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“File ai supermercati e non per cose necessarie”, lo sfogo di una cittadina di Ariccia

fila supermercato frascati

A distanza di giorni dal secondo decreto conte del 9 Marzo, continua ad essere massiccio l’afflusso di persone nei supermercati della zona dei Castelli Romani, complice anche il fatto che sono impediti spostamenti troppo lunghi dalla propria abitazione.

fila supermercato frascati

Mentre rimangono chiuse le attività commerciali che non vendono beni di prima necessità, chi lavora nei supermercati e negli altri negozi al dettaglio di alimentari, continua ad andare al lavoro, facendo fronte ad una situazione difficilmente controllabile, stando agli obblighi imposti dal decreto in merito al rispetto delle distanze di sicurezza.

Accogliamo a tal proposito uno sfogo di una cittadina di Ariccia, moglie di un dipendente di un supermercato della zona, che sente su di sé tutta la paura di chi non può restare a casa, come chiesto alla maggioranza della popolazione italiana.

“In questi giorni i supermercati, sono stati presi d’assalto e nonostante si riesce in malomodo a gestire al meglio le entrate dei clienti, si crea comunque l’affollamento all’interno, nei corridoi e ai banchi, e nella zona casse, poiché gli spazi sono stretti e difficilmente si riesce a rispettare la distanza di almeno un metro” ci dice.

“Non trovo giusto che i dipendenti di un supermercato, debbano mettere a rischio la propria incolumità e quella dei loro familiari, bisogna prendere dei provvedimenti seri, per tutte le categorie di lavoratori e aumentare le restrizioni, perché finché ci saranno attività aperte la gente non farà a meno di uscire di casa e a recarsi in punto vendita, pur di prendere una boccata d’aria. Vi posso assicurare, che c’è gente che si reca al negozio alimentare, in due o tre familiari, per poi acquistare prodotti superflui e non per fare realmente le provviste per tutta la settimana”.

“Dobbiamo diffondere il messaggio e far capire realmente la gravità della situazione, perché a pagare le conseguenze non devono essere i dipendenti, che al momento non possono stare a casa, in quanto fanno parte delle categorie escluse dalle chiusure obbligatorie.

Talvolta questi stessi dipendenti sono vittime di un sistema sbagliato, che pur di avere un degno lavoro, accettano delle condizioni contrattuali improponibili, non hanno diritto al giorno di riposo, svolgono molte più ore di quelle previste dal loro contratto, non hanno diritto a ferie e malattia, quindi qualora dovessero essere colpiti da una disgrazia, sarebbero i primi a rimetterci doppiamente la pelle. Chiedo quindi, di prendere in carico questa sorta di “denuncia”, al fine di coinvolgere le istituzioni, le autorità competenti per risolvere al meglio la situazione e la criticità del momento”.

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