CRONACA

Genzano ha reso l’estremo saluto a Vanolo Rotondi: l’ex Vigile urbano é venuto a mancare all’età di 67 anni

Vanolo Rotondi

Nel pomeriggio di sabato 20 luglio in tanti sono accorsi presso la Collegiata della Santissima Trinità di Genzano, per rendere l’ultimo saluto a Vanolo Rotondi, venuto improvvisamente a mancare all’affetto dei suoi cari nella giornata di martedì 16 luglio, quando un malore gli é stato fatale.

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Vanolo Rotondi

Un uomo che nella sua vita, terminata prematuramente all’età di 67 anni, ha saputo seminare opere buone, riscuotendo stima e affetto, generando dolore e amarezza nel momento dell’inattesa dipartita.

Nella mattinata presso il Policlinico di Tor Vergata ha avuto luogo la camera ardente, proprio all’interno dell’Ospedale in cui si é cercato invano di salvarlo, dopo il malore che lo aveva colpito e che non gli ha lasciato alcuno scampo.

Vanolo Rotondi

Vanolo Rotondi era dai più ricordato soprattutto per la sua attività di Vigile Urbano, terminata pochi anni fa, che lo aveva reso estremamente conosciuto e stimato in tutta la comunità.

Alla moglie Daniela e alle figlie Sara e Yarha non sono mancate parole di conforto e stima da parte dei convenuti al rito funebre, che hanno spese parole al miele per Vanolo, che nell’esercizio del suo ruolo ha saputo dimostrare amore e attaccamento per la sua Genzano, dimostrando abnegazione e spiccato senso civico.

A loro giungano le più sincere e profonde condoglianze della redazione di “Castelli Notizie”, che si stringe al dolore dei suoi cari per la scomparsa dell’amato congiunto.


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Toccanti le parole spese da Paride Bocale ed affidate ai social network, che ha ricordato Rotondi in una foto insieme al compianto sindaco Gino Cesaroni: “Poi la morte ci porta via pezzi di storia, di vita, di un tempo in cui Genzano era un Popolo, capace di idealità, identità e memoria. Giganti semplici e popolari, come Gino e Vanolo, di nuovo insieme, spalla a spalla, come un tempo, splendidi cavalli pazzi, finalmente liberi nei pascoli del cielo. Vanolo – ha ricordato Bocale – era figlio di Lidia, combattiva “pasionaria” genzanese, rimasta orfana a 6 anni per l’assassinio (per mano fascista) del suo papà, Salvatore Buttaroni, bracciante e comunista, aggredito vigliaccamente da una squadraccia, nei giorni che seguirono il rapimento e l’omicidio di Giacomo Matteotti.”

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