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Ospedale di Velletri, ecco com’è andata l’Audizione della Commissione Sanità. Righini (FdI): ‘Ci aspettavamo di più! Non é emersa una chiara volontà di investimento’

platea Velletri audizione sanità
platea Velletri audizione sanità

“Ci aspettavamo maggiore concretezza, invece ci siamo ritrovati ad assistere ad una pur apprezzabile esposizione di come la sanità territoriale dovrebbe essere organizzata, che stride coi bisogni di chi aspetta soluzioni concrete, a partire dalla tutela e dal potenziamento dell’esistente”. Così il consigliere regionale Giancarlo Righini, ha commentato l’esito dell’Audizione della Commissione Sanità, che questa mattina ha avuto luogo proprio all’interno dell’Ospedale di Velletri, come richiesto ufficialmente dall’esponente di Fratelli d’Italia.

righini audizione sanità
L’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, che aveva richiesto che l’audizione della Commissione sanità si tenesse proprio all’interno dell’Ospedale di Velletri

“Avevamo richiesto che l’Audizione si tenesse proprio all’interno del “Paolo Colombo”, affinché potessero essere toccati con mano i problemi che vi si vivono quotidianamente e anche gli operatori potessero esprimere il proprio pensiero” ha aggiunto Righini -. Ma certamente siamo rimasti delusi di fronte a chi si è limitato ad annunciare ciò che già era già di dominio pubblico, ovvero la costruzione della Camera Calda del Pronto soccorso, di cui si parla già da anni, e l’arrivo di una nuova Tac che dovrebbe essere uno strumento diagnostico implicito in un Dea di primo livello.
Ci aspettavamo che venisse rappresentata una chiara volontà di investimento nella struttura ospedaliera e che venissero fugati i sospetti di chi teme che il suo progressivo impoverimento possa portarla alla chiusura”.
“Al di fuori di ogni polemica politica e al di là dei campanilismi tra un paese e l’altro – ha continuato Righini replicando alle parole del Dg Mostarda – l’Ospedale di Velletri, così come quelli di Frascati ed Anzio, va tutelato e potenziato, a partire dal personale medico, cui si deve la garanzia della qualità dei servizi erogati”.
In chiusura Righini ha ricordato che “si é in prossimità della redazione del nuovo Atto aziendale per riprogrammare l’offerta sanitaria nella Asl Rm 6 e mai come in questo momento, anche e soprattutto in virtù dell’avvenuta apertura del Nuovo Ospedale dei Castelli, il nosocomio veliterno avrebbe bisogno di maggiori certezze, a partire dalla tutela delle eccellenze garantite da chi vi lavora e del diritto alla salute di chi vi si reca. Come Fratelli d’Italia – ha concluso il consigliere regionale – continueremo ad essere vigili e lotteremo giorno dopo giorno affinché non si spengano i riflettori su un Ospedale che é da sempre punto di riferimento assoluto per una popolazione così numerosa”.

L’audizione della Commissione sanità della Regione Lazio si é aperta con l’intervento di Giuseppe Simeone, che ne é il Presidente e che nell’occasione é stato affiancato da Loreto Marcelli (M5S) e Paolo Ciani (Centro Solidare per Zingaretti), che della VII Commissione sono i vicepresidenti.

Righini non ha mancato di evidenziare l’assenza di altri rappresentanti del Consiglio regionale, facendo un chiaro riferimento a Daniele Ognibene, che, parole di Righini, “ha preferito rinchiudersi in una stanza con l’assessore alla sanità, piuttosto che confrontarsi pubblicamente”. L’esponente di Fratelli d’Italia, numeri alla mano, ha evidenziato alcuni dati “freschi”, come quelli degli accessi mattutini al Pronto Soccorso di Velletri proprio nei momenti in cui l’audizione ha avuto luogo: “Il fatto che stamane 45 cittadini vi abbiano fatto accesso, specie se confrontato coi 27 che hanno fatto ricorso al Nuovo Ospedale dei Castelli, conferma l’importanza di questa struttura e l’esigenza di salvaguardarla e potenziarla”.

ospedale di velletri intervento righini

Nel suo lungo intervento il Direttore Generale della Asl Rm6, Narciso Mostarda, ha cercato di tranquillizzare i presenti, salvo accorgersi, anche per bocca di alcuni dei medici intervenuti, che da parte di tutti è impellente la necessità di ottenere qualcosa di concreto rispetto alle tante rassicurazioni calate dall’alto nel corso degli ultimi anni.

“Eravamo qui per discutere di questo Ospedale e ci siamo ritrovati di fronte alla “lectio magistralis” del Direttore Generale” ha concluso, non a caso, un insoddisfatto Righini: “Ci vorrebbe più chiarezza rispetto al futuro Atto aziendale della Asl e avremmo gradito fossero state fornite notizie più precise circa investimenti concreti sull’Ospedale veliterno”.

