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Ciampino, lettera a Balzoni sull’IGDO: ‘Si attivi piuttosto per mantenere il Centro Storico’

Il complesso IGDO da Via 2 giugno

Un cittadino di Ciampino ci ha inviato una lettera indirizzata al candidato sindaco al ballottaggio del 9 giugno, Giorgio Balzoni, in merito alle sue recenti dichiarazioni sull’Igdo, e sul progetto di realizzare un “azionariato” per l’acquisizione al pubblico della struttura.

“Egregio dott. Giorgio Balzoni,

sono un attivista di “Ciampino Bene Comune” ed uno degli oltre 1200 elettori della coalizione “Diritti in Comune” che ha eletto in Consiglio Comunale Dario Rose.

Poiché il tempo è prezioso per tutti e senz’altro anche per lei, le preciso sin d’ora, con molta tristezza, che non la voterò, né voterò la sua avversaria Daniela Ballico; potrà così decidere liberamente se, tuttavia, le interessa continuare o meno leggere queste mie righe.

Confido comunque anche nella sua pazienza per provare a darle conto del senso di questa mia.
Ho letto con attenzione su Castelli Notizie una sua dichiarazione sulla questione IGDO. Lei avrebbe dichiarato:

Ci batteremo per l’acquisizione dell’IGDO attraverso un azionariato che renderà i cittadini padroni dell’Igdo che rappresenta l’identità della nostra città”.

Questa sua dichiarazione può leggersi in due modalità alternative:

  • Una dichiarazione ad effetto a cui in campagna elettorale a volte anche molte (non tutte) brave persone non riescono a sottrarsi;
  • Un impegno che il dichiarante fortemente cercherà di concretizzare.

Non ho elementi per pensare che lei non si collochi nella seconda opzione: ma in questo caso è necessario sapere di cosa si parla. Temo con rammarico che lei non lo sappia: glielo dico con il massimo rispetto e, se ha la pazienza di andare avanti nella lettura, cercherò di articolare queste mie convinzioni.

L’occasione di acquisire l’IGDO, anche –perché no– attraverso un azionariato che possa rendere (usando le sue parole) “i cittadini padroni dell’IGDO che rappresenta l’identità della nostra città”, si è chiusa ad aprile 2016.

Si è chiusa quando per 1,6 mln di €, un privato ha acquisito nel cuore di Ciampino, un immobile storico (considerando ovviamente che la storia moderna di Ciampino è iniziata appena 100 anni fa) di 40 mila mc ed un’area di sedime oggi completamente libera molto più grande di un campo di calcio: quel campo di calcio dove forse anche Lei da ragazzo ha giocato o forse avrà almeno assistito ad accanite partitelle, tifando per l’una o l’altra squadra tutta di giovinetti.

Sinceramente le sarei grato se riuscisse a mantenere la sua promessa elettorale, ma la vedo veramente dura, anche perché dovrebbe sciogliere una matassa che chi finora ha governato la città ce l’ha messa tutta per renderla inestricabile”.

La delibera che cancella il Centro Storico

“Provo qui a evidenziare alcuni passi salienti e più recenti dell’intera vicenda – continua la lettera – . L’intero compendio che era in amministrazione controllata per fallimento, è stato acquistato a seguito di due distinte battute d’asta. Non mi soffermo sul mistero delle due perizie allegate alle due aste che nel giro di qualche mese sono passate da una base di 7 mln a 1,5 mln anche se non è una quisquilia qualsiasi e avendo tempo, si potrebbe abbondantemente ragionare sul come, sul perché e sulle conseguenze. Non voglio tediarla nemmeno su strane e impalpabili storie di una OPERA magicamente trasformata in ISTITUTO con conseguenze non del tutto futili; rammento solo che tra la prima e la seconda asta la Giunta Regionale, guidata dall’attuale capo politico del suo partito, ha varato una delibera –la 60 del 10 Marzo 2016–  che, nel grande quadro del piano paesistico regionale, cancella per la nostra città il Centro Storico: stiamo parlando di una delle poche cittadine in Italia che hanno mantenuto, malgrado tutto, la maglia viaria del progetto Hawardiano di Città Giardino, grande sogno di inizio del passato secolo di poter gestire il conflitto tra città e campagna. Entro quel Centro Storico è compreso anche il nostro IGDO. Ovviamente non stiamo parlando di una medaglietta “morale” strappata dal petto della nostra città amata da entrambi e non solo da noi due. Stiamo parlando di qualcosa un po’ più concreta: per il privato proprietario saranno aumenti di cubatura, oltre quei 40mila mc del nostro IGDO, da mettere sul mercato: cubature in più sul mercato per il privato, pesi per la vivibilità della nostra amata città sulle spalle di tutti noi cittadini. Ci saranno o no se il nostro IGDO non sarà o sarà compreso nel Centro storico.
Attualmente la Delibera 60 della Giunta Regionale non è cogente e non lo sarà fino alla ratifica da parte del Consiglio Regionale che ne sta completando in questi giorni l’iter ed è solo su questo che le voglio dare un ultimo (finalmente dirà Lei: sì lo so le sto rubando troppo tempo) aggiornamento.

