POLITICA

L’INTERVISTA – Lamberto Trivelloni, da Velletri agli Stati Uniti d’Europa: ‘Prima o poi l’Italia dovrà fare il saldo fra sogni, promesse e realtà dei fatti’

Trivelloni-con-Aurigemma

Nel silenzio di chi, appena passata la campagna elettorale, ha già tirato i remi in barca, o gli interventi piuttosto fantasiosi di chi ha preferito interpretare il voto in maniera eufemisticamente creativa, c’é anche chi, come Lamberto Trivelloni, dimostra ancora una volta di avere la voglia di dire la sua, con franchezza. Lo ha fatto nelle ore appena successive al responso elettorale del 26 maggio e torna a farlo, in maniera parimenti schietta, oggi che il voto delle Europee dista appena una settimana e certe analisi diventano ancora più compiute, articolate e consapevoli.

LAMBERTO TRIVELLONI
Lamberto Trivelloni

Trivelloni, prendiamola alla larga: voti alla mano, rispetto alle Politiche dello scorso anno, Lega e M5S sembrano essersi passate il testimone. Cosa ne pensa?

“Il M5S lascia sul campo oltre 6 milioni di voti ed una epurazione elettorale così grande ed in un lasso temporale così breve non si era mai vista in un Paese con una democrazia moderna e radicata. Ugualmente dicasi per lo straordinario successo della Lega di Salvini, con un accrescimento di consenso incredibile ed anche omogeneo da nord a sud! Basti guardare i flussi elettorali che anche nella “rossa” Umbria hanno sfiorato il 37% dei consensi!”.

E come li giudica?

“Io li definisco come “anomali”, certamente rispettabilissimi (perché il voto va sempre rispettato) ma anomali…Le grandi accelerazioni, le crescite veloci ed imprevedibili, hanno sempre avuto motivazioni endogene ed esogene difficilmente comprensibili e poco stabili nel tempo; basti guardare al successo oltre il 40% di Matteo Renzi 5 anni or sono”.

Non possiamo darle torto; cosa resta, a suo dire, di quella straordinaria impresa?

“Quelle sono come piramidi costruite sulla punta, imponenti a guardarle, ma tali che anche l’inevitabile botto, che arriva sempre, non é mai da meno”.

Un suo giudizio su quanto sta avvenendo é imprescindibile.

“Prima ma o poi l’Italia dovrà fare il saldo fra i sogni, le promesse e la realtà delle cose ed allora si cercherà la “Repubblica” successiva; lo sfogo più utile ed una nuova speranza da abbracciare ed innalzare a soluzione delle proprie aspettative mancate”.

Trivelloni-con-Aurigemma
Lamberto Trivelloni col consigliere regionale di Forza Italia, Antonello Aurigemma

La lingua batte dove il dente duole. Non ce ne voglia, ma dobbiamo passare a parlare di Forza Italia. Come giudica il dato elettorale del partito azzurro?

“Forza Italia aveva un compito da svolgere, quello di creare un argine al populismo più invadente e negativo, ed arginare più possibile le nuove destre sovraniste. Una sorta di barriera divisoria far questi e la vecchia e logora sinistra dalla parte opposta. Un “nuovo” centro politico, quindi, popolare, europeo e moderatamente liberale”.

Cosa é andato storto?

“Per farlo al meglio, avrebbe dovuto puntare a rafforzare una lista da votare e non pochi candidati da eleggere. Come è stata costretta a fare la Meloni, rinunciando ai distinguo con i vari Storace, CasaPound, ex alleanzini, come Augello, e volponi democristiani…Il suo ottimo risultato sta tutto qui, almeno tanto quanto le difficoltà nei numeri che Forza Italia ha certificato nel comportamento opposto…e non vado oltre!”

Da dove ripartire?

“Più garantismo, più libertà e meno tasse! Iniziando, quindi, dal sostegno alle imprese e alla detassazione sui nuovi assunti. Proseguendo con una visione della migrazione fatta con progetti politici ed economici a casa loro (dei migranti) e politiche internazionali più omogenee nell’affrontare il problema e trovare soluzioni, che vadano comunque oltre la chiusura dei porti”.

In ottica europea?
“Nella mia visione prospettica ci sono gli Stati Uniti d’Europa, con una unica politica fiscale e un unico esercito, che renda il tutto più autorevole e rispettato”.

Nei giorni scorsi il nostro giornale si é trovato a doversi difendere per aver criticato l’azzardo di equiparare i voti presi alle Europee con quelli racimolati alle Comunali da parte del Movimento 5 Stelle di Velletri. Ha seguito la vicenda?

“Il M5S veliterno ha lasciato sul campo quello che ha perso in tutta Italia…Qui, semmai, vi è l’aggravante di un Ministro della Difesa del posto, che non ha modificato di una virgola le cose. Ognuno è libero di fare le analisi che vuole, ma spesso tante parole sono solo uno strumento per coprire i vuoti d’aria. Equiparare numeri diversi, con competizioni elettorali disomogenee, non ha né capo e ne coda, ma, ripeto, ognuno ha i suoi problemi ed io voglio parlare solo del partito che ho sostenuto, e non degli altri”.

Ad una settimana dal voto qual è la sua lettura sul risultato di Salvatore Ladaga?

“A Velletri un cittadino su 10 di quelli che sono andati a votare hanno espresso il proprio voto per Forza Italia e gran parte di questi hanno scritto pure il nome di Salvatore. E non era ne facile e neppure scontato. Ovviamente, facendo le possibili comparazioni, se Ladaga si fosse candidato con un partito o movimento con un contenitore elettorale 4 volte più grande, i consensi si sarebbero moltiplicati automaticamente (e qui Trivelloni, pur non dicendolo chiaramente, si riporta probabilmente al grande risultato sbandierato dai leghisti veliterni, ndr). Basti vedere, conti alla mano, come altri rispettabilissimi candidati, in partiti e movimenti più piccoli (e qui allo stesso modo si può supporre si riferisca al partito della Meloni), nonostante un grande e lodevole impegno, non hanno “incassato” neanche i consensi dei consiglieri comunali eletti singolarmente qualche mese or sono. E quindi, in questa luce, il risultato di Ladaga acquista ancora maggiore spessore e significato, politico ed elettorale”.

Avete già in agenda, come gruppo, le prossime mosse?
“Ne parleremo sicuramente nelle prossime settimane, con calma e senza alcuna fretta. Intanto vorrei approfittare di questa intervista per ringraziare le tante amiche ed amici con i quali si è fatta questa campagna elettorale, per il loro aiuto e per l’amicizia dimostrata al candidato ed al progetto che intendiamo portare avanti. Forza Italia, d’altronde, ha diverse opzioni davanti e solo una può dirsi sbagliata a prescindere: quella di non decidere o restare inermi. E noi non faremo certamente questo sbaglio…”.

Più informazioni
commenta