Per sgombrare le voci di una possibile chiusura Narciso Mostarda ha premesso come l’Ospedale di Velletri costituisca l’ossatura della Asl Rm 6 insieme agli ospedali di Frascati, di Anzio e dei Castelli. Una lunga premessa, la sua, mossa dalla dissertazione sui rapporti tra sanità pubblica e privata. Passando agli investimenti Mostarda, così come sintetizzato da Righini, si é limitato a far riferimento all’arrivo della Camera Calda e all’acquisto della nuova Tac, facendo menzione del potenziamento del Pronto Soccorso, senza scendere nel concreto sui tempi.

I tecnici hanno già dato mandato a un ingegnere che sta già facendo il progetto definitivo, esecutivo, per la Camera Calda. Stiamo cercando di accelerarne la realizzazione.

“Troppi codici verdi che intasano il Pronto Soccorso (30mila gli accessi annui, ndr), costituendo il 75% degli accessi” é stata la replica a chi gli ha fatto notare il caso delle tante ambulanze costretta a sostare nel piazzale in attesa di riavere indietro le barelle.

Mostarda ha poi ricordato le assunzioni avvenute nel 2018: “9 medici al Pronto Soccorso, 1 ad ortopedia e chirurgia: un segnale di ripresa per una macchina paralizzata dal blocco di assunzioni e mortificata dai tagli. Siamo sul campo, sul pezzo, e non stiamo affatto mortificando l’Ospedale. Vogliamo essere concreti, ma spendendo bene le risorse economiche. Non c’è alcun vantaggio, anche strategico, nel fingere di voler potenziare e poi penalizzarlo” ha ribadito Mostarda di fronte alle perplessità di alcuni.

“Siamo in un servizio sanitario regionale e non bisogna scivolare in questioni troppo localistiche” ha ribadito a chi auspicava interventi più sostanziali su Velletri. “Bisogna ragionare come sistema e lo chiedo anche agli operatori, perché l’Ospedale di Velletri deve continuare a contare sulla passione e l’attaccamento di tutti, senza scemare nella miopia di chi non capisce che i tempi sono cambiati

“C’è chi ancora ci chiede la riapertura dell’ospedale di Marino, ma già dal 2009 non aveva più il Pronto Soccorso e diversi reparti. Quell’Ospedale é andato progressivamente in difficoltà, e abbiamo deciso di specializzarlo in ospedale diurno H12 avanzato, visto che Frascati sta ad appena 6 km”.

Ospedale di Velletri audizione intervento Andreozzi
L’intervento di Sergio Andreozzi, presidente del consiglio comunale di Velletri

A portare i saluti dell’Amministrazione comunale é stato il Presidente del consiglio comunale Sergio Andreozzi, che le scorse settimane era stato piuttosto schietto, invitando i vertici regionali e sanitari a non spegnere i riflettori sull’Ospedale veliterno. Nell’occasione Andreozzi ha confermato il suo pensiero, ribadendo l’intenzione di “difendere col sangue il nostro ospedale”. “Vogliamo non una sopravvivenza dell’Ospedale fine a se stessa, ma la garanzia di una qualità dei servizi erogati. Velletri deve restare in piedi – ha aggiunto Andreozzi – perché oltre ad avere la storia ha anche i numeri. Qualche problema c’è, perché nessuno è perfetto” ha evidenziato l’esponente di Velletri Beni Comuni, prima di evidenziare l’intenzione di “essere sempre al fianco degli operatori, che spesso rischiano di essere linciati”.
Alla precisa domanda esternata da “Castelli Notizie”, circa l’aumento sostanziale di richiesta di trasferimento da parte degli operatori sanitari in forza all’Ospedale di Velletri (che era stata resa pubblica dal Sindaco Orlando Pocci in un recente convegno dell’Associazione Calliope), Mostarda ha replicato riconducendo tutto a fisiologiche richieste, “che ci sono in tutte le direzioni”, non tali da far emergere riflessioni particolari. Evasa la richiesta di avere lumi circa i destini dell’Ospedale di Genzano, che ormai da oltre 3 mesi ha chiuso definitivamente i battenti, nonostante le recenti ristrutturazioni e le richieste di farne quantomeno una Casa della Salute. Una domanda, quella del Direttore di “Castelli Notizie”, che non ha avuto risposta dal DG della Asl, che ha di fatto confermato l’assenza di una strategia di tutela e rilancio della struttura dislocata su via Achille Grandi”.
“Ci aspettavamo senza dubbio qualcosa di più concreto da parte della Asl” ha dichiarato al termine dell’Audizione la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Ercoli, non prima di dirsi “delusa dal solito sovrapporsi di belle parole che non hanno affatto tranquillizzato operatori e cittadini. Ci sono tutta una serie di questioni che rimangono inevase e l’attenzione della Regione e della Asl nei confronti dell’Ospedale di Velletri va dimostrata nei fatti e non più a parole e bene ha fatto Righini – ha concluso Chiara Ercoli – a chiedere lumi su un reparto di urologia che non ha più aperto, e sui destini di cardiologia, chirurgia vascolare, ortopedia e pediatria, e di tutti quei reparti che meritano più attenzione”.

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