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Lariano – Emergenza Coronavirus, Sindaco chiede che le attività forestali siano considerate essenziali

taglio boschi ok ok

Il Sindaco di Lariano, Maurizio Caliciotti, ha trasmesso una nota alle istituzioni superiori – nello specifico: al Prefetto di Roma e Provincia, ai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, alla Direzione “Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette” della Regione Lazio e al Comando Regione Carabinieri Forestale Lazio – per chiedere che le attività aventi il codice ATECO 02.1 “silvicoltura ed altre attività forestali” e il codice ATECO 02.2 “utilizzo delle aree forestali” possano essere ricomprese tra le attività essenziali di cui all’allegato 1 del DPCM efficace dal 23 marzo 2020.

“La silvicoltura non è stata inserita dal DPCM tra le attività economiche che possono continuare a essere attive – evidenzia il Sindaco Maurizio Caliciotti – e il prorogarsi della sospensione di questo settore, fondamentale per l’economia locale, potrebbe comportare gravi danni ambientali. Il nostro territorio – prosegue il Sindaco – è interessato da molti interventi forestali che al momento si trovano nella fase conclusiva di abbattimento ed esbosco, ovvero raccolta e trasporto fuori dalla superficie boschiva di materiale legnoso anche utilizzato per il riscaldamento ad uso domestico, cui fa seguito la raccolta della ramaglia per l’alimentazione dei forni per la cottura del pane. Inoltre la permanenza a terra nel bosco di materiale legnoso tagliato in fase di essiccazione può aumentare il rischio di incendio nel periodo di allerta facendo venir meno le dovute attività di prevenzione”.

Tra l’altro, le attività forestali, per motivi di sicurezza sul lavoro e per la loro natura, sono svolte da maestranze che operano in un vasto ambiente aperto e largamente distanziate tra loro, in modo tale da garantire tutte le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica in corso.

La preoccupazione del primo cittadino di Lariano nasce anche dalla prossima scadenza del 30 aprile, termine entro il quale debbono essere compiute le operazioni silvocolturali, e l’interruzione di queste attività significherebbe non avere legna nei magazzini nella prossima stagione, con ulteriori danni anche all’economia locale.

Per questo motivo, il Sindaco, anche raccogliendo le istanze delle aziende boschive del territorio, ha richiesto alle istituzioni superiori di prendere atto dell’essenzialità delle lavorazioni e della commercializzazione dei prodotti forestali (legna da ardere in genere) e di integrare l’allegato 1 del DPCM del 22 marzo con i suddetti codici ATECO.

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