CRONACA

Marino – Indagini sull’Esplosione in via Carissimi: non si esclude l’atto doloso

marino esplosione palazzina

Si aggiungono nuovi particolari sulla tragica esplosione accaduta l’altro ieri in via Giacomo Carissimi a Marino.

Le indagini condotte dagli inquirenti sono incentrate soprattutto sulla 53enne di origine romena, la più grave dei feriti, trasportata d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, nel cui appartamento al piano terra della palazzina del centro marinese, si è originata la tragedia. La donna si trova ancora in prognosi riservata.

Una bombola del gas, secondo le ricostruzioni, lasciata completamente aperta, a generare la violenta deflagrazione che ha distrutto l’intera palazzina.

La mamma e la figlia di 4 anni, che si trovavano nell’appartamento superiore, sono state ricoverate a Frascati in condizioni meno gravi, dopo essere estratte dalle macerie.

Non sembrano essere stati riscontrati guasti all’impianto da parte dei vigili del fuoco e l’Italgas la sera stessa della tragedia aveva diramato una nota per sottolineare il fatto che i propri impianti fossero integri.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, diretti dal comandante Emanuele Tamorri, si concentrano ora sulla donna di origine romena, sulle sue abitudini e le testimonianze dei vicini. Al momento non è stato rintracciato alcun parente.
Non sembra, inoltre, che la donna abbia avuto gesti autolesionistici in passato.

Eppure non si esclude nessuna pista: potrebbe essersi trattato di un fatto accidentale ma anche un gesto doloso da parte della donna.

La bombola, probabilmente una di riserva, lasciata completamente aperta nella cucina, ha velocemente saturato l’aria e causato l’esplosione, ancor prima che qualcuno potesse avvertire il pericolo.

Più informazioni
commenta