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Maltempo, ennesima calamità naturale sull’agricoltura. ASPAL: ‘Ingenti i danni subiti. Cisterna e Aprilia le più danneggiate’

kiwi danneggiati

Dal direttivo Aspal arrivano puntuali le preoccupazioni per gli ingenti danni subiti dagli agricoltori del territorio nella serata di domenica 21 ottobre, quando la tempesta di fulmini che ha colpito la provincia di Roma e il litorale ha causato enormi danni alle piantagioni

“Oltre alla grandine violenta, come già avvenuto il 22 agosto scorso, anche stavolta abbiamo dovuto fare i conti con una tromba d’aria impressionante che ha scoperchiato tetti dei capannoni, reti antigrandine, serre, e danneggiato anche qualche strada provinciale e comunale. Al momento – ha dichiarato in merito Stefano Giammatteo, presidente dell’ASPAL – non siamo in grado di quantificare i danni subiti con precisione, ma sicuramente, come il 22 agosto, parliamo di svariati milioni di euro”.

“Da una prima breve ricognizione dei danni subiti dagli agricoltori sembrerebbe che i comuni più danneggiati questa volta siano stati Cisterna di Latina ed Aprilia.

Però anche in altri Comuni del nostro territorio ci sono stai in alcuni punti danni evidenti sulle nostre produzioni agricole, soprattutto sul kiwi.

Ovviamente ci aspettiamo dai Comuni del nostro territorio, soprattutto quelli che da alcuni mesi a questa parte hanno subito ingenti danni alle coltivazioni agricole e non solo, sia in provincia di Roma che di Latina, impegno e sinergia fra di loro, grinta e determinazione, affinché vengano difesi una volta tanto i nostri interessi collettivi, sia in Regione che in Parlamento.

Abbiamo ancora una legge nazionale sulle calamità naturale, la 102/2004, che è completamente vecchia ed obsoleta, e deve essere quindi cambiata radicalmente perché possa rispondere alle esigenze della collettività.

“La nostra associazione Aspal – ha dichiarato in conclusione Stefano Giammatteo – farà come sempre la sua parte, a fianco degli agricoltori, anche per questa ennesima disgrazia subita nel nostro territorio, che rimane comunque un territorio agricolo di estremo pregio, per la qualità dei prodotti che vengono coltivati in questa zona, ma purtroppo poco riconosciuti e poco valorizzati da chi di dovere, come invece meriterebbero”.

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