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Il vincolo paesaggistico tra Marino, Albano e Castel Gandolfo è definitivo. Chi esulta e chi no

CASTEL-GANDOLFO-VINCOLO-MBAC

C’è soddisfazione tra le associazioni ambientaliste, tra cui ADA (Argine Divino Amore) di Marino, alla notizia che il vincolo paesaggistico sull’area dei Castelli Romani proposto a metà settembre del 2019 dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo MIBACT su circa 1200 ettari di campagna, compresa tra i comuni di Marino, Albano e Castel Gandolfo sia divenuto definitivo.

Il decreto che istituisce in via definitiva il vincolo è dell’11 marzo ed è stato pubblicato il 2 aprile sulla Gazzetta Ufficiale. Una data storica per tutti coloro che hanno da sempre sostenuto la lotta contro la cementificazione, a Marino in primis, dove associazioni ambientaliste e l’attuale amministrazione pentastellata si erano opposte a nuove colate di cemento nella zona del Divino Amore, previste nel piano di espansione urbanistica decisa dalla precedente amministrazione.

Anche a Castel Gandolfo c’è chi ha esultato e chi invece no. L’Amministrazione della sindaca Milvia Monachesi, infatti, aveva avanzato delle richieste per modificate il vincolo, per permettere la realizzazione di quanto previsto nel nuovo Piano Regolatore comunale, in merito all’espansione urbanistica e sopratutto nuovi servizi nella periferia di Pavona.
Al contrario, il consigliere di minoranza Paolo Gasperini aveva lanciato una raccolta firme pro vincolo, che ha poi così commentato: “L’ennesimo fallimento dell’amministrazione Monachesi che tutta compatta ha votato per chiedere di modificare la proposta di vincolo del Mibact. Dopo la 167 ancora una bocciatura e i cittadini che hanno creduto possono ora capire che le bugie hanno le gambe corte”.


“La Soprintendenza ha respinto l’osservazione presentata dall’amministrazione di Castel Gandolfo e con essa il 90% delle osservazioni presentate dai nostri concittadini che chiedevano semplicemente di modificare il perimetro del nuovo vincolo che riguarda prevalentemente Pavona e Santa Fumia – hanno spiegato dal Comune di Castel Gandolfo – , per non vanificare quanto stabilito dal nuovo Piano Regolatore e dare a Pavona ed ai suoi concittadini le tanto agognate infrastrutture che ormai attendono da più di 20 anni”.

“Qualcuno” nell’opposizione – hanno continuato – vorrebbe politicamente intestarsi tutto ciò come fosse una vittoria per sé stesso e una bocciatura per l’amministrazione Monachesi! Si accomodi pure! Considerando soprattutto che questo “qualcuno” dell’opposizione è lo stesso che ha contribuito alla formazione ed all’adozione del nuovo Piano Regolatore che oggi il vincolo apposto dalla Soprintendenza ha totalmente sterilizzato! Gli faccio le mie più sincere congratulazioni per la coerenza ma soprattutto per aver preso in giro i suoi concittadini per più di 10 anni! Ora certo questo “qualcuno” dell’opposizione che oggi brinda alla decisione della Soprintendenza, spiegherà ai suoi concittadini di Pavona come intende dotare la stessa delle strade, piazze, parcheggi, scuole, nuove abitazioni ecc ecc che attende da più di 20 anni e che questo vincolo di INEDIFICABILITÀ ASSOLUTA rende IMPOSSIBILE da realizzare! Di certo non se la potrà cavare nascondendosi dietro vuoti slogan e ci proporrà soluzioni concrete per il bene della comunità di cui anche egli, seppure dai banchi dell’opposizione, ne è amministratore”.

“L’amministrazione sta studiando attentamente le motivazioni che hanno portato la Soprintendenza a respingere la propria osservazione e valuterà, conseguentemente, tutte le eventuali azioni da intraprendere a tutela dei prevalenti interessi della propria comunità”.

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