Cultura

Rocca di Papa – Sbarco sulla Luna, dopo 49 anni l’Osservatorio Fuligni ricorda le emozioni di quella storica conquista

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Luna, romantica luna… la stiamo osservando in questi giorni in attesa diventi rossa, piena e ci faccia sognare quelle emozioni che i nostri nonni e bisnonni innamorati vivevano magari sospirando distanti, guardando quel corpo celeste ch’era vertice della loro lontananza: e sono proprio oggi passati quarantanove anni da quando Neil Armstrong mise il primo piede sulla luna… Se ne è parlato ieri sera presso l’Osservatorio Franco Fuligni di Rocca di Papa, in una conferenza promossa dall’Associazione Tuscolana di Astronomia “Livio Gratton” (ATA) e in tanti siamo tornati nel secolo scorso, anche se non così lontano, nel 1969.

Il relatore Paolo D’Angelo, giornalista e storico della conquista dello spazio, sprigiona tutto il suo entusiasmo e la sua emozione, facendo rivivere al pubblico presente quel coinvolgimento straordinario che tutto il mondo provò quando gli statunitensi Neil Armstrong prima e Buzz Aldrin poco dopo, toccarono il suolo lunare a 384 mila chilometri di distanza da noi, siglando il successo spaziale USA dell’indimenticabile missione Apollo 11, iniziata il 16 luglio con il lancio da Cape Canaveral: erano le 22,18 quando Tito Stagno e Ruggero Orlando ai milioni di italiani incollati al piccolo schermo, confermarono che l’uomo aveva conquistato lo spazio, l’Uomo con la maiuscola… tutto il genere umano in quel momento si sentiva unico, grande in un’unità che trascendeva ogni barriera politica o territoriale. E s’osservava la Terra fotografata a distanza nello spazio, come fosse stata la Luna… punti di vista invertiti.

Tutti noi ascoltiamo D’Angelo seguendo le slides che si susseguono sullo schermo, tratteniamo il respiro nel rivedere immagini di un passato recente che pare essere scivolato via senza ce ne accorgessimo, riascoltiamo – ricordando l’eterna rincorsa, tra successi e fallimenti che negli anni ’60 ha visto protagoniste America e Russia alla conquista dello spazio – la voce di uomini che hanno segnato la storia: Kennedy promettere la Luna, è il caso di dirlo; riviviamo guerre lontane c’hanno fatto epoca, il Vietnam tra le tante, la contestazione studentesca del ’68, una rivoluzione che pose fine a un’epoca per aprirne altre… e la storia procede anche tra le pagine di quotidiani dell’epoca che fissarono in prima pagina il passo dell’uomo tra le rocce lunari…

Paolo D’Angelo è stato organizzatore qualche tempo fa, di una mostra straordinaria Luna di Carta, organizzata a Roma in occasione del 40° anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna: pagine originali d’epoca dei maggiori quotidiani di allora, tutte dedicate a quell’eccezionale impresa spaziale. Le stesse pagine ingiallite – prime pagine di venti quotidiani provenienti dall’Archivio dello stesso relatore: Corriere della Sera, Corriere dello Sport, Gazzetta del Sud, Gazzetta di Parma, Giornale di Sicilia, Il Giornale d’Italia, Il Giorno, Il Mattino, Il Messaggero, Il Piccolo, Il Popolo, Il Resto del Carlino, Il Tempo, La Stampa, L’Osservatore Romano, L’Unione Sarda, L’Unità, Momento Sera, Paese Sera, Stampa Sera – sono state mostrate sullo schermo durante la conferenza al Fuligni. Un aneddoto simpaticissimo quello della prima pagina del Messaggero che sotto un enorme titolo mette l’impronta del primo uomo sulla Luna… in realtà di un pescatore di Ostia sulla sabbia del nostro litorale …

Si sorride, ma l’epilogo della serata si chiude con un grande orgoglio tutto italiano, quello che D’angelo instilla in ciascuno di noi ricordando meriti e successi dell’Agenzia Spaziale Italiana, con missioni made in Italy: recente il successo del lanciatore europeo Vega sviluppato da Avio che ha portato in orbita un nuovo satellite nel marzo dello scorso anno… Non si può che chiudere con una riflessione: la scorsa settimana nello stesso luogo, parlando di universi e galassie la Dott.ssa Catalina Curceanu, prima ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dei Laboratori Nazionali di Frascati ha fatto sì che in ciascuno di noi prendesse coscienza il fatto che nell’Universo, il nostro esistere corrisponde al palpito, se fosse percepibile, d’un essere invisibile fatto di nulla… La serata di ieri ha reso orgogliosi tutti noi d’essere creature che, nonostante l’infinitesimale limite, trovano la forza, il coraggio e la grinta di non arrendersi mai; due facce di una stessa medaglia, entrambe di grandissimo valore: la nostra umanità.

Rita Gatta

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