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La sanità che funziona: il ‘caso’ Anzio e l’innovativo reparto di Cardiologia diretto dal dottor Natale Di Belardino

L'intervento del dottor Natale Di Belardino, primario del reparto di Cardiologia dell'Ospedale di Anzio

 

Gianfranco Meconi, presidente del Comitato contro la Lotta al Tumore di Anzio-Nettuno, al fianco del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, del dottor Natale Di Belardino, primario del Reparto di Cardiologia, e di Padre Francesco, che ha benedetto il nuovo macchinario

In una sanità che combatte coi numeri come neppure gli economisti con lo spread, e in cui si chiudono reparti, e persino ospedali, lasciando interi territori sguarniti, ci sono eccezioni che vale la pena evidenziare, per come sanno rappresentare quell’altro lato della medaglia, quello di una sanità che funziona bene e che é in grado di rassicurare i cittadini. 

E’ il caso, emblematico, del reparto dell’UOC CARDIOLOGIA – UTIC dell’Ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno, che da 4 anni può contare sulle “cure” del dottor Natale Di Belardino, che proprio nel 2014 é divenuto Primario dell’ospedale anziate, i cui meriti sono stati più volte evidenziati dai vertici della Asl, ma ancor prima dalla fiducia dei pazienti presi in cura dal reparto.

Nella mattinata di martedì 31 ottobre é stato accolto favorevolmente dall’intera equipe medica il dono fatto dal Comitato per la Lotta contro il cancro di Anzio e Nettuno, capitanato dal presidente Gianfranco Meconi.

Nell’occasione é stato infatti consegnato un nuovo macchinario, il Test ergometrico con algoritmo per la t-wave alternans, sinora presente solamente presso l’Ospedale Gemelli di Roma.

L’intervento del dottor Natale Di Belardino, primario dell’UOC CARDIOLOGIA-UTIC degli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno

Dopo la benedizione, ad opera di Padre Francesco, é stato il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, a prendere per primo la parola, evidenziando i frutti dell’associazionismo, e risaltando i meriti del Comitato, prima di rimarcare quelli di “un Ospedale che – parole sue – funziona e funziona bene. Ciò non toglie – ha aggiunto – che vorremmo ci fossero ancora più servizi ed é per questo che siamo in contatto coi vertici aziendali e con la Regione. Dobbiamo salvaguardare il nostro punto di riferimento a livello sanitario, anche e soprattutto in virtù dell’imminente apertura dell’Ospedale dei Castelli. Dobbiamo cercare, insieme, di aumentare i servizi e l’offerta, facendo si che si mantenga così e, potenzialmente, migliori, visto che il bacino d’utenza, specie d’estate, sfiora i 200mila abitanti tra Anzio e Nettuno”.

La dottoressa Maria Carla Verdecchia, del reparto Otorinolaringoiatria

A seguire é stato proprio il primario, il dottor Natale Di Belardino, ad illustrare l’importanza del nuovo macchinario.

“Quello che andremo ad utilizzare nei prossimi giorni, grazie alla meritevole attività del Comitato presieduto da Franco Meconi – ha dichiarato il medico veliterno – é un test da sforzo non comune, che ha degli algoritmi particolari, in grado di permetterci di capire, soprattutto per i pazienti che hanno avuto un infarto o sono in una posizione di limbo, chi é veramente a rischio di morte improvvisa ed ha necessità del defibrillatore interno.

Si tratta – ha aggiunto il dottor Di Belardino – di un acquisto mirabile, che porterà ad una valutazione dei pazienti adeguata e sicura, che s’inserisce in un contesto nel quale é evidente l’innovazione tecnologica apportata in questi anni. 

Contestualmente, nell’arco della stessa mattinata, é stata annunciata, da parte del Comitato per la Lotta contro il Cancro di Anzio-Nettuno, la consegna di un apparecchio per stromboscopia, di cui la dottoressa Maria Carla Verdecchia, del reparto Otorinolaringoiatria, si é detta grata, visto che andrà a rimpinguare l’attrezzatura di un reparto che é un punto di riferimento da anni per quanto concerne la vestibologia e laringologia.

Nel suo breve intervento la dottoressa Rita Dal Piaz, direttore sanitario facente funzione, ha ringraziato il Primario e tutto il personale del reparto, definendo l’Ospedale di Anzio un punto di riferimento assoluto nell’elettrofisiologia. 

Va infatti evidenziato come quello anziate sia il primo centro laziale in fatto di defibrillatori intramuscolari impiantati e si appresti a fare anche ablazioni della fibrillazione atriale, a conferma di come in pochi anni, con l’arrivo del dottor Di Belardino, e con l’apporto dello staff da lui diretto, si sia riusciti a garantire un livello di elettrofisiologia di primissimo piano, capace di rappresentare un autentico punto di riferimento, oltre che per la popolazione del circondario, anche per i cittadini dei Castelli Romani, della provincia di Latina e, persino, della Capitale. 

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