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Il Comitato per la riattivazione dell’Ospedale di Marino lancia l’idea di un policlinico diffuso sul territorio dei Castelli Romani

giulio santarelli
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L’on. Giulio Santarelli

Il Comitato per la riattivazione funzionale dell’ospedale di Marino si è riunito ieri per fare il punto sull’attività svolta fino ad ora e in merito alle questioni emerse dagli incontri avuti dal presidente On. Santarelli con il dott. Mostarda, direttore generale della ASL 6.

“A seguito dell’incontro vivace che Mostarda e Santarelli ebbero al convegno di Frascati – hanno riferito – , è stato avviato un positivo rapporto personale che ha consentito di stabilire un dialogo costruttivo sull’intera questione dell’offerta sanitaria pubblica di tutto il territorio della ASL 6”.

“L’apertura del nuovo ospedale sulla via Nettunense, con la contestuale chiusura degli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano, ha lasciato la stragrande maggioranza dei comuni dei Castelli con una insufficienza di posti letto e di reparti con gravi conseguenze per i cittadini che, per evitare lunghe liste d’attesa, sono costretti a ricorrere alle cliniche private o ad andarsi a curare fuori dal territorio della ASL”. 

“Il confronto con il dottor Mostarda, perciò, ha assunto una nuova dimensione volta a finalizzare la possibile soluzione per l’ospedale di Marino nel quadro più vasto e complesso del riordino dei presidi ospedalieri di Frascati, Marino e Velletri configurando un prototipo diffuso di policlinico sul territorio”.

“Con questa ipotesi operativa si viene a superare l’antinomia del passato attestata sulla guerra di campanile con le inevitabili contrapposizioni tra paesi e forze politiche e assume un valore innovativo capace di dare risposte organiche e tempestive articolate nei tre presidi ospedalieri secondo criteri di funzionalità ed efficienza valorizzando le molteplici professionalità esistenti negli organici della ASL molto spesso sottoutilizzate o collocate in funzioni non sempre appropriate”.

“Per questa straordinaria operazione, che non ha precedenti, sono in via di acquisizione tutti i dati di natura clinica e finanziaria. Il Comitato è consapevole che la proposta finale, oltre a risolvere i problemi della salute dei cittadini, deve essere compatibile con le risorse finanziarie e con le esigenze di pareggio di bilancio della sanità della Regione Lazio”.

“A tale proposito Santarelli ha ricordato un problema analogo che dovette affrontare e risolvere da Presidente della Regione nel 1983. Il progetto approvato per l’ospedale di Ostia rischiò di non poter essere realizzato per l’intervento del Ministero della Sanità che riteneva già soddisfatto per Roma e la Regione il fabbisogno dei sei posti letti per mille abitanti. L’obiezione ministeriale venne superata con l’impegno della Regione Lazio a cancellare un corrispondente numero di posti letto dalle cliniche private. Ove necessario, non si deve escludere la riduzione di posti letto convenzionati con le numerose cliniche private esistenti nei Castelli Romani”.

“Il lavoro finora svolto è positivo e dimostra che, se si abbandona la vuota protesta e ci si incammina su un terreno difficile e impegnativo della ricerca delle soluzioni dei problemi complessi come quello della Sanità in un dialogo costruttivo con gli amministratori, è possibile migliorare la funzionalità dei servizi e la qualità della vita dei cittadini”.

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