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RIFIUTI: NEL LAZIO SITUAZIONE DI AFFANNO, MA NO AI TERMOVALORIZZATORI

rifiuti differenziati a ciampino

“Lazio e Campania sono in affanno, non in emergenza. Comunque costruire inceneritori in risposta a un’emergenza è tecnicamente sbagliato. Per metterne in funzione uno ci vogliono 7 anni, 20 per rientrare dall’investimento. Nel frattempo la differenziata cresce, cosa gli diamo da mangiare a un inceneritore?” ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

altri rifiuti via ardeatina

L’enorme problema dei rifiuti per la Regione Lazio è infatti determinata dal fatto che la Cina ha chiuso le frontiere per i prodotti della differenziata e in Europa ci sono sempre meno spazi negli impianti esistenti. Questo produce quotidianamente numerosi roghi dei depositi di rifiuti e un costante aumento dei costi per smaltire rifiuti nel resto d’Italia. Ama, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale, si salva pagando 205 euro a tonnellata, un costo altissimo grazie ad un contratto ponte, ovviamente provvisorio, visto che l’ultima gara di appalto, che valeva 188 milioni di euro è andata deserta.

Questo dimostra come la mancanza di impianti sia un punto delicato in termini politici e anche molto importante dal punto divista economico. Ma proprio ieri, durante il Consiglio regionale straordinario sui rifiuti, l’assessore Massimiliano Valeriani ha ribadito che: “I termovalorizzatori ad oggi sono ancora insostituibili, ma entro il 2030 non se ne potranno più costruire, secondo le normative europee, e dovrà iniziare la sostituzione di quelli esistenti”.

E proprio nella stessa seduta di Consiglio è stato approvato l’Ordine del Giorno presentato da Fratelli D’Italia che impegna la Giunta Zingaretti ad adottare la strategia “Rifiuti Zero” che prevede il sostegno ai comuni per ampliare la raccolta porta a porta; l’introduzione della tariffa cosiddetta “puntuale” in base alla quantità dei rifiuti indifferenziati conferita dalle utenze; l’incremento degli impianti sul territorio per garantire autosufficienza nella chiusura del ciclo dei rifiuti; l’adeguamento dei Centri di Raccolta per la differenziata; il recupero e la selezione dei materiali leggeri e degli imballaggi e la riconversione degli impianti Tmb di AMA S.p.A., con tecnologie che permettano il recuperano della materia.

Un intervento che non ammette repliche giunge in Consiglio da parte del Movimento 5 Stelle che, con la portavoce Gaia Pernarella sostiene: “Ci aspettiamo che quell’economia circolare oggi invocata anche da chi fino a ieri promuoveva ‘revamping’ di inceneritori a chiusura del cerchio e che invece è da sempre nelle proposte del Movimento 5 Stelle in un’ottica di riduzione, recupero, riciclo, rigenerazione e riuso, diventi la bussola con cui la Regione orienterà tutte le sue prossime scelte”.

Maura Pisciarelli