Come CIAMPINO BENE COMUNE, all’indomani della delibera 60, sapendo che un tale atto, per legge, doveva esser stato varato in accordo con la Soprintendenza Paesaggistica, ci siamo attivati con quest’ultima autorità per capire come stavano le cose, dando le nostre documentazioni di merito sull’assurdità di quella scelta. Probabilmente c’è ancora qualcosa da chiarire in questa strana storia, ma sta di fatto che la Soprintendenza ha trasmesso in Regione le sue controdeduzioni alla delibera 60 richiedendo il ripristino del Centro storico. Decisione che nella seduta del 7 Febbraio di quest’anno è stata fatta propria dal Tavolo Tecnico di concertazione tra Regione e Soprintendenza.

Benissimo! Allora tutto risolto? No dottor Balzoni! No! Nel migliore dei casi dobbiamo pensare che la logica non è di casa alla Pisana.
Giorni fa, come CBC, abbiamo avuto l’onore (a seguito di una nostra specifica richiesta) di esser “auditi” come parte interessata, dalla Commissione Urbanistica Regionale che, come su accennato, sta completando l’iter del PTPR a cui la delibera 60 che cancella il nostro Centro Storico fa riferimento. In audizione abbiamo chiesto di sapere come la Regione attuerà le indicazioni del Tavolo Tecnico di concertazione che, oltre a condividere la specifica richiesta della Soprintendenza sul ripristino del Centro storico di Ciampino, dà indicazione agli Enti di attivare, ognuno per le sue competenze, “gli atti di legge ai fini della fase di rettifica”; la risposta della dirigente, cui spettano quelle competenze di rettifica è stata, in sintesi, che ormai gli atti sono chiusi e a disposizione del Consiglio e “per adesso” si approveranno così come sono. Si modificheranno… in un secondo tempo.  

Non è difficile capire, se il provvedimento sarà varato dal Consiglio Regionale come è nelle intenzioni della dirigente, espresse con impensabile sicurezza, quali saranno le azioni immediate dell’anonimo privato che ha già acquisito il nostro IGDO: azioni che si concretizzeranno lo stesso giorno dell’approvazione della delibera 60 “così com’è”. Ovvero senza il Centro Storico.

Purtroppo, a mio parere, dottor Balzoni difficilmente potrà mantenere la promessa avanzata nel suo comizio. Promessa per la quale mi sono deciso di scriverle. Ma forse, molto più semplicemente potrebbe intervenire per portare all’attenzione della nostra Regione almeno la logica e forsanche un banalissimo principio di precauzione. Lo faccia presente al capo del suo partito nonché diretto interessato nella vicenda in quanto Presidente della Giunta Regionale, eletto anche da tanti ciampinesi. Un emendamento in Consiglio votato dalla maggioranza dei Consiglieri regionali, oltre a rispettare la logica, può mantenere il Centro Storico della nostra città.

Bene, spero di non averle fatto perder troppo tempo. Tenga comunque presente che non nego, anzi rivendico la mia posizione di parte, per cui lei dovrà fare serie verifiche a quanto le sto pubblicamente riferendo. Mi auguro che le faccia ed agisca di conseguenza. Ma possibilmente in fretta: di tempo ce n’è molto poco.

Luigi Zuzzi