CRONACA

Bimba di 22 mesi ridotta in fin di vita a Genzano – Maltrattate anche le sorelline: indagini chiuse, accuse pesantissime

Sara a pomeriggio 5

E’ un orrore che non sembra avere fine, a distanza di quasi un anno, quello che aleggia intorno alle violenze subite dalla bimba che nel febbraio del 2019 venne portata d’urgenza da Genzano, dove viveva, al Nuovo Ospedale dei Castelli, per poi essere trasferita in Codice Rosso presso l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” in coma farmacologico.

In tanti ricorderanno quella triste storia, su cui fecero inizialmente luce i poliziotti del Commissariato di Genzano, che a bordo della volante notarono madre e figlia nei pressi dell’Ospedale di Genzano, insospettiti dalla scena di quella bambina piangente e la sua giovane mamma, a dir poco scossa.

Gli agenti, senza pensarci su due volte, le caricarono sulla volante e portarono al Pronto Soccorso del NOC, dove i sanitari si ritrovarono di fronte ad una scena raccapricciante, con la bambina trovata con vistosi lividi su diverse parti del corpo, morsi sulla regione ombelicale e addirittura possibili bruciature di sigaretta sulla schiena.

Non stupì, a quel punto, la scelta di sottoporla ad un droga-test, coi prelievi che, da che protocollo, vennero inviati d’urgenza presso l’Ospedale di Velletri, per timore che la piccola potesse aver ingerito per sbaglio della sostanza stupefacente. La mamma, che continuava a ripetere che la piccola era caduta dalle scale, venne piantonata dai poliziotti e poi portata in Commissariato per essere interrogata.

Stessa sorte toccò al compagno della donna, le cui testimonianze passarono al vaglio degli inquirenti, mentre si valutarono subito le condizioni della gemellina della piccola e della loro sorella maggiore, che vivevano con chi avrebbe dovuto proteggerle ed accudirle in un appartamento nella zona tra San Carlino e l’ospedale.

All’indomani il giovane, originario di Campobasso, che conviveva da pochi mesi con la mamma della piccola, venne arrestato e da allora ha avuto inizio l’indagine giudiziaria, che negli ultimi giorni avrebbe prodotto ulteriori sviluppi. Il 25enne, che fu ristretto presso il carcere di Velletri, nell’immediato di quei fatti confessò al Pm di aver agito in preda ad un raptus.

Come emerge in queste ore, sarebbero state confermate le accuse di violenza, maltrattamenti e tentato omicidio per il giovane che conviveva con la donna a Genzano. La Procura di Velletri, che si è occupata a lungo del caso, ha infatti concluso le indagini, al culmine delle quali sarebbero state confermate le violenze anche sulle altre due figlie della donna, una delle quali gemellina della bimba ridotta in fin di vita e poi affidata ad una struttura protetta. Nel registro degli indagati, lo ricordiamo, è finita anche la mamma della bimba.

Sara a pomeriggio 5
Sara intervistata da Barbara D’Urso

“Lo odio, mi fa schifo”, disse la giovane a Canale 5, ospite di Barbara D’Urso. “Non era mai stato aggressivo con loro e con me. Non aveva mai alzato la voce. Ai miei occhi era una persona che ci voleva bene e in questi 2 mesi e non aveva mai dato un accenno di violenza. Altrimenti non gliel’avrei mai lasciate in mano” aggiunse la donna con le lacrime agli occhi. Eppure, come era prevedibile, anche Sara dovrà difendersi in Tribunale visto che, a quanto trapela, non avrebbe fatto poi molto per impedire le violenze da parte di Federico, il compagno, conosciuto appena 2 mesi, col quale si parlava già di matrimonio.

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