POLITICA

VELLETRI – ‘Guerriglia verbale’ tra Zaccagnini (Pd) e Comandini (Lega). Ecco cosa è successo! SONDAGGIO: Chi ha ragione?

comandini-zaccagnini

“Eco cosa è successo!”. Partiamo dalla conclusione del titolo di questo articolo, in maniera anti convenzionale, affinché si possa ricostruire in maniera “documentale” quanto accaduto in queste ore a Velletri, scossa da una diatriba sfociata nell’odierna seduta del Consiglio comunale (via streaming), prima di avere un’ulteriore eco sui social, dov’era peraltro nata.

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Eviteremo ogni commento (credendo che non ci competa assolutamente, tanto più in un articolo del genere, che non è certamente di opinione) e lasceremo parlare solo i fatti (quelli si, utili a ricostruire l’intera vicenda), dando magari modo a chi – da una parte e dell’altra – si è fatto un’idea senza avere il quadro, esaustivo, della situazione, di poter capire cosa è realmente avvenuto e magari, a mente fredda, e senza l’assillo di una sterile “corsa” a chi raccoglie più “like”, cambiare rotta e scegliere la strada di parole più distensive. Per porre fine alla polemica e magari tornare a stringersi la mano.

Come testata giornalistica di riferimento di questo territorio ci poniamo fin da ora a disposizione per farci promotori di un pacifico chiarimento pubblico tra le parti, magari in uno di quei confronti streaming che vanno tanto di moda in questo periodo, qualora le stesse volessero smorzare i toni e passare ad altro.


Primo post Giorgio Zaccagnini
Il post del 14 maggio di Zaccagnini (Pd)

Ma riavvolgiamo i fili di una storia che ha un prologo che risale al 14 maggio, giorno in cui Giorgio Zaccagnini, consigliere comunale del Partito Democratico, già segretario dimissionario del Pd veliterno, accompagnava con un post personale, sul suo profilo Facebook, un articolo pubblicato da Left (“L’unico giornale di Sinistra”, si legge nella presentazione che la rivista fa di se stessa sul Web).

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Giorgio Zaccagnini (Pd)

Vi chiederete cosa fosse scritto in quel post di Giorgio Zaccagnini e noi, integralmente, ve lo trascriviamo: “A Salvini e ai piccoli leghisti locali che pendono dalle sue labbra, al “giornalismo” razzista e provocatorio che manda i suoi direttori in TV a ridicolizzarsi, a tutti i leoni da tastiera che, come sempre, si rivelano pecore. Noi non saremo mai come voi.

Il fatto è che voi (voi, inteso come quelli che utilizzano la pratica di usare un particolare per colpire una persona) odiate le donne libere, semplicemente. Odiate le donne indipendenti, autonome, determinate, che scelgono perché vi rassicura provare che l’essere maschio conti ancora qualcosa. È questo, il punto, solo questo”.

“Piccoli leghisti locali”, quindi, nell’incipit di dichiarazioni che proseguono al vetriolo e dalle quali il consigliere comunale Faliero Comandini, coordinatore cittadino della Lega, si è sentito attaccato e chiamato in causa. Al punto che nell’odierna seduta consiliare ha preso la parola, replicando. Parole alle quali il consigliere Zaccagnini, in quel momento assente, ha poi controreplicato una volta rientrato in aula.

Faliero Comandini (Lega)
Faliero Comandini (Lega)

Passiamo, ora, alle parole, testuali, di Faliero Comandini, in una seduta consiliare che, lo ricordiamo, non vedeva i consiglieri uniti nella stessa aula, ma collegati in streaming. “All’inizio di questa consiliatura fu portata all’attenzione dell’aula una mozione sull’imbarbarimento della politica, presentata dalla Consigliera De Marchis, che fu votata e si parlava di imbarbarimento del linguaggio politico. Io penso che il consigliere Giorgio Zaccagnini, ex segretario del Pd, non so come l’abbia votata, e voglio poi andare a vedere, per curiosità, giovedì 14 maggio poteva anche evitare di fare un post del genere: <<A Salvini e ai piccoli leghisti locali che pendono dalle sue labbra…>>. Questo è il modo di qualcuno che ha dei problemi veramente, perchè ha detto queste persone qui, Salvini e i piccoli leghisti locali, e quindi si rivolge ad un gruppo politico avversario parlando di <<piccoli leghisti>>. Dice anche <<noi non saremo mai come voi>>, ma per fortuna consigliere Giorgio Zaccagnini, non ci tengo proprio. Non ci tengo proprio! Ci dice, sempre in questo post, <<odiate le donne solo perché semplicemente libere>>. Ma forse il problema con le donne ce l’hai te, perché io, che sono leghista, e non sono piccolo, le donne non le ho mai odiate, mai. E tutte le persone sono così. Se tu hai problemi, risolvili in un altro modo”.

