POLITICA

Anche Genzano piange Eugenio Melandri: ci ha lasciati a 71 anni. Un uomo di fede e di pace, che ha combattuto il suo male senza farne mistero

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Eugenio Melandri non ce l’ha fatta. Pur combattendo con tenacia contro quello che l’attivista pacifista chiamava “il drago” (il tumore al pancreas diagnosticatogli lo scorso anno) il 71enne nativo di Brisighella (in provincia di Ravenna) è deceduto nelle scorse ore, lasciando nel dolore tutti quelli che avevano avuto modo di apprezzare le sue infinite qualità umane.

MELANDRI COL PAPA

Della malattia non aveva fatto mistero a nessuno, ed anzi su Facebook era solito aggiornare tutti sulle sue condizioni di salute; come poche settimane fa, in occasione del suo 71mo compleanno: ““Ad un anno di distanza – ebbe a dire nell’occasione – non solo sono ancora vivo, ma sto meglio. Il mio compleanno è la festa di un anno in cui abbiamo insieme sconfitto il drago”.

Una speranza, quella della guarigione, che è stata evidentemente illusoria, fino all’odierno trapasso, giunto il mese dopo la sua prima Messa dopo 30 anni, visto che aveva appena riottenuto i voti.

EUGENIO MELANDRI 2018

A piangerlo, oggi, è anche la comunità di Genzano, che ha avuto modo di apprezzarlo in qualità di Assessore alla Cultura e di Presidente dell’ormai disciolta Istituzione.

Melandri, nato nel ravennate nel 48, entrò nel 1974 nei Missionari Saveriani (Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni estere), dove rimarrà fino alla sospensione a divinis nel 1989 causata dalla sua elezione a parlamentare europeo (sospensione ritirata proprio lo scorso mese, quando viene incardinato nell’arcidiocesi di Bologna). Nel 1980 divenne direttore della rivista dei Saveriani Missione Oggi. In quel periodo fu esponente di punta del mondo pacifista; sostenne il diritto all’obiezione di coscienza, partecipò in prima linea alle manifestazioni contro l’installazione dei missili nella Base NATO Comiso, e divenne obiettore di coscienza alle spese militari, lanciando la campagna per il disarmo unilaterale.

EUGENIO MELANDRI

È stato eletto deputato europeo alle elezioni del 1989 per la lista di Democrazia Proletaria. È stato vicepresidente dell’Assemblea paritetica della convenzione tra gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e la CEE (ACP-CEE) e della Delegazione alla Commissione parlamentare mista Spazio economico europeo; membro della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione.

EUGENIO MELANDRI 2018 F

Fonda, nel frattempo, l’Associazione Senzaconfine, per i diritti degli immigrati e insieme con Dino Frisullo si spende perché i diritti non siano riservati ai soli cittadini italiani.

Nel 1992 è eletto al Parlamento Italiano con Rifondazione Comunista, ma si dimette dall’incarico dopo pochi mesi per non tenere due mandati parlamentari.

EUGENIO MELANDRI1

Nel dicembre 1992 partecipa con altri parlamentari italiani alla marcia per la pace promossa dall’associazione pacifista Beati costruttori di pace per interrompere l’Assedio di Sarajevo.

Dopo aver militato per alcuni anni nella Lega degli obiettori di coscienza, decide di fondare, il 27 novembre 1994, l’AON – Associazione Obiettori Nonviolenti, di cui è il primo presidente, interrompendo così l’espressione politica unitaria degli obiettori di coscienza italiani.

Si ripresentò tra le file di Rifondazione Comunista alle consultazioni europee del 1994: candidato nelle circoscrizioni nord-est e nord-ovest, ottenne 14.615 voti nella prima e 21.910 nella seconda, risultando in ambo i casi il primo dei non eletti. Nella Giunta Ercolani, la sua esperienza di assessore a Genzano (2008/2010), dove aveva una casa nei pressi del mercato coperto. Fu fortemente voluto da Armando La Fortezza (di cui proprio oggi ricorre il 6° anniversario dalla sua scomparsa) e Marta Elisa Bevilacqua, che di seguito lo ricorda con commozione e gratitudine.

IL RICORDO DI MARTA ELISA BEVILACQUA

“Oggi, 27 Ottobre, é venuto a mancare Eugenio Melandri. Non è semplice per me contenere in poche frasi chi fosse e quanto ha contribuito, con la sua persona, la sua esperienza e i suoi modi, alla nostra comunità. Eugenio ha ricoperto, a Genzano, il ruolo di Assessore alla Cultura e, poi, di Presidente dell’Istituzione. Ma non bastano questi titoli a rendere conto di quanto ha fatto. Voglio ricordarlo come colui che, in nome del dialogo, dell’accettazione dell’altro, di chiunque altro, ha dato il proprio contributo alla questione curda, quando era Parlamentare europeo, ha voluto inaugurare a Genzano una scuola di democrazia e la festa dei diciottenni, come festa di chi entra a far parte della comunità politica. Era malato da tempo e, finalmente, aveva potuto riprendere i voti sacerdotali. E’ morto dopo aver celebrato, dopo anni, una messa, cosa a cui teneva molto. Muore lasciando dietro di sè un modello e degli insegnamenti preziosi. Che la terra possa essergli lieve e che i suoi insegnamenti possano durare”.

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