POLITICA

Marino, la consigliera Minucci interroga il Sindaco sulle sorti dello stabile di via Carissimi

marino esplosione palazzina
marino macerie

Sono trascorse quasi due settimane dall’esplosione che ha distrutto parzialmente una palazzina nel centro storico di Marino, a via Carissimi. A rimanere colpite nella deflagrazione erano state tre persone: una mamma di 32 anni e la sua bambina di 4 anni, ed un’altra donna romena di 53 anni, deceduta lo scorso 8 maggio per l’aggravarsi delle sue condizioni. L’esplosione ha avuto luogo in seguito a una fuga di gas proveniente dall’appartamento del primo piano in cui risiedeva la donna coinvolta. La bombola era risultata aperta e la pista dolosa è quella seguita dagli inquirenti. I Carabinieri del nucleo operativo di Castel Gandolfo stanno proseguendo con le indagini, infatti, e via Carissimi rimane ancora impraticabile, e ricoperta di calcinacci.

A tal proposito la consigliera di minoranza, Sabrina Minucci, ha indirizzato un’interrogazione al Sindaco Carlo Colizza durante la scorsa seduta consiliare del 15 maggio.

USAR MARINO

“Vogliamo sapere qual è la situazione abitativa delle famiglie sfollate – ha domandato il consigliere Minucci – e se si è provveduto ad avanzare richiesta di contributo alla Regione Lazio per la messa in sicurezza dello stabile e per ripristinare la viabilità nella via, per ora interdetta al traffico.”

In seguito alle gravi lesioni strutturali riportate dalla palazzina, molti appartamenti sono risultati inagibili e le famiglie hanno dovuto abbandonare lo stabile senza sapere quando farvi ritorno. Il Consigliere Minucci ha perciò interrogato il Sindaco circa la possibilità di realizzare delle iniziative a sostegno delle famiglie coinvolte e di programmare le attività per la messa in sicurezza in modo da ripristinare la viabilità nelle vie interessate, oggi chiuse al traffico con disagi per i residenti e non.

colizza
Carlo Colizza

Il Sindaco Colizza ha precisato che, ad oggi, tutte le famiglie hanno trovato una soluzione abitativa, da parenti o nelle seconde case. “Un solo nucleo familiare attualmente è ospitato presso un complesso di Castel Gandolfo, sin dalla notte dell’evento.” – ha aggiunto Colizza. Inoltre il Sindaco ha dichiarato che l’ente comunale non potrà sostenere autonomamente le spese in quanto trattasi di un immobile privato, pertanto non si possono richiedere finanziamenti regionali.

“A quando la ripercorribilità di via Garibaldi e delle strade interessate?” – ha domandato ancora il consigliere Minucci.
“Non possiamo fare una previsione ragionevole – ha risposto il Sindaco – non conosciamo il dato sul dissequestro”. La palazzina risulta infatti sotto il sequestro del P.M., non appena verrà fatto il dissequestro il Comune assicura che sarà fatto il possibile per accelerare le fasi che porteranno all’avvio dei lavori.

Un disagio motivato dunque, quello che sono costretti a vivere i marinesi con il blocco di una tra le strade più centrali. Non appena le indagini giungeranno ad una conclusione, i lavori potranno partire, per lo meno per consentire ai residenti degli immobili di recuperare i beni personali. Ma i tempi, guardando anche agi altri casi ai Castelli Romani, non saranno celeri.

Elisabetta Di Cicco

Più informazioni
commenta