POLITICA

Le falle del ‘Sistema Rousseau’: a Genzano gli ex 5 Stelle espulsi ma…votanti!

voto no rosseau

Conto alla rovescia per la formazione del Conte Bis, il Governo che nascerà dalla stretta di mano tra Di Maio e Zingaretti e dall’accordo tra M5S e Pd (che il 4 marzo del 2018 chiusero al primo e secondo posto la contesa elettorale). Se entrambe hanno preferito sotterrare anni di insulti reciproci, in ragione di un comune interesse, c’é anche chi storce il naso di fronte ad un’alleanza che si fatica a metabolizzare. Ma mentre l’elettorato democratico si trova suo malgrado ad assistere da spettatore, la base del Movimento 5 Stelle proprio in queste ore sta esprimendo il proprio consenso all’accordo giallorosso e l’esito del voto, dispensato attraverso la celeberrima piattaforma online del Sistema Rousseau, decreterà le sorti dell’esecutivo.

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Lo screenshot di Marco Fermanti

Se la vittoria dei favorevoli appare pressocché scontata non mancano le voci fuori dal coro, coi pentastellati più ortodossi che sembrano mal digerire l’accordo con quello che, fino a poche settimane fa, anche dai vertici, veniva definito il Partito di Bibbiano.

Ad incrinare ancor di più la credibilità di un sistema che sembra presentare le sue falle (la senatrice Elena Fattori, ad esempio ha evidenziato la sua contrarietà a passare attraverso il voto online), c’é anche quanto viene messo a nudo da alcuni ex consiglieri comunali di Genzano, di recente espulsi dal Movimento. La loro colpa – per i profani – quella di aver staccato la spina alla Giunta Lorenzon, rea di non aver tenuto fede al programma elettorale.

La confusione che regna nel sistema telematico che darà il via libera al governo Conte (col Presidente della Repubblica che viene dato in religiosa attesa della “sentenza” emessa dalla piattaforma pentastellata, prima di riportare il tutto sui binari dei dettami costituzonali), viene messa a nudo proprio da alcuni degli epurati genzanesi. Mentre il capogruppo Marco Fermanti e la consigliera Silvia Bongianni hanno potuto votare, all’ex Presidente del Consiglio, Dario D’Amico, ad esempio, non é stato consentito (sempre che volesse realmente farlo).

Fermanti espulso 5 Stelle Genzano

Fermanti (quello degli schizzi di escrementi sul logo pentastellato) non ha mancato di far sfoggio del suo sarcasmo, rendendo pubblica la singolarità di quanto accaduto: “Qualcuno – ha dichiarato – lassù tra il blog delle stAlle ci ama e ha capito che NOI siamo del M5s e loro sono la brutta copia sbiadita e fallimentare”. Dopo aver svelato di aver votato “NO”, Fermanti ha attaccato duramente chi, a suo dire, “ha tradito e calpestato uno ad uno tutti i valori fondanti, purtroppo seguiti da tanti “pseudo” grillini e “pseudo” attivisti che mandano giù qualsiasi bojata faccia Giggino o BiBBitaro… il rottamatore del M5s”.

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