente transitata in tutte le ore… Mani febbrili lavorano e mescolano colori dando consistenza alle forme, ai pensieri, alle idee che sono state a lungo meditate e scelte nei giorni precedenti.

Son tutti gruppi, associazioni, volontari che s’aggregano e danno contributi preziosi: s’allarga sui sampietrini un tappeto che sarà ben presto riempito di cromatiche sfumature. Ciascuno sa dove mettere mani, spandere colore, riempire forme, sistemare il cartoncino esplicativo… È una festa, un anticipo di quella del giorno dopo: una festa che abbraccia i presenti, momenti di condivisione e gioiosa compartecipazione, qualche burla, battuta, commento che fanno sorridere e che danno carica. Tra loro, curiosi e chi vorrebbe magari mettersi a disposizione, non ha importanza il ruolo nel contesto cittadino; o qualcuno che siamo abituati a vedere in abito talare che s’è messo maglietta e pantaloni e si mimetizza tra la folla… E il vociare che s’alza, il dialetto che s’accende, la battuta che innesca un sorriso. Ma tutto procede nelle ore notturne, magari con un caffè per non rischiare una stanchezza improvvisa, qualcuno rifocilla, chissà… anche questa è compartecipazione.

Un pensiero ai giorni precedenti: in gruppo a decidere, a pensare, a ideare, a creare e ora si realizzano progetti, prendono forma i pensieri, i colori e i messaggi che abbracciano i temi più vari: dalla difesa dell’ambiente, un pensiero contro le antenne su quel monte una volta sacro, all’ostracismo per ogni tipo di violenza, dal ricordo di chi ha predicato principi che stanno alla base di ogni tolleranza e fratellanza, al concretizzarsi di un pensiero per quella festa del giorno dopo: il Corpus Domini…

Su antichi documenti si legge di infiorate nel nostro paese e alcune foto del secolo scorso documentano solenni cerimonie religiose, processioni alle quali anche i bambini partecipavano vestiti da piccoli sacerdoti o suorine… La via era decorata con petali di fiori, allora: oggi i trucioli di legno li sostituiscono, ma la Fede e l’impegno son sempre gli stessi e tutta la riconoscenza di noi cittadini per questi nostri rocchegiani che fanno delle parole i fatti, è totale e immensa. Non è il fattibile che determina la realizzazione di un sogno, ma rendere tangibile l’impossibile. 

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