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Dubbi e potenzialità della tecnologia 5G. Parla il dott. Alessandro Polichetti, dell’Istituto Superiore di Sanità

di Sabina Marchetti

Nelle ultimi mesi si sta dibattendo molto sulla nuova tecnologia di telefonia mobile che a breve sarà disponibile in molti paesi del mondo. 5G significa “quinta generazione” e si vuole intendere l’insieme dei requisiti per un certo standard comunicativo. Sin dal 1991 abbiamo sentito parlare di “generazioni”di telefonia mobile con l’avvento del 2G, prima tecnologia di telefonia digitale sviluppata per migliorare la qualità della telefonia mobile e che ha permesso per la prima volta di trasferire dati con gli SMS. Successivamente con il 3G arrivarono i primi smartphone che sfruttavano una connessione dati molto più efficiente. Il 4G è stato pensato per migliorare la telefonia via IP (VoIP) e il cloud computing. Adesso, invece, ci si è incentrati sullo sviluppo di uno standard comunicativo fatto per offrire servizi sempre più veloci e all’avanguardia. I tramite tra popolazione e 5G sono ulteriori tecnologie, come il VR (visori per la Realtà Virtuale), la Smart Home ed altri dispositivi IoT presenti anche nell’Industria 4.0.

Il 5G sfrutterà, oltre a frequenze simili a quelle già utilizzate per la telefonia mobile (tra 0,8 e 2,6 GHz), anche frequenze più elevate (26 GHz) vicine a quelle delle onde millimetriche, vale a dire le onde radio tra 30 e 300 GHz. Frequenze, queste, che non erano mai state utilizzate prima per la telefonia mobile, tuttavia si è studiato a riguardo, dal momento che esistono altre applicazioni quali comunicazioni satellitari, ponti radio, controlli di sicurezza aeroportuali che ne fanno uso. Abbiamo chiesto a riguardo, il parere del dottor Alessandro Polichetti, primo ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha concesso a Castelli Notizie un’intervista in cui chiarisce i dubbi sull’esistenza o meno di rischi per la salute e per l’ambiente generati dalla nuova tecnologia.

È vero che non sono stati fatti studi sulle frequenze più elevate usate dal 5G, vicine a quelle delle onde millimetriche, superiori ai 30GHz?

Noi conosciamo gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a tutte le frequenze fino a 300 GHz. Si tratta degli effetti termici, connessi al riscaldamento del corpo umano, o sue parti, dovuto all’assorbimento di energia elettromagnetica che viene convertita in calore. Molti studi sono stati condotti per verificare l’esistenza di altri tipi di effetti, e a questo fine sono state prese in considerazione maggiormente le frequenze più utilizzate, ma sono state studiate anche quelle meno utilizzate. Quindi effettivamente ci sono meno studi sulle frequenze che usa il 5G, ma non si può dire che non ne siano stati fatti.”

Ci sono dati certificati che affermano che il 5G nuoce alla salute?

“No. Alcuni studi epidemiologici (basati su osservazioni su esseri umani esposti ai campi elettromagnetici durante le loro normali occupazioni e quindi possono presentare un margine di errore non essendo effettuati in condizioni controllate di laboratorio), effettuati su soggetti con tumori alla testa e su soggetti in salute messi a paragone, mostrano (chiedendo ai soggetti studiati quanto tempo sono stati sottoposti all’utilizzo del telefono cellulare, anche molti anni prima, e questa è una grande fonte di errore potenziale) un’associazione del tumore con l’uso del dispositivo mobile. Ovviamente non stiamo parlando di 5G, poiché non si sono ancora potute svolgere ricerche su persone che hanno usato questa nuova tecnologia. Oltre agli studi epidemiologici sono stati condotti molti studi su cellule ed animali in condizioni controllate di laboratorio e ad oggi non dimostrano nulla. Al momento si può parlare solo di una possibilità, che non è certezza, che l’emissione di campi elettromagnetici dei dispositivi mobili sia cancerogena”.

“Per quanto riguarda gli effetti sulla salute scientificamente accertati, quelli termici, è possibile escludere danni alla salute dovuti al 5G, così come per tutte le tecnologie di telefonia mobile precedenti. Questo è dovuto al fatto che gli effetti termici possono verificarsi solo al di sopra di certe soglie di esposizione, al di sotto delle quali il sistema termoregolatore del nostro corpo smaltisce il calore prodotto in eccesso dal campo elettromagnetico. A partire da queste soglie di effetto, tramite l’applicazione di opportuni fattori di riduzione, sono stati definiti dei limiti di esposizione rispettando i quali è possibile escludere ogni effetto nocivo per la salute attualmente noto.

Questi limiti di esposizione sono ampiamente rispettati dalle tecnologie di telefonia mobile attuali, e lo saranno anche per il 5G, sia perché queste tecnologie non necessitano di elevate potenze di emissione, sia grazie ai rigidi controlli che vengono effettuati sulle emissioni nel nostro Paese”.

Cosa dice “IARC” sui telefoni, come possibili agenti carcerogeni?

