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Partorire a casa si può! Se n’é parlato a Castel Gandolfo con le dott.sse Morganti e Andrenacci

ostetriche morganti

La relazione durante il convegno

Recentemente si è svolto presso il bar “La Lampara”, sul lungo lago a Castel Gandolfo, un evento di salute pubblica intitolato “Stasera non esco, nasco”, organizzato dall’associazione Castel Gandolfo in Movimento, e mediato dalla Dott.ssa Ostetrica Pamela Morganti, ostetrica che si adopera sul territorio dei Castelli Romani, e dalla dott.ssa Ostetrica Giulia Andrenacci, presidente della casa maternità “Gea” nata nel 2017 in zona Eur.

L’evento ha avuto come scopo quello di promuovere informazioni reali basati sulle evidenze scientifiche, sulle raccomandazioni e linee guida dell’Oms (2018) e su tutte le linee guida dei maggiori enti mondiali a capo della salute riproduttiva ed ostetrica (NICE, American college, Royal college, Australian college) riguardo al parto naturale “rispettato” e non medicalizzato, al parto a domicilio ed in casa maternità.

Innanzitutto, cos’è un parto NATURALE?

È un parto avvenuto per via vaginale in maniera fisiologica e naturale, senza interventi esterni NON NECESSARI, senza procedure invasive atte a velocizzare il processo senza motivazioni scientifiche comprovate. Può avvenire in casa, in casa maternità o in qualsiasi luogo sia assicurato rispetto della donna, del bebè e della coppia, rispetto del piano del parto, rispetto delle volontà della donna circa le procedure da effettuarsi, rispetto dell’intimità dell’evento, rispetto dell’integrità della persona e delle proprie emozioni e sensazioni. Quello che preoccupa in primis le donne è il dolore, ma perché c’ è il dolore? Comprendere che il dolore è fisiologico ed è necessario è un primo passo. Vi sono delle cause che lo scatenano fisiche e psicologiche: fisiche in quanto l’utero è un muscolo che a termine gravidanza arriva a 40 cm, e durante il travaglio contraendosi, come qualsiasi altro muscolo, crea dolore insieme allo stiramento delle fibre muscolari; psicologiche perché durante il travaglio la mamma consapevole della fine della gravidanza, non è mai realmente pronta alla fine della simbiosi che ha avuto per 9 mesi, e la separazione da quella creatura che fino ad allora è stata solo sua le crea sofferenza. Possiamo trovare però il modo di assecondarlo e gestirlo. Il dolore viene aiutato dalle endorfine che sono i nostri anti dolorifici naturali, da un luogo intimo ,caldo, con pochi stimoli, dall’acqua, dal movimento libero, dai massaggi, da una persona di fiducia accanto; viene aggravato invece dall’adrenalina (ormone della paura, del pericolo), dalla solitudine, dall’immobilità, dalle procedure invasive e/o dalle visite non necessarie, da un luogo sconosciuto.

Mantenere ALTI LIVELLI DI OSSITOCINA (ormone dell’amore che viene secreto in gravidanza, allattamento, durante il rapporto sessuale, durante un bacio o un abbraccio) e di ENDORFINE tramite le condizioni elencate sopra, permettono al travaglio di procedere fisiologicamente.

Se si alza l’adrenalina (per paura, per procedure invasive, per troppi stimoli, per dolore innaturale, per solitudine) il travaglio si arresta in quanto l’adrenalina è antagonista dell’ossitocina ormone responsabile del buon andamento del travaglio. Reprimere la parte razionale, e seguire ciò che detta l’istinto durante il travaglio ed il parto per quanto riguarda posizioni assunte per gestire meglio il dolore e le spinte, sicuramente permette di vivere un travaglio positivo.

Quali sono i benefici di un parto umanizzato e rispettato? Sono innumerevoli, ne elenchiamo alcuni;

PER LA MAMMA:

– Rispetto della coppia(delle sue volontà) e del bebé;

– Rispetto dei tempi della fisiologia e delle sue fasi ;

– Rispetto delle evidenze scientifiche (si alimentazione, movimento, ecc.);

– Empowerment della donna, delle sue competenze, capacità e potenzialità;

– Maggiore soddisfazione e realizzazione della donna e della coppia in generale

– Migliore ripresa ed out-come materno

PER IL BAMBINO:

– BONDING immediato, MAI separato dalla madre (Meno stress, Meno cortisolo)

– Attaccamento precoce al seno

 – Ritardo del taglio del cordone

-Nessuna procedura invasiva, nessuna visita immediata, nessun bagnetto

SOLO LA MAMMA

– Microbioma

– Migliore out-come neonatale, bimbi più sereni, migliori esiti psicologici.

