Di Paolo Colò
Siamo in piena Fase 2 di questa emergenza e da oggi negozi e ristoranti riaprono i battenti . Un evento inimmaginabile quello che ci ha colpiti, che ha sconvolto la nostra vita oggi e che stravolgerà i nostri modi di vivere e comportarci in futuro.
In questo periodo tanti hanno salvaguardato il loro lavoro grazie alla pratica dello smart working, che di sicuro da oggi in poi ne uscirà come uno strumento vincente e fondamentale per il lavoro del futuro. Ma non tutti lo posso praticare e soprattutto non si può lavorare per sempre da casa. E’ arrivato il momento di tornare in ufficio.
Ora che le attività lavorative hanno ripreso il loro ciclo naturale specie nelle grandi città, dove l’uso dei mezzi pubblici è estremamente diffuso, come ci possiamo approcciare all’utilizzo di questi? Nonostante siano stati presi provvedimenti seri, in linea con il distanziamento sociale, saremo sicuri che questi provvedimenti siano efficaci e sufficienti per garantire la nostra salute. Per esempio negli autobus i posti che si possono occupare sono uno ogni coppia di poltrone. Nella metro di Roma invece si accede alle banchine solo 20 alla volta. Ogni 3 minuti può scendere un gruppo di persone, seguendo sempre le regole del distanziamento. Ma in questo modo si generano file infinite, tempi di attesa biblici ed il ritardo a lavoro è matematico, anche per chi ha orari flessibili. Inoltre anche sulle banchine si dovranno rispettare le distanze di sicurezza con l’aiuto delle postazioni colorate segnate in terra. Ma oltre al buon senso civico delle persone, come faremo a garantire ogni giorno la sicurezza della salute e soprattutto di non cadere in un vortice di stress causato dai mezzi pubblici, che si preannuncia peggiore di quello che conoscevamo?
Alcuni pensano già a scooter e auto, specie nelle città. Ma anche qui non è banale la soluzione. Infatti, uno scooter è molto esposto a potenziali attacchi infettivi. Lasciandolo per strada potrebbe entrare in contatto casualmente con passanti infetti a loro insaputa, che con un colpo di tosse potrebbero contaminare il motociclo. Lo stesso scooter che poi portiamo in casa, sul quale ci sediamo con i vesti e le scarpe con i quali entreremo dentro la nostra abitazione. Sfido chiunque ad avere la costanza di disinfettare ogni sera le suole delle scarpe. A questo punto, l’auto sembra essere l’unica cellula sicura a garanzia della salute. Ma dobbiamo fare i conti con le norme antinquinamento. Gran parte del parco auto italiano è ancora con una classificazione inferiore o pari ad EURO 4. Su 39 milioni di veicoli circolanti nel 2019, solo 14 milioni erano di classe pari o superiore ad euro 5. Quindi non tutti ad oggi hanno la disponibilità di un veicolo adatto a varcare le soglie delle grandi città.
Qualcuno potrebbe vedere nel car sharing la soluzione momentanea a questo problema. Ma queste vetture tra un cliente e l’altro (diverse decine durante il giorno) non hanno modo di essere igienizzate. Come facciamo a sapere che chi ha utilizzato il veicolo prima di noi non abbia contaminato la vettura? L’auto è un ambiente confinato e quindi uno di quei posti nei quali il contagio può essere favorito.
Alla luce di tutto ciò una valida alternativa, per contenere disaggi ed i problemi in questa Fase 2, potrebbe essere il noleggio a breve termine. L’auto con la quale affrontare il tragitto casa lavoro è il modo più sicuro per ripartire in questo momento. Ma se l’auto di proprietà non è adatta a percorre tutti i giorni questa tratta, vuoi per le norme antinquinamento vuoi per l’avanzato stato di usura di questa, noleggiare può aiutare anche a raggiungere il posto di lavoro in sicurezza e senza pensieri. Avere un’auto affidabile, coperta da assicurazione e manutenzione in una sola rata, con la sicurezza di essere sicuri ed isolati in macchina.
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