POLITICA

Genzano – Bongianni e D’Amico si sono dimessi! A loro posto Felli e Bernardini, se accetteranno! E’ la fine della Giunta del Movimento 5 Stelle?

bongianni d'amico
Dario D'Amico nell'aula consiliae
Dario D’Amico e Silvia Bongianni

Silvia Bongianni e Dario D’Amico hanno protocollato le proprie dimissioni da consiglieri comunali! Da questa mattina entrambe hanno rimesso il proprio mandato consiliare nelle mani dell’assise, rinunciando, di fatto, all’investitura popolare, grazie alla quale nella primavera del 2016 erano entrati in Consiglio comunale. A pesare (anche) quanto accaduto nei giorni scorsi,con la spaccatura nel gruppo pentastellato, evidentemente non sanata dalla scelta di eleggere Elena Mercuri quale nuovo Presidente del Consiglio comunale. L’insofferenza di D’Amico era ai più nota, tanto che era stato proprio lui, più di un mese fa, con le sue dimissioni da Presidente, ad aprire l’ennesima crisi all’interno di un gruppo sfaldato e sempre più distante dalla Giunta che é chiamato a sostenere. Anche le parole proferite in aula nel pomeriggio di giovedì, nella seduta che aveva prodotto la fumata nera per la scelta del suo successore, avevano lasciato presagire una frattura difficilmente sanabile. Il “mal di pancia” di Silvia Bongianni, invece, era più sottile, ed equiparabile a quello di altri suoi colleghi pentastellati. Evidentemente però, proprio lei, che del gruppo é stata uno degli elementi più attivi, ha deciso di dire basta, staccando la spina.

preferenze 5 stelle Genzano
Le preferenze dei 5 Stelle nel 2016

A questo punto subentreranno al loro posto i primi due dei non eletti, conteggio piuttosto facile in una lista composta da appena 13 candidati, di cui 10 già eletti. Prima dei non eletti risulta essere Anna Maria Middei, che da voci ancora da confermare si ritroverebbe impossibilitata ad assolvere il compito. Resterebbero a disposizione soltanto altri due nominativi per riempire le due caselle mancanti, quello di Letizia Felli (appena 18 preferenze per lei) e quello di Debora Bernardini (che chiuse la contesa elettorale racimolando appena 12 voti). Resta da capire se vorranno sobbarcarsi quello che ha tutta l’idea di essere diventato più un onere che un onore…

A loro il compito di tenere ancora in vita un’esperienza consiliare, quella della Giunta Lorenzon, che é a questo punto più traballante che mai. Potrebbe bastare infatti la voglia di qualche altro esponente di emulare il gesto di Bongianni e D’Amico per rendere ineluttabile la caduta della Giunta, con conseguente commissariamento dell’ente comunale e il ritorno alle urne.

D'amico in Consiglio
L’intervento del dimissionario Dario D’Amico

Suonano a questo punto profetiche le parole di D’Amico, proferite nella seduta di giovedì: “Nella prima e unica riunione in cui ci siamo visti (e ringrazio chi ha tirato per la giacchetta il sindaco per farla), sono emerse criticità, punti interrogativi e questioni politiche che erano preliminari a quella scelta. Speravo che lei, Sindaco, si presentasse portando un nome, e convincendo noi sull’opportunità dello stesso, per garantirgli un sostegno unanime. Non posso accettare che mi si dica nominate chi volete. Come dicevano i consiglieri di opposizione, quello del Presidente del Consiglio é un ruolo importante, che lavora a stretto contatto col Sindaco e speravo che venisse qui e ci dicesse chiaramente su chi aveva puntato. Chiunque va bene purché si vada avanti? Non può essere così! Nomi condivisi ce n’erano, e delle persone in grado di svolgerlo o imparare a farlo pure. Il problema è che non hanno voluto farle da presidente, in assenza di prese di posizione chiare. Anche io provo grande imbarazzo per la situazione che si è creata e avevo fortemente sconsigliato di convocare la seduta in assenza di un nome. Ad oggi una decisione non c’è e un nome non posso esprimerlo” aveva dichiarato D’Amico giovedì 7 marzo.

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