Questa, invece, la controreplica, in Consiglio comunale, di Giorgio Zaccagnini: “Approfitto di questi minuti che ho a disposizione perchè mi è stato riportato che in mia assenza – mi sono dovuto assentare per problemi di lavoro – sono stato violentemente attaccato dal consigliere Comandini in merito ad un post che io avrei scritto sul mio profilo personale Facebook, senza citare nessuno, vorrei solamente precisare che io l’unico problema serio che ho è con tutti quelli che ancora oggi nel 2020 discriminano le persone, le altre persone, per il modo di essere, per il modo di vestire, per le scelte che fanno, in totale autonomia e libertà, con tutti gli altri, a maggior ragione con le donne non ho nessun tipo di problema, e annuncio che chiederò il file della registrazione della seduta del Consiglio comunale per valutare insieme ai miei legali la possibilità di una querela nei confronti del consigliere Comandini cosicché posso raccogliere la sfida ad accettarlo in un campo a lui sicuramente più avvezzo rispetto a quello politico, chiaramente non personalmente perché io odio i tuttologi, ma attraverso i miei legali. Approfitto anche per ribadire che di ricordare qualora lo avesse dimenticato il consigliere Comandini che lui è anche vicepresidente di questo Consiglio comunale, quindi riveste un ruolo per la minoranza, ma per tutti noi di garanzia, quindi evidentemente se lui, nel corso di questo periodo, ha legittimamente pensato e cambiato idea, e quindi di poter ricoprire il ruolo di leader, legittimamente, dell’opposizione, ecco sarebbe opportuno che magari si dimettesse dal ruolo di vicepresidente del Consiglio, che ripeto è un ruolo di garanzia, grazie”.

Immediata era arrivata la prima replica del capogruppo della Lega, già candidato a Sindaco, Giorgio Greci, che ha preso le difese del “suo” consigliere, non senza esimersi, in un altro commento, dal chiedersi come mai “nessuno della sinistra sia intervenuto sdegnato quando sono stato aggredito dal fratello del Sindaco”. “Per quanto riguarda la dichiarazione di Zaccagnini, sono tra i piccoli leghisti che cita. Io non ho voluto fare polemica e mi sembra comunque che sia stato un post fuorviante, e soprattutto che non ci appartengono questi attacchi. Quindi dispiace che una persona intelligente e di cultura come Giorgio Zaccagnini possa minimamente pensare quello che ha scritto. Purtroppo le accuse rimangono, quindi il post rimane, come rimane la dichiarazione che ha fatto Faliero. Sarà lui, che fa anche l’avvocato, a valutare la condotta da portare avanti. Dispiace che in un momento così importante come la discussione del Consiglio comunale ci sia una presa di posizione così, arrivando a minacciare di querelare una persona che legittimamente ha solamente detto e affermato le cose che ha scritto non corrispondono al vero”.

Ha in qualche modo provato a smorzare i toni il Presidente del Consiglio comunale, Sergio Andreozzi: “Riguardo la questione Comandini – Zaccagnini, il consigliere Zaccagnini era assente quindi gli è stato riportato qualcosa, come ha sottolineato ha detto giustamente andrò a verificare se ci sono i presupposti, quindi non è che già si parlava “lo querelo”, lui da persona in gamba com’è valuterà tutte le cose. Se la vedranno poi le parti”.

