POLITICA

Rocca di Papa, affondo di Calcagni contro il Comandante Di Bella: “Figura incompatibile con la nostra città”

Calcagni Cimino

Un duro affondo contro il comandante della polizia locale di Rocca di Papa, Gabriele Di Bella, è apparso da poco sui canali social da parte del presidente del Consiglio Massimiliano Calcagni. Un alterco scoppiato in Comune, mentre i cittadini erano in fila per i buoni spesa, durante il quale il presidente del Consiglio sarebbe stato invitato ad allontanarsi, alla presenza della vicesindaca reggente Veronica Cimino ed altri esponenti di maggioranza.

“Cari concittadini di Rocca di Papa, questa mattina, nell’esercizio delle mie funzioni di Presidente del consiglio comunale, sono stato richiamato con atteggiamenti arroganti e provocatori dal Comandante della polizia locale Gabriele Di Bella – si legge nel post – . Il quale con fare altezzoso mi invitava a non sostare davanti all’entrata del comune nonostante indossassi i dispositivi di sicurezza ed ero ad un metro di distanza da un operatore della protezione civile.

Calcagni Cimino
Massimo Calcagni

Diversi concittadini erano in attesa di essere chiamati per ritirare i buoni spesa ed hanno assistito ed ascoltato con le loro orecchie a ciò che stava accadendo.

Potete immaginare la mia reazione, a quel punto ho immediatamente risposto allo stesso che non ero il suo ragazzo di bottega ne tantomeno un suo collaboratore, e che potevo permanere nel luogo in cui mi trovavo…mi sono sentito rispondere “qui comando io e devo gestire la situazione”; la cosa che più mi ha fatto rimanere basito è stato ascoltare determinate parole, da un dipendente del Comune di Rocca di Papa, che per prassi e da statuto ha l’obbligo di attenersi all’indirizzo politico di un amministratore e non dare ordini. Il tutto sotto gli occhi della vice sindaco Veronica Cimino, dell’assessore Danilo Romei e di alcuni dipendenti”.

“Lo stesso – ha aggiunto – ha dimostrato di non aver nessun rispetto per la seconda carica cittadina e delle Istituzioni tutte. Gli vorrei ricordare che il sottoscritto è stato legittimato dai cittadini nel ricoprire il ruolo attuale, sono stato il primo dei candidati eletti dal popolo sovrano, non sono stato nominato per l’emergenza dal sindaco di Roma;
stessa situazione per colei che ad oggi porta la fascia tricolore ed è eternamente in piena campagna elettorale con poco più di 100 voti e si ritrova a fare il sindaco dopo la scomparsa prematura di Emanuele Crestini.

Il Comandante Di Bella (ospite nella nostra Cittadina) non è nuovo a queste intemperanze. Infatti da più parti, dagli stessi dipendenti comunali, e svariati cittadini mi sono giunte voci di atteggiamenti dispostici ed arroganti. Il quale, grazie all’incapacità e alla debolezza della vice sindaco Cimino, ormai si comporta da vero ed indiscusso padrone della Città, approfittando dello stato di emergenza in cui vive il nostro Paese da oltre un anno. Credo fermamente che la figura Di Bella non sia più compatibile con la nostra Città. Per questo da domani mi attiverò nelle sedi opportune politico-istituzionali, facendo un comunicato anche al Prefetto di Roma e al Ministero degli interni su questo increscioso incidente, e non solo”.

“Nessuno – ha concluso Calcagni – si può permettere, tanto meno un uomo che veste una divisa, di denigrare il ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio, il quale rappresenta la volontà popolare e svolge un’attività istituzionale che non può essere messa in discussione da persone con scarso senso delle Istituzioni. Difenderò ad oltranza, in tutte le istanze, la mia dignità di rappresentante dell’Assise cittadina, con tutti i mezzi che la legge mi mette a disposizione”.

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