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Genzano – Alberi decapitati, monta l’indignazione dei cittadini. Marta Bevilacqua: ‘La città cade a pezzi’

alberi tagliati

E’ un’indignazione che si sta propagando in fretta quella che é montata a Genzano di fronte alla sorte infausta dei tanti alberi finiti con l’essere decapitati a colpi di motosega. Un pò come nel caso dei tagli repentini dei platani di piazza Giuseppe Mazzini (che ad un anno e mezzo di distanza non sono stati ancora rimpiazzati), anche in questa circostanza sta serpeggiando un moto di protesta trasversale, che ha spinto addirittura la senatrice del MoVimento 5 Stelle, Elena Fattori, a non indugiare nell’esprimere le sue perplessità di fronte a quanto accaduto. Dagli alberi segati a metà su via Montegiove Nuovo, passando  per il radicale abbattimento di castagni e lecci su via Emilia Romagna, sono in tanti ad assistere sbigottiti di fronte al “repulisti” deciso da chi cura la gestione del verde pubblico. 

Una panoramica eloquente degli alberi tagliati lungo via Emilia Romagna

Al momento nessuna spiegazione ufficiale, in supporto della scelta, é arrivata dai vertici comunali, mentre il fronte degli indignati va allargandosi a macchia d’olio. “I consiglieri si recheranno in Comune per attingere agli atti ed appurare se e quale stato di pericolosità vi fosse”, ha preannunciato via social Sandra Silvestri, moglie dell’ex sindaco Flavio Gabbarini e sorella di Roberto Silvestri, altro consigliere del Pd. 

“Io quelle piante le avevo ogni giorno davanti agli occhi e le vedevo belle, sane e rigogliose” ha aggiunto una cittadina, che non ha nascosto la sua delusione. “Non c’era assolutamente nessun pericolo per le persone e per le macchine. Bastava la classica potatura per evitare le cadute dei rami, almeno per quanto riguarda le piante di castagne. I lecci – ha aggiunto – erano forti e sani. Potranno raccontare di tutto ma non fatevi gabbare, si possono vedere anche adesso i tronconi e vi assicuro che non erano marci. Mi dovrebbero anche spiegare perchè è stata completamente distrutta una siepe di bambù che non dava alcun fastidio, che tra l’altro ci salvaguardava dai rumori delle macchine, come facevano anche gli alberi. Bastava tenerla a bada come si fa per le erbacce e abbelliva la strada. Dovremmo giudicare pericolosi anche i cartelloni pubblicitari che adesso spiccano in tutto il loro “splendore”?” ha concluso la cittadina genzanese, riassumendo quanto accaduto.

Un intervento di Marta Elisa Bevilacqua durante la campagna elettorale del 2016

In attesa che qualcuno, carte alle mano, giustifichi un tale disboscamento, la voce dell’indignazione si é levata anche da parte di Marta Elisa Bevilacqua, già vicepresidente del Consiglio comunale nel quinquennio della Giunta Gabbarini. “La nostra città cade letteralmente a pezzi – ha premesso la Bevilacqua -. Al di là di qualche sporadica iniziativa, spesso affidata al buon cuore e all’iniziativa delle Associazioni, non c’è più nè progettazione nè manutenzione, nè straordinaria nè ordinaria. Una città piena di transenne, di buche, con una raccolta differenziata abbandonata a se stessa, con tariffe sempre più alte in cambio di servizi sempre più scadenti.

Una città che lascia al palo i concittadini più deboli, che non si prende cura delle assistenti specialistiche nelle nostre scuole, o dell’assistenza domiciliare, che non interviene sulla sicurezza delle scuole, che, addirittura, si lascia declassare l’Infiorata, che si lascia amputare gli alberi senza che un solo esponente della maggioranza riesca a produrre uno straccio di giustificazione.

Il nostro – ha aggiunto ancora l’ex capogruppo della Federazione della Sinistra – è un appello a tornare a fare politica: chi ha creduto che la millantata onestà, da sola, fosse sufficiente a ben amministrare, deve tornare sui suoi passi! L’onestà è precondizione necessaria, ma non assolutamente sufficiente. Serve la competenza! Serve far tornare il Consiglio Comunale a svolgere il proprio ruolo di tramite tra la cittadinanza e l’azione amministrativa.

L’era delle chiacchiere, l’era deresponsabilizzata che ha preteso che tutto ciò che non andava fosse colpa sempre di qualcun altro è finita.

è sotto gli occhi di tutti che questa amministrazione non sa o non può gestire la cosa pubblica, non ne ha le capacità né politiche né amministrative.

Siamo qui a chiamare tutta la cittadinanza a prenderne atto con noi e a ritrovare un terreno di confronto, terreno in cui ciascuno di noi, senza ipocrisia, porterà la propria appartenenza ideale, senza raccontare la favola dell’essere apolitici, ciascuno con la propria storia, con le proprie esperienze e col proprio sistema valoriale.

Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo aspettare in finestra che Genzano cada a picco.

Non possiamo, nemmeno, permetterci i “giochi della sedia”, le dinamiche della vecchia politica, quelle dinamiche, anche a causa delle quali, ci troviamo così mal governati!

Insomma, tra chi si prepara a ingaggiare la solita, trita, lotta interna, chi continuerà ad anteporre la propria individuale affermazione e chi continua a annaspare di errore in errore, vogliamo costruire un’altra opzione, l’opzione del fare con competenza e alla luce dei valori dell’eguaglianza, della partecipazione veritiera dei cittadini alla politica, l’opzione che agisce e nell’agire costruisce un rapporto democratico e partecipato coi cittadini, l’opzione che rifugge le lusinghe della demagogia, ma che anzi la combatte e la combatte con proposte realizzabili: ci avevano promesso che avrebbero fatto rinascere Genzano, avremmo avuto tre volte Natale e festa tutto l’anno, la realtà, purtroppo per noi, è sotto gli occhi di tutti. C’erano e ci sono ancora, delle proposte realizzabili, anzi che non si possono più rinviare!

Vogliamo discutere con chi si sente concorde con questa analisi e vogliamo discuterne faccia a faccia” ha concluso Marta Elisa Bevilacqua.

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