Ma cosa dicono le linee guida internazionali e l’Oms riguardo al parto umanizzato e /o al parto in casa e casa maternità? L’Oms dal 1996 afferma che l’obiettivo dell’assistenza ostetrica sia quello di raggiungere una madre ed un neonato in buona salute con il minor livello di interventi possibile compatibile con la sicurezza. La linea guida del NICE afferma che le donne che rientrano nei criteri di fisiologia devono essere sostenute ed incoraggiate a partorire a domicilio o presso centri nascita gestiti da Ostetriche in cui vi è maggior probabilità di avere un parto spontaneo senza interventi dannosi. L’American College of Nurse-Midwives supporta il domicilio come luogo sicuro in cui partorire perché gli esiti di salute per donne e neonati evidenziati sono equiparabili e/o migliori a quelli di nascite ospedaliere. I due Royal College(of Obstetricians and Gynecologists e of Midwives) dal 2007 hanno pubblicato una dichiarazione congiunta dove affermano la sicurezza del parto a domicilio o nei centri nascita gestiti da Ostetriche per le donne che rispondono ai criteri di fisiologia. L’australian College of Midwives ha condotto 11 studi che dimostrano come il parto a domicilio sia sicuro per le donne e per i bambini, con 10 studi su 11 che riportano l’ASSENZA di differenze in mortalità perinatale e gli aspetti positivi per donne e neonati dovuti a minor interventi ostetrici quali parti con ventosa, tagli cesarei, episiotomie, lacerazioni, utilizzo di analgesia epidurale, ecc..

Nel comunicato stampa di presentazione l’OMS RICORDA CHE: «Una consistente proporzione di donne incinte in buona salute, durante il parto subisce interventi sistematici NON NECESSARI e POTENZIALMENTE PERICOLOSI»

SI HA DIFFICOLTA’ AD INDIVIDUARE LA NORMALITA’ DEL PARTO, favorendo l’espansione della COLPEVOLIZZAZIONE della donna che impaurita cede alla delega PASSIVA al MEDICO

L’OMS cosi decide di elaborare delle raccomandazioni per un’esperienza di parto POSITIVA ossia quando i valori personali e socioculturali della donna vengono RISPETTATI.

M.ODENT dice che: «La chiave per ridurre la medicalizzazione del parto risiede nell’ESATTA COMPRENSIONE della fisiologia del parto»

Chi richiede di partorire a casa? Secondo gli studi, donne di buon grado culturale e livello di studio superiore.

Vi sono delle condizioni imprescindibile per essere assistite in casa o casa maternità tra cui una gravidanza fisiologica, l’assistenza prima, durante e dopo di personale qualificato e la distanza del luogo del parto che non deve mai essere maggiore ai 30 minuti in macchina dall’ospedale più vicino.

E la domanda più gettonata soprattutto per i papà: “E se succede qualcosa?”

Le ostetriche che assistono il parto a domicilio sono ostetriche PREPARATE E COMPETENTI, in grado di gestire qualsiasi emergenza che riguarda mamma e bebè e rinnovano ogni due anni l’abilitazione alla rianimazione materna  e neonatale.

Le ostetriche presenti al parto hanno con sé la BORSA OSTETRICA che contiene presidi e farmaci per arginare qualsiasi urgenza (e che controllano e rinnovano in fatto di scadenze, usura o utilizzo ad ogni parto). Viene lasciata già a casa della donna o l’ostetrica la tiene in macchina SEMPRE dall’inizio della reperibilità.

Il compito dell’ostetrica è quello di osservatore: osservare che tutto proceda fisiologicamente, e individuare subito qualsiasi deviazione dalla fisiologia.

Questo è il sunto di ciò che ci è stato illustrato dalle relatrici in questo evento unico fino ad oggi nel suo genere qui ai castelli romani, che ha richiamato l’attenzione di 60 concittadini e che ha provocato nei presenti tante riflessioni riguardanti la gestione dell’evento “parto” negli ultimi 30 anni e l’eccessiva medicalizzazione con induzione e/o accelerazione del travaglio non giustificata, episiotomie (taglio della vagina) non necessarie, Tagli cesarei d’urgenza. Siamo un paese al di fuori di tutte le percentuali europee ma si continua a procedere nello stesso modo per paura del cambiamento. Si tende sempre di più ad intervenire sulla fisiologia non pensando che forse per proprio quest’abbondanza di medicalizzazione non necessaria interferendo con i processi naturali possa essa stessa creare patologia. Partorire a casa, in casa maternità o in una struttura ma con un’assistenza ONE TO ONE (raccomandata dall’Oms) ossia della stessa ostetrica prima durante e dopo il parto, non significa essere alla moda, hippie o naif, ma al contrario stare dietro al progresso, e le Nazioni Nord-Europee ce lo insegnano.

«Il parto dovrebbe essere UN EVENTO NATURALE che ogni tanto ha bisogno di aiuto medico. Non un evento medico che occasionalmente avviene in maniera naturale! K.Johnson».

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