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L’industria dei giochi in Italia rispetto ad altri paesi

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Il gioco d’azzardo fa parte del panorama italiano più a lungo di quanto si pensi; infatti, il primo casinò fu aperto a Venezia nel 1726. Da allora, altri sono nati e poi chiusi, fino a trovare quelli che oggi operano anche online e con notevole successo in tutto il mondo .

La fiorente industria italiana di giochi d’azzardo

Il risultato del successo dei giochi d’azzardo in Italia è dovuto alla fiorente industria che si è sviluppata in questo settore. Durante tutto il secolo scorso, la maggior parte della popolazione italiana disapprovava il gioco d’azzardo.

Tuttavia solo negli ultimi decenni la visione negativa di lunga data del gioco d’azzardo è diventata meno diffusa, in particolare con la nuova giurisdizione sul territorio nazionale con la supervisione dall’Aams in merito ai giochi online e terrestri e che ne stabilisce limiti e regole .

A dimostrazione di ciò basti notare che nel primo trimestre del 2016 il fatturato delle aziende che operano nel settore dei gambling è cresciuto di oltre un quinto, e fino alla data attuale la crescita è incredibilmente costante. 

Le nuove leggi approvate nel 2011 in merito al gioco d’azzardo in Italia hanno consentito a molto siti italiani e stranieri di aprire giochi cash online anche online. Tra questi i più gettonati sono quelli delle slot machine che l’Amministrazione autonoma dei monopoli di stato (AAMS) ha approvato scoprendo che ha rappresentato più della metà dei guadagni dei casinò terrestri italiani proprio nell’anno 2011. A questo punto vediamo nel dettaglio quali sono le concessionarie riconosciute in Italia dalla suddetta Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, anche se è importante sottolineare che c’è esiste una lista di casino AAMS recensiti da CasinoPilota.

Una sentenza storica per il gioco d’azzardo italiano

Gli interessi italiani dei giochi online hanno di nuovo messo in discussione la legalità degli operatori di gioco d’azzardo transfrontalieri con sede in altri Stati membri dell’UE, come Malta, che insegue e non è questo un mistero i clienti italiani.

Tuttavia, in una sentenza preliminare del settembre 2013, la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha dichiarato che tali restrizioni costituirebbero una violazione del diritto dell’UE. La Corte ha quindi confermato il diritto degli altri stati dell’UE di consentire ai giocatori d’azzardo italiani di giocare.

Nel frattempo, il governo italiano sta concentrando la sua attenzione su un’altra preoccupazione, il crescente numero di persone nel paese che sono diventate dipendenti dal gioco d’azzardo fisico e online.

La linea d’azione proposta dal governo, una moratoria completa di un anno sul gioco d’azzardo online e se attuata, non solo metterebbe in ginocchio l’industria del gioco del paese, ma avrebbe un profondo impatto sull’intera economia italiana.

Oggi, infatti, il settore del casinò e del gioco d’azzardo online è in forte espansione e il fatturato delle industrie preposte a ciò, supera gli 80 miliardi di euro l’anno. A questo punto vediamo quali sono le concessionarie riconosciute in Italia elencate sull’autorevole sito: www.adm.gov.it

Le principali industrie di gambling in Italia

In prima fila nel vasto panorama di industrie italiane che operano nel settore del gambling online, troviamo in testa la Lottomatica e la Snai, che tra l’altro sono le uniche totalmente made in Italy. La prima appartiene al 60 per cento alla casa editrice De Agostini Spa ed è controllata a sua volta dalla B&D di Marco Drago e C, ovvero una storica holding della famiglia Boroli.

La Snai si sorregge sul mercato con la formula dell’azionariato. Tale cambiamento rispetto alle origini, ha, infatti, permesso a fondi privati denominatei equity che fanno capo alla famiglia Bonomi, e ad istituti bancari e assicurativi italiani di partecipare a tale diffusione sul territorio. 

Le altre società che partecipano all’azionariato e precisamente otto, sono La Cogetech appartenente alla Cogemat, Spa a sua volta di proprietà al 71% dell’OI Games 2 con sede in Lussemburgo. La Gamenet invece partecipa al 42% (quota di maggioranza) della Tcp Eurinvest, anch’essa con sede in Lussemburgo. Un’altra holding denominata Hbg e che è al 99% di proprietà della Karal (Lussemburgo).

Per quanto riguarda invece l’Italia solo l’1% delle azioni sono di proprietà di proprietà di un cittadino italiano, che risponde al nome di Antonio Porsia definito dai principali mass media nazionali il re delle sale da gioco.

Il gruppo delle suddette holding “lussemburghesi si completa con la Sisal, che al 97 % appartiene alla Sisal Holding finanziaria, Spa a sua volta al 100% di proprietà della Gaming Invest, con sede nel suddetto granducato.

Ci sono infine altre società che completano il cerchio dell’azionariato e tra queste due sono di nazionalità spagnola. Nello specifico si tratta della Codere, al 100% dell’omonimo gruppo Codere Internacional, e la Cirsa international Gaming Corporation. Le altre due sono invece la G. Matica al 95% della Telcos e l’Atlantis (oggi B Plus Giocolegale limited), che ha la sua sede a Londra e una succursale a Roma. Quando si parla di gioco d’azzardo ci si riferisce alle scommesse sportive e ai casino online e a tale proposito.