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Il parto a domicilio al centro dell’evento ‘Stasera non esco, nasco’, a cura di ‘Castel Gandolfo in Movimento’

stasera non esco

Tutto pronto a Castel Gandolfo, presso il Bar Gelateria “La Lampara”, che nel pomeriggio di sabato 10 novembre ospiterà l’atteso evento “Stasera non esco, nasco”. Nel corso dello stesso verrà spiegato perché il parto a domicilio può essere fatto in salute e sicurezza.

L’iniziativa, che avrà inizio alle ore 17, nel bar in via Spiaggia del Lago, è a cura di “Castel Gandolfo in Movimento”. Le ostetriche Pamela Morganti e Giulia Andreacci incontreranno la popolazione, spiegando le linee guida e gli studi in materia, fornendo la propria esperienza sul campo. 

A dicembre 2014, il NICE (National Institute for Health and Care Excellence), il prestigioso Istituto inglese che detta le regole per il raggiungimento dell’eccellenza in tema di salute e cure mediche, ha pubblicato un documento intitolato “Intrapartum care: care of healthy women and their babies during childbirth”, con il quale si sostiene che, per le donne con una gravidanza fisiologica, il modo più sicuro di partorire è proprio il parto in casa o presso i centri nascita: “Women should give birth without doctors”, cioè “Le donne dovrebbero partorire senza i medici”.

Quello che per decenni è stato considerato un modello azzardato, pericoloso, naife persino un po’ snob, oggi sembrerebbe rivelarsi una scelta “scientificamente avanzata”. Perché? Questo importante cambiamento nasce dalla dimostrazione che le donne che partoriscono in ambito extraospedaliero subiscono un numero minore di effetti avversi, un minore numero di interventi medici (episiotomia, taglio cesareo, parti operativi con ventosa) oltre a una minore incidenza di infezioni rispetto alle donne che partoriscono in ospedale.

Con il parto in casa o nel centro nascita, la soddisfazione della donna è sempre superiore rispetto a quella che riesce a ottenere dopo un parto ospedaliero: un’assistenza meno invadente e la maggiore autonomia la rendono protagonista attiva dell’evento, sottraendola a quei meccanismi di delega che diventano quasi obbligati in ospedale; inoltre, il contesto domestico le dà la possibilità di accogliere il nuovo nato in un ambiente accogliente e familiare

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