POLITICA

Genzano, la questione Coop sbarca in Consiglio con la mozione di Pd e LeU: ‘Importante resti nel territorio’

Coop Genzano

Lavoratori Coop protestano e scioperano davanti la sede di Genzano

Sbarcherà anche a Genzano, nell’odierno Consiglio comunale, previsto a partire dalle ore 18.30, la questione relativa alla paventata chiusura di 8 punti vendita dell’Unicoop Tirreno. La temuta chiusura sta interessando anche la Coop di Genzano, tanto che i consiglieri comunali di centrosinistra, trainati dal trio del PD (Flavio Gabbarini, Martina Ortolani e Roberto Silvestri) e supportati da Art.1 – LeU (Luca Lommi), hanno depositato una mozione, con l’intenzione di discuterla proprio nella seduta odierna. 

“Considerato che l’Unicoop Tirreno ha deciso che la sua partecipata -Distribuzione Lazio Umbria – dovrà cedere ben otto punti vendita a sud del Lazio e fra questi risulta esserci la Coop di Genzano, ad oggi ancora in gestione diretta Unicoop, i consiglieri comunali esprimono forte preoccupazione per il mantenimento di tutti i posti di lavoro dei dipendenti e del salario percepito in base ai contratti collettivi comparativamente e maggiormente rappresentativi”.

I quattro consiglieri di minoranza hanno poi puntato il dito sul fatto che, ad oggi, “non sono state fornite ai lavoratori e ai soci della cooperativa le motivazioni che hanno portato alla decisione di dismettere gli otto punti vendita e quali saranno le garanzie per il mantenimento dei livelli occupazionali e quale, ancora, sarà la nuova proprietà in caso di cessione dei punti vendita dell’Unicoop Tirreno”. 

Sullo sfondo i 4 consiglieri comunali di centrosinistra: da sinistra Luca Lommi, Martina Ortolani, Flavio Gabbarini e Roberto Silvestri

“I valori della cooperazione – hanno aggiunto Gabbarini, Ortolani, Silvestri e Lommi – trovano fondamento nella partecipazione societaria dei soci e dei dipendenti che insieme concorrono al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla migliore presenza sul territorio a favore della comunità locale, e non si può rinunciare a tutto ciò senza tradire lo stesso concetto di Mutualità, di Solidarietà e di Democrazia”.

“E’ per questo – si legge nel documento protocollato – che riteniamo sia un dovere da parte della dirigenza della cooperativa assicurare il lavoro dei soci nel rispetto dei contratti collettivi e dei contratti integrativi sottoscritti ed  effettuare la vendita dei beni di consumo a condizioni migliori di quelle che si otterrebbero dal libero mercato.

Infatti una buona gestione deve garantire la dignità dei lavoratori da una parte e il vantaggio degli acquisti dei beni per i soci e più in generale per i consumatori e che solo così si resta coerenti con lo scopo mutualistico per il conseguimento del quale la cooperativa è sorta.

Auspichiamo pertanto che l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, gli incontri presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio fra le parti sociali e la società, l’Audizione presso la Commissione Lavoro della Regione della proprietà, dei sindacati e dei sindaci del territorio possano portare alla risoluzione della crisi e la salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti acquisiti”.

“Chiediamo pertanto che venga richiesta, nei tavoli di confronto, la massima chiarezza e trasparenza sui piani di ristrutturazione in atto e rappresentata, con forza, l’importanza della permanenza sul territorio di una struttura orientata a scopo mutualistico nell’interesse di tutta la comunità genzanese”.

Come ogni mozione che si auspica possa diventare delibera il documento si conclude col Consiglio comunale che “impegna il Sindaco, la Giunta e la commissione consiliare a rappresentare in ogni sede la volontà espressa in questa Mozione tesa a salvaguardare il lavoro dei dipendenti direttamente coinvolti, il punto vendita e le attività produttive del territorio ad esso collegate”.

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