POLITICA

COVID-19 – Appello da Grottaferrata e Vandoeuvre alle Istituzioni Europee per la rinascita

sindaci grottaferrata e vandouvre

Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti insieme al primo cittadino dei comune gemellato di Vandoeuvre Les Nancy (Francia), Stephàne Hablot, alla vigilia degli appuntamenti europei decisivi nella gestione della strategia di uscita dei Paesi dell’Unione dall’emergenza Covid-19, inviano un appello alle maggiori cariche continentali: la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Lyen, il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel e quello dell’Eurogruppo, Mario Centeno.

Nell’oggetto della missiva il riferimento a una nuova idea di unione per il Vecchio Continente che sia più solidale e politica e inizi proprio dalle comunità locali.

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Nel testo, condiviso anche con il sindaco del comune greco di Patmos, un forte richiamo ai valori del Manifesto di Ventotene e l’appello alla sottoscrizione del documento rivolto ai “sindaci d’Europa”.

L’iniziativa del primo cittadino di Grottaferrata, centro a sud della capitale fondato attorno all’abbazia greca dei monaci basiliani da San Nilo, rientra a pieno nella vocazione internazionale della città, nota anche come “porta d’oriente” di Roma e, rispondendo ai canoni della contemporaneità, si avvarrà anche di un hashtag da condividere sui social network #sindacideuropa.

Siamo i Sindaci dei Comuni di Grottaferrata (Italia), Vandoeuvre Les Nancy (Francia) e Patmos (Grecia), tre cittadine europee unite da molti anni in gemellaggi che siamo particolarmente orgogliosi di vivere come forme di amicizia vera tra le nostre genti.

Crediamo molto nell’Europa unita e la fitta oscurità di questo inatteso e tragico passaggio con cui il destino e la Storia ci hanno messo a confronto, è resa se possibile ancora più buia dalla prospettiva necessaria di dover allentare nel breve e medio periodo le bellissime possibilità, su tutte la libera circolazione delle persone, offerte dalla natura stessa della nostra Unione, riuscita in meno di cinquant’anni a garantire a tutti i suoi cittadini di viaggiare senza frontiere.

In questo modo: dal confronto e dalla conoscenza diretti, a partire dalle idee che ispirarono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nella stesura, avvenuta nel lontano 1941, del Manifesto di Ventotene che già immaginava un’Europa libera e unita, crediamo sinceramente si debba ripartire per elaborare i troppi lutti da ogni Paese subiti, figli della pandemia, e per iniziare una ricostruzione che sia, per l’Unione, realmente fondata sugli alti ideali e valori che solo la buona politica può infondere.

Per queste ragioni non soltanto storiche ma presenti e vive proprio in queste settimane nel cordone di solidarietà quotidiana tra cittadine e cittadini che unisce anche le nostre tre comunità in un’unica battaglia contro il comune nemico invisibile di oggi che è il coronavirus, crediamo sia davvero giunto il momento, anche per le istituzioni europee, di riconoscere e ascoltare le voci dei Sindaci che rappresentano la vera trincea in ognuna delle sfide, anche le più difficili e abnormi come può essere una pandemia.

Riteniamo dunque che l’Unione Europea, in questa drammatica crisi economica, non possa essere sostenuta esclusivamente, pur riconoscendo gli importanti strumenti economici già messi in campo,  dai vincoli di bilancio ma occorre mettere mano a tutte le misure possibili per vincere una guerra prima sanitaria e poi di sostegno economico a tutte le attività produttive e sociali.

Sono gli Stati e le Istituzioni europee a doversi far carico della crisi, che investe tutti noi, senza anteporre egoismi o tatticismi politici. I cittadini europei voglio risposte ora non domani.

Da noi Sindaci giunga dunque un  monito alle istituzioni europee  e un appello a  tutti i Sindaci d’Europa,  per far sentire la loro voce, la voce di tutti gli europei, per sostenerci a vicenda.

Affinché l’Europa di domani – cominciando già da oggi – possa diventare davvero argine alla povertà , fonte di lavoro e benessere diffusi, inclusione ed equità sociale, solidarietà, eguaglianza  e accoglienza verso gli ultimi. Perché la Libertà e il progresso civile possano diventare simboli e motivo di orgoglio per tutti i nostri cittadini.

Che possano e possiamo finalmente dirci e sentirci: francesi ed europei, italiani ed europei, greci ed europei. Abbracciati sotto le dodici stelle, finalmente fieri della nostra identità europea e uniti, forti delle diversità di ognuna delle nostre splendide nazioni, orgogliosamente parte dell’Unione Europea.
Sperando di poter contribuire di più nel vitale dibattito in corso, augurandovi il buon lavoro che servirà per il bene di tutti, porgiamo i saluti più cordiali”.

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