POLITICA

L’indignazione di Carabella di fronte alla morte di Desirée (16enne di Cisterna di Latina): ‘Sgomberare, censire e riassegnare i palazzi occupati abusivamente’

Simone Carabella su Desirée

Simone Carabella

Rabbia, indignazione e sconcerto. Ancora una volta. E chissà per quante volte. Ci saranno fiaccolate, ci saranno tribune televisive, ci saranno le solite immancabili polemiche. E al tavolo, c’è da giurarci, si sederanno anche gli ipocriti di turno, quelli che hanno parole appropriate per ogni circostanza.

Quel che resterà, però, sarà quanto accaduto a Desirée, la 16enne di Cisterna di Latina, morta l’altro giorno in uno dei tanti palazzati abusivamente occupati, in cui pare sia stata addirittura drogata e ripetutamente violentata, prima di essere fatta crepare sotto il peso di quegli orchi che l’avrebbero spogliata della propria dignità e ridotta a spazzatura.

In mezzo a tante maschere emerge in maniera nitida il volto di chi la faccia ce l’ha sempre messa – e sempre la stessa, per tutte le stagioni – ripetendo concetti e frasi che anche oggi tornano tristemente d’attualità. Lui é Simone Carabella, colui che da giorni, mesi e anni va chiedendo a gran voce che sia fatto un censimento di quei palazzi e si proceda allo sgombero immediato.

Non poteva allora mancare, in queste ore così tristi, uno dei suoi proverbiali video, dove l’esponente di Sud Protagonista ha messo ancora una volta la faccia per dire quanto pensa. Senza filtri, né condizionamenti, provando a mettere avanti a tutto il buon senso e il rigoroso culto del rispetto della legalità. 

“Desiréè – ha esordito Carabella – é stata trovata morta dopo essere stata probabilmente drogata e violentata da 6-7 arabi e nordafricani. Ora ne parleranno tutti i Tg, verranno fatte fiaccolate, alle quali parteciperanno anche le istituzioni e i vari rappresentanti politici che vivono di promesse, ma nulla la riporterà in vita. E sarà così fino alla prossima fiaccolata. Alla prossima bambina. Proprio come é stato con Pamela Mastropietro”. 

“Eppure noi, da tempi non sospetti, abbiamo chiesto di censire i palazzi occupati abusivamente, di sgomberarli, riqualificarli ed assegnarli a chi fa parte di una graduatoria. Invece no, si esaltano sgomberi di anziani e disabili, e si lasciano in piedi questi centri di spaccio, prostituzione e criminalità”. 

Perché – si é chiesto Carabella – si arriva ad aspettare che venga violentata e muoia una ragazzina per sequestrare strutture del genere? Il tempo é scaduto, lo pretendiamo con forza e siamo pronti ad organizzare ogni tipo di manifestazione affinché ciò non accada più. Non possiamo più permettere che la Capitale d’Italia veda decine di palazzi occupati da chi in Italia non dovrebbe neppure esserci, eppure vi opera tranquillamente, con intenti criminosi, che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti”. 

“L’ipocrisia delle lacrime che arriva dopo mi fa ancora più schifo – ha poi aggiunto Carabella, prima di concludere – perché qualcosa poteva essere fatta ma non é stato così”. 

In una precedente nota stampa, di queste ore, proprio Simone Carabella, con altri due dirigenti nazionali di Sud Protagonista, Vincenzo Palluzzi e Michele Maritato, aveva chiarito il suo pensiero.

“Desirée – si legge nella nota congiunta – é l’ultima vittima di una mancata programmazione sulle politiche di sicurezza della Capitale. Troppi gli stabili occupati che di fatto diventano zone franche, preda di spacciatori e criminali. Da viale delle Province, passando per La Romanina, per arrivare a Tiburtina sono migliaia i cittadini che occupano palazzi interi vivendo nell’assoluto degrado e illegalità. Zone in cui la politica convenzionale ha paura di entrare. Ma noi no! Come Sud Protagonista siamo andati a vedere questi palazzi, chiedendo con forza un censimento capillare e un conseguente sgombero. Quei Palazzi vanno riqualificati e assegnati a chi in maniera legale rispetta graduatorie di assegnazione e invece si permette a chi in Italia non dovrebbe starci di occuparli usufruendo gratuitamente di ogni tipo di servizio per arrivare addirittura ad avere le parabole Sky, in barba ai cittadini romani che oggi vivono sotto i ponti“.
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