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Velletri, l’architetto Acciarito critica il nuovo parcheggio in via dei Volsci: ‘Un fallimento, senza alberi né prospettive’

Acciarito Parcheggio Area Ex Amore

“Il parcheggio del provincialismo italiano”. Così l’architetto Emanuel Acciarito ha definito la nuova area sosta in zona Ex Amore, a Velletri. Mentre c’é già chi non esita ad utilizzare la parola flop per il deserto di questi giorni d’agosto, e chi, al contrario, invita ad aspettare il ritorno alle piene attività (del vicino tribunale in primis) c’è chi come Acciarito boccia sonoramente quanto é stato ideato a Velletri per garantire ossigeno sul fronte della carenza di posteggi.

L’architetto Emanuel Acciarito

Una soluzione, tuttavia, quella partorita, che non é piaciuta affatto all’architetto, fondatore dell’Atelier Creativo Acciarito, che nella recente campagna elettorale ha collaborato alla stesura del programma del candidato sindaco Giorgio Greci, arricchendolo dei temi a lui più cari, a partire dallo sviluppo eco-sostenibile ed efficiente della “Smart City”, in una direzione di rispetto, tutela e valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio storico, artistico ed antropologico del territorio, improntato una progettazione integrata che sviluppa creatività e funzionalità, a supporto del patrimonio urbano.

Il giovane architetto, nato a Velletri, laureato in architettura all’università di Roma “La Sapienza”, é da sempre un attento ed interessato osservatore di tutte le tematiche riguardanti lo sviluppo eco-sostenibile ed efficiente della “Smart City” futura, e lavora costantemente nella chiara direzione di rispetto, tutela e valorizzazione dell’ambiente, del patrimonio storico, artistico e antropologico dei territori con ricerche e proposte progettuali in Italia e all’estero.

Le critiche dell’architetto Acciarito al nuovo parcheggio nell’Area Ex Amore

Una veduta area del nuovo parcheggio in ghiaia nell’Area Ex Amore, tra via dei Volsci e la bretella Ilaria Alpi

Proprio Acciarito, fautore del progetto “Smart City Green” ha criticato aspramente un’area sosta definita “fuori luogo per una città importante come Velletri. Non è stato piantato nessun albero – ha aggiunto – e oltretutto la comprensione funzionale viaria è pressappoco incomprensibile. Questo parcheggio sarà un fallimento” ha dichiarato Acciarito, affatto tenero nei confronti di un progetto che lo ha lasciato basito. “Chi ha commissionato questo parcheggio – ha evidenziato l’architetto – farebbe bene a dare spiegazioni in merito ad ogni scelta presa. Basta con questo spreco di risorse cittadine per opere che non hanno nessun senso di esistere. Affidate alla competenza le risorse della città. Aprite gli occhi e prendete esempio dalle grandi città in Italia e nel mondo, perché il genere umano si è evoluto. Pertanto di questo parcheggio non ne farei un vanto” ha aggiunto a commento dei post Facebook della “Velletri Servizi”, dove l’opera é stata presentata come un toccasana sul fronte delle risposte alle carenze di parcheggio. “Neanche l’entrata si é riusciti a mettere progettualmente perpendicolare alle direttrici dei parcheggi” ha ribadito l’architetto Acciarito, che ha poi allargato il suo pensiero, palesando quello che, a suo dire, poteva essere una soluzione per l’area ex Amore, che negli ultimi anni ha ospitato a più riprese le carovane dei circhi nazionali ed internazionali.

La proposta: parcheggio interrato con sopra un Bosco urbano

Progetto Parcheggio Area Ex Amore Velletri

Progetto dell’Atelier Creativo Acciarito per la risistemazione dell’Area Ex Amore Velletri

La soluzione caldeggiata da Emanuel Acciarito, già proposta in passato per quell’area, é quella di “un parcheggio interrato con sopra un bosco attrezzato per fare sport, poter vivere momenti di relax e consentire una sgambatina agli amici animali. Il tutto – a detta del giovane architetto, pluripremiato in diversi concorsi – con servizi e funzioni annesse ad una mobilità intelligente, per una città intelligente. 

La forestazione urbana è il tema intorno al quale l’azione della ri-naturalizzazione urbana deve fare leva anche nel campo della mobilità urbana. La struttura del parcheggio, non deve essere concepita come un’area da destinare solo al fine di fare cassa, ma bensì, deve essere intesa come una occasione intelligente per sperimentare una rigenerazione urbana che possa migliorare seriamente, la qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente in città. Chiunque di noi è disposto a pagare un parcheggio. Il problema non è quello di mettere in discussione il pagamento di un parcheggio, ma piuttosto, essere soddisfatti di pagare un servizio in un luogo, in cui, tutti, ne possano nel tempo, riconoscere la qualità che esso offre alla città, sia dal punto di vista socio-economico che da quello ambientale”.

In riferimento alle buone notizie giunte sul fronte del Tribunale di Velletri, pronto ad allargarsi, Acciarito contesta l’utilizzo improprio del termine “Cittadella della Giustizia”. “Un termine del genere ha senso se l’intervento coinvolge una bella porzione di territorio e non  solo un intervento di restyling e di sistemazione di qualche parcheggio. Insomma – ha aggiunto – Velletri merita una bella Cittadella della giustizia e questo non vi è dubbio, ma altrettanto merita una Cittadella sanitaria e formativa. Insomma intorno a tre importanti temi come giustizia, sanità e scuola, Velletri ha una importante chance per cambiare volto urbano ma anche culturale. Ci vuole però una visione e non interventi a spot. Con queste osservazioni – ha ribadito Emanuel Acciarito, nato proprio a Velletri, ma residente ad Artena – questa osservazione non si intende fare una critica alle intenzioni, ma si vuole evitare che interventi calati dall’alto senza nessun ragionamento partecipato e ragionato intorno ad una visione lungimirante, continuino a dare alla luce a questa città strutture elementari e molto antiquate per i tempi che corrono e le funzioni di cui abbiamo bisogno.

A mio avviso ha senso dare a questo intervento l’appellativo di “Cittadella” se il progetto sarà pensato per un’ampia area del territorio di Velletri, auspicabilmente disegnata per essere strutturalmente connessa anche con altre ampie aree della stessa città dedicate per esempio ad una Cittadella dello sport, ad una Cittadella della sanità, ad una dell’innovazione agricola, tecnico industriale e digitale e ad una del commercio e dell’artigianato”.

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