di Maria Lanciotti
Era in conto da tempo. Una visita al Cimitero Comunale di Velletri per un saluto allargato a tutti i concittadini, conosciuti e non conosciuti, che qui riposano da tempo o di recente. Domenica mattina, 19 agosto, varcato il cancello lo sguardo si è perso nel dedalo di loculi cappelle e tombe a terra, mentre si riscostruiva la storia del luogo attraverso nomi date e foto sulle lapidi di vecchia e nuova fattura.
Non avendo persone di famiglia tumulate in questo Camposanto, ma in altro Comune di appartenenza, l’attenzione era per ognuno di questi defunti, tutti apparentati dal comune destino di transitorietà su questa terra.
Torna alla mente qualche stralcio di notizia datata, forse un senza fissa dimora che si fosse acquartierato fra i più, ma non può essere che ancora conservi l’alloggio, che non si sia provveduto a farlo trasferire altrove.
E allora? di quale altro disperato si tratta? Oppure, ma sarebbe assurdo, da quelle parti, proprio vicino all’ingresso di Via Lata del Cimitero, sulla destra a ridosso del muro, la cura e manutenzione del luogo è lettera morta?