Attualità

La psicologa avverte: “C’è un virus che non si osserva al microscopio”. L’appello della dott.ssa Guido alle istituzioni: “Facciamo presto”

finestra

di Daniel Lestini

E’ con la “nostra” Rosj Guido, che da 3 anni cura per “Castelli Notizie” la rubrica “Spunti di Psicologia“, che abbiamo approfondito i risvolti dell’emergenza sanitaria che si sta vivendo in ragione della lotta serrata al Coronavirus.

rosjy guido

La dottoressa Guido da quasi 20 anni, ormai, svolge con merito la professione di psicoterapeuta, e in lei l’accoglienza, la presenza e la disponibilità fanno da corollario ad un approccio clinico terapeutico sostenuto da solidi principi etici e deontologici.

finestra

Rosj, inutile girarci intorno. Quello che stiamo vivendo è qualcosa di assolutamente nuovo per tutti noi. Qualcosa cui nessuno era veramente preparato.

“Indubbio. Stiamo vivendo una emergenza di immense proporzioni! Una emergenza che ha portato lo Stato a prendere decisioni dure, rigidi provvedimenti finalizzati alla tutela della salute di ogni singolo cittadino”.

Ci appariva inevitabile…

“E’ senz’altro così, infatti li ritengo provvedimenti motivati da presupposti sani e condivisibili, ma che limitano necessariamente la vita, la libertà di ciascuno di noi, come lo stesso virus sta facendo”.

Immaginiamo che i risvolti personali, nella vita di ciascuno, siano invece forieri di svariate interpretazioni e plurime conseguenze. Confermi?

“Assolutamente si. Gli effetti di queste prescrizioni, dure, eccezionali e per certi versi innaturali, non tengono conto di quanto incidano su una popolazione già provata psicologicamente dal dover respirare un’aria malata, dal non poter avere contatti umani, dal non poter andare a lavorare, dal non poter fare sport, dal non riuscire a fare la spesa perché le file sono inimmaginabili. Alcune addirittura dal non percepire più uno stipendio”.

Ce ne stiamo accorgendo anche noi, giorno dopo giorno, nella reazione che segue le notizie pubblicate, molte delle quali inerenti proprio questo tema…

“Le persone sono provate dalle notizie che si susseguono nei vari canali di informazione e che parlano di morte, costantemente. Che trasmettono angoscia limitando sempre più la capacità di pensare a quando finirà. Parliamo di vite, di uomini e donne che combattono per salvare la propria vita e quella dei propri cari. Di uomini e donne che ogni santo giorno, rispettando un giuramento a tutti noi molto caro, si dedicano nelle corsie degli ospedali alla cura di chi è stato meno fortunato di altri”.

pedine

Ma esiste anche un’altra parte di popolazione…

“Proprio così; è dove stavo arrivando. Quella che, chiusa dentro casa, naviga con il proprio cervello e con il proprio cuore e che spesso non riesce a trovare le parole giuste per dare un senso a quello sconforto, talvolta devastante che gli si agita dentro.

Sono la maggior parte delle persone! Sono genitori che devono combattere con figli adolescenti che vorrebbero uscire e talvolta escono non curanti dei divieti. Sono i nostri figli che all’improvviso devono stare chiusi in casa! Sono uomini e donne che già prima di questa triste situazione, avvertivano stati di angoscia che cercavano di curare “a modo proprio” o ricorrendo a specialisti.

Sono persone che vivono patologie alcune psichiatriche, altre nevrotiche che restano sospese in una realtà che di tutto parla tranne che di normalità. Sono genitori separati, alcuni dei quali non riescono a vedere i propri figli. Le corsie sono piene di medici ed infermieri: un grazie enorme va a loro che stanno dedicando anima e cuore ai malati.

Ma la società si sta ammalando anche di un “virus” che non è osservabile al microscopio, che non si manifesta con febbre e tosse, dal quale non basta difendersi indossando mascherine e guanti”.

Una situazione a dir poco raccapricciante, di disagio sociale, che si traducendo in episodi di cronaca che lasciano pensare, come quello che proprio ieri sera ha portato al suicidio un giovane di Albano

“La fragilità emotiva esiste, la paura di non farcela, il non riuscire a restare integri, la rottura degli argini nei soggetti già fragili, può portare al suicidio. Può innescare acting out e determinare omicidi! Può esasperare situazioni familiari già in partenza fragili, maltrattamenti e violenze inaudite”.

Il quadro è piuttosto chiaro e senza dubbio preoccupante. Come reagire a tutto questo?

Abbiamo a disposizione una marea di professionisti psicologi, psicoterapeuti, psicologi abilitati a lavorare nell’emergenza che sono pronti ad andare in campo, ad entrare virtualmente nelle case delle persone, a sostenere ed aiutare chi non riesce ad entrare in contatto con le proprie risorse per far si che vedano quella luce in fondo al tunnel!

Il mio è un appello ai Comuni, agli ordini professionali, alle istituzioni! La salute fisica va di pari passo alla salute mentale e noi psicologi abbiamo il dovere di aiutare le persone alla stessa stregua dei medici e degli infermieri.

Il rischio in caso contrario sarà che si riuscirà a non ammalarsi di coronavirus ma si ammalerà, se già danni immani non sono stati fatti, la nostra ANIMA, con effetti ancora più devastanti! La salute fisica è strettamente collegata a quella mentale. Aiutateci a farlo capire a tutti!“.

PER SAPERNE DI PIU’

psio

Dott.ssa Rosj Guido

Studio: Albano Laziale, via Rossini, 14

Studio: Roma-Infernetto, via Umberto Giordano, 70

telefono

Tel. 340.9332030

“La sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri” (C. Rogers)

commenta