“La IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) divide gli agenti  in diversi gruppi basati sull’evidenza scientifica che siano cancerogeni:
-I carcerogeni certi sono i raggi solari, gli insaccati (salame, prosciutto…), i raggi X, l’alcool, il tabacco, l’amianto ecc.
-Nei probabilmente carcerogeni c’è la carne rossa ed altri;
I possibilmente carcerogeni sono i campi elettromagnetici (radiofrequenze), il talco, l’aloe ecc.

È importante notare che non vi è un gruppo di agenti non cancerogeni, poiché non è mai possibile escludere per nessun agente che abbia una, anche piccolissima, attività cancerogena che non è ancora stato possibile identificare. Inoltre, i campi elettromagnetici a radiofrequenze sono posizionati nel gruppo possibilmente cancerogeni, secondo analisi epidemiologiche sugli utilizzatori di telefoni cellulari e quindi con margine di errore”.

 È vero che la nuova tecnologia 5G aiuta la trasmissione di Coronavirus?

“È assolutamente falso. Le antenne 5G non possono in alcuna maniera diffondere virus, è una fake news che sta circolando e che ha anche causato atti terroristici come l’incendio di antenne in Inghilterra. Fermiamo questa diffusione di false informazioni”.

Più antenne significano maggiori esposizioni della popolazione ai campi elettromagnetici?

“Il primo motivo per cui abbiamo bisogno di installare più antenne con la nuova tecnologia 5G è perché ci sono più utilizzatori, che non saranno più solo le persone, ma anche i dispositivi IoT. Se per esempio adesso il 4G ha bisogno di una sola antenna fissa per coprire un certo  territorio, o cella, il 5G ne può richiedere due per suddividere questo territorio in due celle, in modo che gli utilizzatori in una stessa cella non siano troppi, Data questa premessa rispondo alla domanda affermando che più antenne non significano maggiori esposizioni ai campi elettromagnetici poiché mentre con un’antenna fissa del 4G c’è bisogno di più potenza per raggiungere tutto il territorio, in questo caso con una sola antenna per il 5G si necessita meno potenza poiché deve ricoprire la metà del territorio di quella della generazione mobile precedente.

Questo significa che, anche nell’eventualità di effetti sulla salute diversi da quelli attualmente noti, non sarebbero comunque prevedibili maggiori rischi per la salute dovuti all’installazione di un maggior numero di antenne.

Per di più, se stiamo chiamando vicino ad un’antenna il nostro dispositivo non ha bisogno di molta potenza per raggiungerla e quindi le emissioni sono minori, per questo motivo è positivo il 5G, perché essendo necessarie più antenne i telefoni avranno bisogno di meno potenza per raggiungerle, riducendo le esposizioni degli utilizzatori”.

È vero che le antenne 5G stanno richiedendo l’abbattimento di alberi poiché ostacolano il segnale?

“È vero che gli alberi, come i muri ed altri oggetti possono ostacolare la corretta trasmissione del segnale, soprattutto per le frequenze più elevate, dalle antenne ai dispositivi mobili, tuttavia è falso che questi debbano essere abbattuti, così come a nessuno verrebbe in mente di  demolire, per lo stesso motivo, anche le case. La soluzione è quella di porre più antenne in quella determinata zona, così da aggirare l’ostacolo”.

Cosa genera più emissione elettromagnetica il telefono cellulare o l’antenna?

“Il telefono ha un’emissione inferiore di radiofrequenze rispetto all’antenna ma l’esposizione della persona che telefona è superiore a causa della vicinanza dell’antenna alla testa. Nonostante non siano del tutto attendibili le ricerche che indicano un possibile ruolo del telefono nell’insorgenza di tumori, sono possibili alcune precauzioni (per chi proprio si volesse cautelare). La prima è quella di usare auricolari e vivavoce, per allontanare il telefono dalla testa riducendo così di molto l’esposizione. La seconda precauzione è quella di usare più messaggi vocali che chiamate, perché l’emissione di  a radiofrequenze avviene solo durante l’invio del messaggio e non mentre si parla. Una raccomandazione inutile è quella di spegnere il dispositivo mobile di notte, poiché la distanza tra comodino e testa è più o meno quella degli auricolari, oltre al fatto che il telefono invia solo un segnale di breve durata ogni tanto quando non si sta utilizzando”.

Quali sono i problemi che generano le nuove tecnologie secondo lei?

I veri problemi certificati sono quelli connessi alla postura e quelli sociali che queste tecnologie creano, quindi io consiglio di cercare soluzioni focalizzandosi su questo tipo di problemi”.

Quali sono gli sviluppi che questa nuova tecnologia può apportare alla società?

“Non mi occupo esattamente di questo, ma posso dirle quello che si sa fino ad ora. La tecnologia 5G si potrà applicare a VR per l’assistenza chirurgica a distanza, i chirurghi potranno assistere il team che sta operando da un altro luogo. Per di più, si applicherà alle SmartHome per essere sempre più efficienti e per svolgere più comandi. Di particolare rilevanza sono le potenzialità del 5G nella creazione di reti altamente affidabili a disposizione delle organizzazioni di soccorso (polizia, pompieri, ambulanze e protezione contro le catastrofi), Inoltre, si userà per riuscire a tracciare le persone positive al Covid-19, così da garantire una maggiore sicurezza una volta che si potrà uscire per strada. E queste sono solo alcune delle applicazioni che saranno possibili grazie al 5G”.