Da circa un mese è tornata a funzionare la famosa discarca di Colle Fagiolara di Colleferro ai confini con l’ex parco uccelli della Selva di Paliano e di fronte una scuola pubblica ed a diverse abitazioni di cittadini residenti. Continuano le proteste, i ricorsi al TAR del Lazio e le segnalazioni all’Arpa, nonché ai carabinieri del NOE.
Con il ritorno dei camion e della loro attività di scarico dei rifiuti, sono infatti tornati i problemi di sempre per l’ambiente, per gli abitanti e per gli studenti: i gabbiani hanno ripreso a volare sulle cosiddette “collinette” di rifiuti, la puzza invade l’intero territorio ed entra prepotentemente nelle vicine abitazioni ed i miasmi compromettono in modo subdolo la salute dei cittadini. Qualche giorno fa, attraverso la sua pagina Facebook, il Sindaco Pierluigi Sanna si scusava con gli studenti e con i cittadini senza però fornire spiegazioni dettagliate rispetto ad un problema che colpisce da ormai troppi anni il comune di Colleferro.
Il servizio di gestione della discarica, che è di proprietà comunale, è affidato alla società Lazio Ambiente che, dopo lo spostamento dei tralicci dell’alta tensione, ha ricominciato l’attività di deposito dei rifiuti che, stando ad una determina regionale, potrà arrivare a 500 mila quintali.La chiusura dell’intera struttura è stata sancita per il 31 dicembre del 2019 confermando così, se i termini saranno rispettati, un’attività di scarico dei rifiuti di oltre un anno.
I cittadini colleferrini però, stanchi di una situazione ormai insostenibile che crea non pochi disagi alla propria qualità della vita, nonché alla propria salute, iniziano a chiedersi se Lazio Ambiente stia svolgendo le attività di controllo che gli competono rispetto ai rifiuti conferiti nella discarica e se, soprattutto, il Comune di Colleferro, proprietario del sito, stia attuando tutte le procedure di indirizzo e di controllo nei confronti della società di gestione. Ma per ora dall’amministrazione non è arrivata alcuna risposta.
Maura Pisciarelli
