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Velletri – “Non ci sono migranti all’ex clinica San Raffaele”. I lettori quasi unanimi: “Magari riaprisse…”

clinica san raffaele velletri

Puntuale, con la notizia dell’assoluzione con formula piena di Antonio Angelucci, e del figlio Giampaolo, per i quali la Procura di Roma aveva chiesto una condanna a 15 anni di reclusione, è tornata la speranza di tanti cittadini di Velletri e dintorni per la riapertura della Clinica San Raffaele, sulla via dei Laghi.

clinica san raffaele comizio

L’articolo di “Castelli Notizie”, letto da decine di migliaia di persone, a conferma di quanto l’argomento sia “sentito”, ha avuto anche svariati commenti. Tra questi, ormai immancabili, quelli relativi alla presenza di extracomunitari che vivrebbero nella struttura. Una struttura nella quale – abbiamo avuto modo di appurarlo lo scorso anno, sul finire del mese di maggio – il tempo sembra quasi essersi fermato al giorno della chiusura, visto che è tirata a lucido come se non avesse mai chiuso i battenti. Segno, inequivocabile, di come la proprietà, forte della sua presunzione di innocenza, abbia coltivato sino ad oggi la speranza – che oggi diventa qualcosa di più concreto – di riaprire nuovamente la struttura, esaltandone la sua vocazione sanitaria (che affonda le radici da quando la clinica era intitolata alla Madonna della Letizia).

“Spero che riapra, è un delitto lasciare chiusa una struttura simile” ha commentato un lettore, mentre c’è chi ha auspicato, in caso di mancata riapertura del San Raffaele, “il trasferimento dell’ormai vecchissimo Ospedale civile”; una prospettiva, quest’ultima, francamente remota, sebbene il “Colombo” abbia veramente i suoi “acciacchi”.

La prospettiva del San Raffaele Velletri come Centro d’Accoglienza migranti

A chi ha agitato lo spettro dei migranti, che a detta di qualcuno già vivrebbero nella struttura dall’inviabile affaccio con vista litorale, la risposta di una lettrice è stata drastica: “Non penso proprio ci siano immigrati in quella struttura. Io so che ci sono dei guardiani che hanno continuato a custodirla e per quanto riguarda le luci queste ultime sono rimaste sempre accese”.

Ladaga San Raffaele

Proprio un anno fa, tuttavia, il consigliere comunale Salvatore Ladaga, nell’aula consiliare veliterna, mise tutti in guardia: “E’ chiara a tutti l’emergenza quotidiana sul fronte dell’immigrazione, ed è per questo che andrebbe attivato un meccanismo che ci metta a riparo da appetiti che possano riguardare le istituzioni sovracomunali. Per quella struttura – aggiunse – basta infatti un’ordinanza prefettizia per far si che si finisca per essere sottomessi alla cultura dell’emergenza. Un’eventualità (quella che diventi un Centro d’accoglienza migranti, ndr) che invece che portarci servizi sanitari e una sanità efficiente a km o, trasformerebbe la struttura in un dormitorio, con persone che certamente meriterebbero attenzione, carità e misericordia, ma che noi non possiamo ospitare tutte insieme, visto che scoppierebbe una vera e propria bomba sociale, in un territorio che ha già dato tanto in questo senso”.

Clinica San Raffaele Velletri, cosa serve per la riapertura

Angelucci nella clinica
Angelucci durante la visita dello scorso anno

Proprio nella speranza che un pronunciamento favorevole dalle aule di tribunali rappresentasse l’anticamera ad una riapertura é indubbio, per far si che il puzzle s’incastri del tutto occorre, in maniera imprescindibile, il placet dei vertici regionali e dell’azienda sanitaria locale.

Se Regione e Asl dovessero essere concordi con le ambizioni della proprietà allora la riapertura del San Raffaele a Velletri sarebbe davvero dietro l’angolo. In caso contrario potrebbe restare solo una speranza, o poco più…

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