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‘Velletri va in Rete’ tra risultati e criticità. La card degli acquisti non convince tutti

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All’inizio dello scorso anno fiato alle trombe, con tanto di conferenza stampa, si è dato per l’avvio del progetto della Rete di Imprese “Velletri va in Rete”, finanziato dalla Regione Lazio per 100 mila euro (con l’aggiunta di 15mila euro di compartecipazione comunale). A spiegare i vari ambiti di intervento del progetto è stato il presidente della Confesercenti, Mauro Leoni, a capo di una rete cui hanno preso parte oltre 70 attività veliterne. Si va dalla riqualificazione e ammodernamento del decoro cittadino, al potenziamento della mobilità, fino ad attività di web marketing. Un progetto la cui rendicontazione, a distanza di un anno, illustra risultati più che positivi.

“Oggi Velletri va in Rete è realtà sotto gli occhi di tutti, entrata nella routine quotidiana del commerciante e dei cittadini – afferma il consigliere comunale Mauro Leoni – . 2 panchine realizzate, una in Piazza Mazzini e l’altra a S. Martino, oggi apprezzate ed usate come angoli di socializzazione e riposo. Per il pulmino elettrico proprio in questi giorni sono arrivati targhe e foglio di immatricolazione.

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“Ora, semplici pratiche logistiche con il Comune, visto che dovrà essere impegnato nel centro storico e poi  anche esso diventerà operativo, per creare collegamento tra alcuni parcheggi fuori la Città e lo stesso centro storico, affinché  esso ritorni a quella dinamicità voluta da tutti, sia per il commercio che per la vita dei cittadini”.
Un altro ambito del progetto Velletri va in Rete, però, quello della card per gli acquisti,  ha destato più di qualche perplessità. “Una piattaforma commerciale con la formula del cashback (risparmio), sta dando risultati inaspettati” si legge nella rendicontazione. In pratica la card di Velletri va in Rete cui hanno aderito tutti i negozianti facenti parte della rete. Al 31 luglio, in base alla rendicontazione effettuata, si sono iscritti al circuito 7mila cittadini veliterni, con un totale di 101.173 transazioni di spesa registrate per 1.432.335 euro di incassi totali portati ai negozi dai clienti con card. “Più del 50% degli incassi ottenuti dalle card – si legge ancora – equivale a nuovo fatturato per i negozi, grazie all’interscambio dei clienti innescato dal circuito Velletri  va in rete. Il 55% circa dei consumatori acquista in più negozi del circuito, beneficiando della circolarità della Card. Solo il 45% dei consumatori resta legato esclusivamente al negozio dove ha ricevuto la Card, dove comunque spende di più e più spesso rispetto a prima”.

Ma qualche scontento c’è ed alcune attività, non traendone beneficio, ne sono uscite. “Durante il progetto ne sono usciti 6 – ha detto Leoni -. Noi abbiamo il dovere di mettere in campo idee e progetti che siano concreti e possano muovere economie nel tessuto socio economico locale, il tempo ci dirà se si sta facendo bene. Conoscendo il comparto, il risultato non dipenderà soltanto da chi propone, molto anche dalla capacità di chi sta sul mercato e sempre più sarà chiamato a prendere atto della rivoluzione che il commercio vive e vivrà sempre più”. Ma sul progetto della card le perplessità non mancano e in molti stentano a vederci un reale vantaggio per le attività locali. Il circuito, infatti, ad oggi, guardando anche il sito di riferimento, collega tramite la card le attività veliterne con quelle di Bari o Livorno, ad esempio, oltre che non i circuiti nazionali e internazionali, ma non a quelle del circondario.
In più va aggiunto il fatto che la massiccia campagna informativa che era stata annunciata, per far conoscere il progetto sia ai cittadini che all’hinterland, in realtà non c’è stata.

Michela Emili

La voce dei commercianti

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La Velletri Card è uno strumento che restituisce al cittadino una parte della spesa totale se questa viene effettuata all’interno di un’attività commerciali aderente.  Rappresenta sicuramente un incentivo alla spesa nelle attività locali, visto che consente al cittadino di risparmiare dal 5% al 15% circa dell’importo totale, ma non è certo privo di imperfezioni.

 Per verificarne l’efficacia abbiamo interpellato i commercianti del centro storico, i quali hanno manifestato opinioni contrastanti in merito al servizio offerto da “Velletri va in rete”. 

L’iniziativa era stata accolta con grande favore, tanto che per raggiungere le 80 adesioni necessarie a far partire il progetto non ha impiegato molto. Nonostante ciò le aspettative sono state parzialmente disattese, poiché alcune attività lamentano un mancato aumento significativo dei consumi. Abbiamo dunque verificato sul campo l’efficienza della Velletri Card, chiedendo ai commercianti del centro storico come si sono trovati con questa iniziativa. 

Le opinioni sono contrastanti, c’è senz’altro da dire che per l’acquirente questa sia un’opportunità di risparmio e un incentivo alla spesa nei negozi locali, tuttavia non tutti i commercianti sono rimasti soddisfatti. Alcuni, come Daniele Caponera del Caffè Garibaldi, reputano il servizio molto utile al cittadino: “Ci troviamo ogni giorno ad effettuare molte transazioni con questo metodo, specie la mattina. Evidentemente la Velletri Card viene utilizzata da una parte cospicua dei cittadini”. Non mancano però i correttivi: “Dovrebbe abbassarsi il limite minimo di acquisto con la moneta virtuale (5 euro), ciò può creare un disagio al cliente”.

Molti altri hanno smesso il servizio dopo pochi mesi, i motivi sono diversi, ma per lo più legati all’eccessiva contribuzione che esso comporta. In sostanza ogni attività che ha adottato la Velletri Card versa a Velletri in Rete una quota pari allo sconto applicato all’acquirente, causando il doppio della spesa al gestore. Alla lunga questa può risultare una spesa eccessiva, motivo per cui molti hanno smesso il servizio, preferendo adottare sistemi paralleli indipendenti. 

Il negozio di dolciumi Lecca Lecca ad esempio, ha preferito affidarsi ad un servizio diverso perchè “una carta cittadina non porta nuovi clienti, i veliterni già ci conoscono”. 
Un’altra problematica è dovuta alla scarsa conoscenza dei cittadini del progetto e quindi della Card; bisogna tra l’altro aggiungere che alcuni gestori non ne incentivano l’uso, limitando la possibilità di utilizzare la carta solo alle condizione da loro stabilite.

Com’è andato dunque il primo anno della Velletri Card? Sicuramente sarebbe potuto andare meglio, visto che già molte attività hanno rinunciato al servizio. Il progetto tuttavia necessita di una revisione e non di un abbandono da parte della Rete di Imprese, nella speranza che non si riveli l’ennesima buona idea, ma mal riuscita.

Alessandro Centra

*Dall’edizione cartacea di Castelli Notizie di Agosto

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