E’ stato localizzato dai sommozzatori dei vigili del fuoco dopo 15 giorni di ininterrotte ricerche il corpo di Elnur Babayev, il 29enne dell’Azerbaigian annegato due settimane fa nelle acque del lago di Castel Gandolfo, dopo un tuffo dal pedalò. Il corpo però, che si trova a 90 metri di profondità, necessita dell’intervento di un’imbarcazione che, per la sua mole, non può essere messa in acqua.
E’ arrivata in mattinata l’imbarcazione dei vigili del fuoco di Milano, dotata di una strumentazione sofisticata e un robot subacqueo adatto a scendere a grandi profondità, utile per il recupero del corpo. Il lago però non possiede zone di attracco per natanti di tale mole e peso. A vuoto sono andati i tentativi di sollevare l’imbarcazione con una gru per metterla in acqua, nella zona degli “Undici Colli”, dove l’acqua è più alta. La gru a disposizione dei vigili del fuoco, infatti, non è adatta a tale operazione ed è quindi in corso la ricerca di una gru più grande, per poter sollevare l’imbarcazione e consentire il suo ingresso in acqua.
La zona è presidiata dai carabinieri della locale stazione e dai vigili urbani che stanno coadiuvando alle operazioni.
