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Ciampino, l’Orion Live Club lancia un grido d’allarme: “Siamo stati abbandonati”

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Orion Live Club, Ciampino

L’emergenza Coronavirus non sta piegando solo i negozianti, i ristoratori e i vari commercianti, esistono molte altre attività che, visti i lunghi tempi di attesa e le informazioni ancora poco chiare, sono vicine al fallimento. Si tratta di tutti gli esercizi che offrono ai cittadini uno svago, un intrattenimento culturale, un’occasione per eseprimersi, come i nightclub e i locali per concerti di musica live. Questi settori stanno soffrendo come tutti gli altri per le misure restrittive emanate dal Governo. Gli spettacoli musicali, teatrali e le serate danzanti rischiano di tornare ad animare le persone a marzo 2021, così dichiarano i dati sulle ipotesi di riapertura delle varie attività. Abbiamo raccolto la testimonianza di un noto locale per concerti e serate del territorio.

Un noto club di Ciampino, a cavallo tra Roma e i Castalli Romani, in viale J. F. Kennedy, pochi giorni fa ha lanciato un grido d’allarme per la loro condizione ed abbiamo voluto approfondire la loro richiesta. Si tratta dell’Orion Live Club, il locale che ha fatto salire sul suo palco una lunga lista di artisti nazionali ed internazionali: da Giovanni Lindo Ferretti a Bruce Springsteen, da Liam Gallagher ai Bauhaus, dai Killing Joke ai God is an Astronaut, dal Teatro degli Orrori ai Management del Dolore Post Operatorio, da Fedez a Gemitaiz e infiniti altri nomi che hanno cavalcato il panorama musicale.

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I proprietari ed i lavoratori dell’Orion hanno registrato un video sulla loro pagina Facebook in cui dichiarano che la loro “attività virtuosa e fortunata” rischia il fallimento. Le banche non forniscono alcun aiuto economico e loro si trovano ad essere “ostaggio del comitato tecnico scientifico”.
L’Orion ha deciso di chiudere i battenti il 28 di febbraio, una settimana prima della chiusura ordinata dal primo DPCM dello scorso 8 marzo, annullando quelli che erano gli eventi programmati per la stagione primaverile.

“Sono molte settimane che faccio pressione ai sindacati di categoria – ci ha raccontato uno dei collaboratori dell’Orion che lavora anche nella gestione e nella produzione degli eventi – il nostro è un lavoro di programmazione. Dobbiamo avere un quadro su quelle che sono le possibili riaperture e le regole da seguire, noi programmiamo le stagioni anche con 8 mesi di anticipo. Vogliamo avere un programma della situazione che ci possa permettere di pensare come risolvere i problemi degli affitti. Se rimaniamo chiusi fino a giugno è un conto, ma se so che si rimanda a marzo 2021 è un altro conto.”
“In questa fase ci sono altre priorità – ha proseguito – ma anche noi siamo un’azienda, siamo commercianti come gli altri, ma non stiamo ricevendo nessuna risposta.”

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L’Orion in questi giorni, insieme ad altri rappresentanti dei locali di tutta Italia, ha partecipato a numerosi incontri online nel quale sono intervenute anche alcune personalità politiche che hanno preso in carico la situazione dei lavoratori dell’entertainment. I webinar sono stati organizzati da Fabio Faro Pompili, presidente del comitato ‘Butta(ti)fuori’, che ha coinvolto anche la Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimentoda ballo e di spettacolo), associazione che raggruppa 2500 imprese del settore. A parlare all’ultimo incontro del 30 aprile sono stati i parlamentari Marco Osnato (Fratelli d’Italia), Alessio Villarosa, (M5S) e William De Vecchis (Lega). A intervenire è stato anche Maurizio Pasca, Presidente Nazionale del SILB-Filpe.

La situazione è molto grave e soprattutto rallentata. C’è da osservare che i collaboratori non possono richiedere neanche il bonus previsto per i lavoratori dello spettacolo. “Il lavoratore Enpals è occasionale, lavora nel weekend – specifica il collaboratore dell’Orion – loro richiedono un numero di contributi versati in un certo periodo. Il dj per esempio non è paragonabile al barista che lavora tutti i giorni, perché magari lavora solo 3 week end al mese. Per un attività che rimane chiusa per 7 mesi servono iniziative diverse rispetto ai ristoranti che possono lavorare con il cibo d’asporto. Devi mettermi nelle condizioni di rimanere chiuso per 7 mesi”.

“Ad oggi, non avendo ricevuto alcun tipo di aiuto da parte dello stato, e soprattutto non essendo in grado di fare alcun tipo di previsione visto il totale immobilismo nei confronti della categoria, ci chiediamo se questa sia una triste ammissione che nella nostra società esistano evidentemente cittadini di serie A e cittadini di serie B – ha scritto Armando Perticaroli, direttore e titolare dell’Orion Club – Oggi purtroppo siamo stati completamente abbandonati a noi stessi. […] Chiediamo una risposta immediata altrimenti le nostre aziende non potranno superare gli oltre 6/9 mesi di chiusura, e questo sarebbe una grave sconfitta per il lavoro, la cultura, la musica e per l’intera città.”

Ci auguriamo che il Governo prenda in carico le richieste dei lavoratori dello spettacolo che non rientrano nella categoria di coloro che possono richiedere il bonus. Il settore dello spettacolo deve avere certezze su quali sono le prospettive future perché, come dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, “parliamo di un comparto che sviluppa 3 miliardi di euro l’anno”.

Elisabetta Di Cicco

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