Rocca di Papa – “Andrè, tu sei uno di noi”, toccante lettera nel giorno dei funerali di Andrea Onesti

onesti andrea
onesti andrea

Si terranno oggi i funerali (ore 15 presso la Chiesa dell’Assunta) di Andrea Onesti, il 51enne di Rocca di Papa, agente immobiliare, stroncato martedì 21 gennaio da un infarto mentre era in piscina. Una tragedia improvvisa che ha scosso l’intera comunità che ora lo piange e si stringe attorno ai familiari. Ed è proprio dai familiari, dallo Zio Bruno, che riceviamo e volentieri pubblichiamo questa toccante lettera …

“Andrè,
l’altra sera, lunedì, a casa di Vittoria, tu non c’eri: eri uscito, stavi in piscina, eravamo un po’ di noi in famiglia e parlavamo di te.
Tua figlia Maria ci ha redarguito dicendo: “Vi prego, non parlate di papà coniugando i verbi al passato“.

Ho riflettuto su quella giudiziosa sottolineatura, sul senso più profondo che aveva l’esortazione di Maria.
Parlare di te coniugando i verbi al passato, ho pensato, può significare, a torto, sancire anche nell’animo la tua scomparsa. Non ci sei più. È come dire: appartieni al passato. Non può e non deve essere così.

Tu sei qui, con noi, con Barbara, Silvia, Maria, Vittoria, Luigi, con i tuoi fratelli e i tuoi familiari, con i tuoi amici. Sei e resti in questa comunità, che oggi sta qui con te per testimoniarti il proprio affetto e la propria stima.

Ci incontreremo, mi provocherai con le tue battute, mi farai arrabbiare come sempre fai, e poi mi stringerai nel tuo possente, avvolgente abbraccio e mi dirai: “Zi’ Brù, lo sai che ti voglio bene, e guai a chi ti tocca!

Andrè, tu sei una bella persona, simpatica, semplice, chiara e solare, e oggi stai qui in mezzo a questa gente che si stringe intorno a te e che ti piange.

Vedi, Andrè, tu non hai bisogno di fare come quei pastori che, per farsi riconoscere ed essere accolto nel gregge, si strusciano addosso alle loro pecore per assumerne l’odore e confondersi con loro, in modo che esse possano fidarsi di lui.
Tu sei di questa gente e resti in questa gente.
Andrè, tu sei uno di noi.

Andrè, sabato scorso dovevi venire a pranzo a casa, non sei venuto per correre allo stadio dalla tua Lazio. Non c’è problema, ti aspetto uno di questi giorni. Non devi portare niente, solo il tuo debordante sorriso.

Ciao Andrè.

Più informazioni
commenta