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Frascati – Il commovente esempio del colonnello Carlo Calcagni, vittima dell’uranio impoverito. Le parole dell’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta

Frascati Elisabetta Trenta

di Eliana Lucarini

Venerdì 31 gennaio, alle 10, presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini di Frascati, alcuni studenti delle scuole della cittadina hanno partecipato all’incontro con Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, durante il quale è stato proiettato il film documentario sulla sua vita, “Io sono il Colonnello”, pellicola diretta dal regista Michelangelo Gratton nel 2018.

All’incontro, organizzato dal Presidente del Consiglio, Paola Gizzi, in collaborazione con il consigliere Franco D’Uffizi, hanno partecipato anche l’Ex Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il Sindaco, Roberto Mastrosanti, e alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale.

Frascati Elisabetta Trenta

Una testimonianza significativa e toccante per tutti gli studenti e per i professori che hanno assistito all’incontro e alla proiezione del docufilm. Il racconto delle incredibili vicende di uomo che, con grande forza di animo e strabiliante tenacia, oggi è una vera e propria forza della natura ed è riuscito a diventare un campione di ciclismo, nonostante la grave malattia invalidante che ha contratto nei Balcani.

Dopo i saluti iniziali del Presidente del Consiglio e del Sindaco, è intervenuta anche Elisabetta Trenta, Ex Ministro che durante il suo mandato si è più volte spesa per proporre una legge che possa tutelare tutti i militari che nel corso degli anni hanno dato la loro disponibilità al Paese e oggi sono vittime di mali incurabili contratti in servizio. La Trenta ha presentato Carlo Calcagni come:

Elisabetta Trenta a Frascati

Un vero e proprio supereroe in bicicletta, un uomo dello Stato che ha dato tutto per lo Stato e che oggi non rinuncia alla sua vita. Il Colonnello ha intrapreso una lunga e faticosa battaglia, una vera e propria crociata per dimostrare anche agli altri che la vita può essere più forte della malattia. Un punto di riferimento anche per gli altri militari nelle sue stesse condizioni”.

La città di Frascati ha dedicato una giornata intera alla sua storia, nel pomeriggio, infatti, anche presso la Sala degli Specchi tutti i cittadini hanno potuto incontrare questo grande esempio di vita.

Non tutti conoscono la struggente storia di quest’uomo, eroe silenzioso e coraggioso, che da circa 17 anni lotta contro un nemico invisibile, un nemico che ha mietuto in Italia quasi cinquecento vittime e oggi conta quasi 7500 malati: l’uranio impoverito o meglio la “contaminazione da metalli pesanti”.

Il Colonnello Calcagni, di origini pugliesi e classe 1968, nel 1996 partecipò alla Missione di Pace in Bosnia-Erzegovina, come pilota ed elicotterista della Folgore per l’Esercito Italiano. Qui, dopo uno fra i più atroci conflitti del XX Secolo, il Colonnello raccoglieva feriti e salme, un’esperienza che ha segnato per sempre la sua vita e quella di tanti suoi colleghi. Insieme alle Forze di Attuazione (IFOR) le milizie italiane dovevano far rispettare la pace e gli accordi stabiliti, donando supporto e aiuti umanitari ai civili sfollati per tornare nelle loro case, spesso vagando fra macerie e detriti.

frascati incontro esercito

Io e i miei colleghi non andavamo come guerrafondai, ma come portatori di pace. La divisa per me è la Patria – il Colonnello ha così esordito – e racchiude tutto ciò che anch’io rappresento l’onore, la dignità, l’umiltà, la determinazione, il carattere, la disponibilità e l’amore verso gli altri, il sacrificio, la forza, il coraggio e la speranza, quelle che mi permettono ancora sia di servire lo Stato, sia di andare avanti con coraggio”.

Le gravi complicazioni della MCS -Sensibilità Chimica Multipla- e altre gravi patologie neurodegenerative e ripercussioni su diversi organi, dovute alla presenza nel sangue di diversi metalli pesanti, con le quali il Colonnello convive e lotta ogni giorno non gli hanno impedito di raggiungere, con una salda determinazione e una tempra inossidabile, grandi risultati nello sport. Oggi è diventato un esempio per molte persone.

calcagni

Il Colonnello, infatti, nonostante i suoi problemi di salute (assume ogni giorno circa 300 farmaci, 7 iniezioni di immunoterapia, 18 ore di ossigenoterapia e diversi periodi all’anno di terapia chelante e disintossicante in Inghilterra, un calvario per tutta una vita) e i tantissimi ostacoli incontrati (giudicato dopato per l’assunzione di un farmaco diuretico salvavita) ha vinto ben tre medaglie agli INVICTUS GAMES (competizioni sportive tra veterani di guerra con disabilità permanenti in servizio o per cause di servizio) di Orlando in Florida nel 2016 e due medaglie d’oro in Coppa del Mondo di Para ciclismo nel 2015, come atleta del gruppo paraolimpico della Difesa, continuando così il suo servizio verso la Patria e raggiungendo grandi soddisfazioni personali, perché “lo sport ha il potere di portare speranza anche dove c’è disperazione”.

Durante la mattinata, tutti gli studenti lo hanno accolto davvero come un supereroe e sono stati attenti alla proiezione del film e, al termine, hanno interagito con tante domande, curiosi, perspicaci e sensibili. Prima di salutare e ringraziare tutti i presenti, dopo un emozionante applauso e l’Inno Nazionale intonato da tutta la sala, Carlo Calcagni ha esortato gli studenti a non scoraggiarsi mai, a portare avanti l’importante concetto di inclusione verso la disabilità e a credere sempre nella vita e in un’entità superiore: “Io oggi sono ancora qui, gli angeli esistono ed evidentemente è questa la mia missione, testimoniare a tutti, soprattutto a voi giovani, di non arrendersi mai perché tutto è possibile se ci credi veramente!”.

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