Nel proseguo della giornata Giorgio Zaccagnini è poi tornato sull’argomento con un nuovo post su Facebook. E proprio il più famoso dei social è stata la piattaforma in cui altri amministratori e consiglieri locali hanno solidarizzato con lui, mentre altri hanno preso le difese di Comandini, rimasto invece silente. Ecco il post del Consigliere Zaccagnini, diffuso sempre attraverso il suo profilo Facebook: “Mi attaccano in Consiglio comunale, ma lo ribadisco: noi non saremo mai come voi. Oggi il vicepresidente del Consiglio comunale di Velletri, nonché coordinatore locale della Lega, nel suo intervento in aula mi ha attaccato personalmente dichiarando pubblicamente che sarei io ad avrei problemi con le donne, da risolvere non ho capito bene in che modo. Ovviamente io mi ero appena assentato per ragioni di lavoro. E il tutto per un mio post di qualche giorno fa, pubblicato su questo mio profilo personale, in difesa di Silvia Romano (proprio oggi è stata aperta una inchiesta per minacce aggravate), e in generale della libertà di scelta delle donne, dagli attacchi pubblici di Salvini e dei suoi rappresentanti e sostenitori nei comuni.

A parte lo stile e l’aver confermato l’evidentissima coda di paglia, credo che il ruolo di leader dell’opposizione non sia troppo calzante con uno di garanzia qual è quello di vicepresidente del Consiglio comunale. Se si dimette, facciamo un bel confronto di parte sulle libertà individuali. Promesso! Viva la libertà!”.

Tra coloro che sono intervenuti, sempre su Facebook, la vicesindaca ed Assessora ai Servizi sociali, Giulia Ciafrei, che ha preso le difese del consigliere democratico: “Non sono stata in consiglio, e ho avuto il dispiacere di sentire l’intervento del Vice presidente del consiglio e e coordinatore locale della Lega solo adesso. La proprietà di linguaggio non è il suo forte già gli era stato fatto notare a proposito di un discorso sulla disabilità. Poi l’invettiva nei confronti di una consigliera comunale. Oggi l intervento “di livello” è stato commentare in diretta un post attaccando il consigliere Giorgio Zaccagnini insinuando non so quale problema con le donne. Io mi auguro che la si smetta con questo atteggiamento da bulletto del quartierino: la politica ha bisogno di un senso di servizio più alto, soprattutto in questo momento. Se non si riesce ad alzare il livello si abbia almeno la decenza di tacere”.

Sotto il post di Giulia Ciafrei, tuttavia, ha replicato la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Ercoli, che ha introdotto il suo commento con la riproposizione integrale del post del 14 maggio di Giorgio Zaccagnini, partendo dall’accusa “ai piccoli leghisti locali”, passando per “i leoni da tastiera che si rilevano pecore”, all’accusa, sempre rivolta a Salvini e ai piccoli leghisti locali, di “odiare le donne libere…”.
“Queste non sono offese????? – ha scritto Chiara Ercoli -. Dopo questa serie di complimenti… non si ha diritto di replica? Ma non dovreste occuparvi di problemi più seri? Ma non eravate quelli vicini al POPOLO una volta????? Capisco che oggi il vostro imbarazzo in quel consiglio era fin troppo palese per inadeguatezza e solite tarantelle ma il momento drammatico non vi fa vergognare un pochino?”.

A seguire il post di solidarietà di Giorgio Fiocco (capogruppo Liberi e Uguali) per il compagno. di maggioranza: “Piena condanna all’aggressione verbale subita oggi dal Consigliere Comunale Giorgio Zaccagnini da parte di un consigliere della lega che si è dimostrato pienamente in linea con le politiche nazionali.
Piena solidarietà anche a tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico per l’ attacco subito. Il seminare odio genera odio, noi risponderemo con un sorriso”.

“Ciò che è successo oggi in consiglio comunale è molto grave – ha scritto, invece, Sara Solinas (consigliera comunale PD) -. Nel mostrare tutta la mia solidarietà al collega Giorgio Zaccagnini ribadisco la delusione e lo sdegno verso una politica piccola fatta di offese, discriminazioni e pregiudizi. Viva la libertà!”, ha concluso Solinas.

Dalla parte di Giorgio Zaccagnini anche Giulia Vega Giorgi, consigliera di maggioranza, recentemente tirata in ballo proprio da Comandini, che aveva ritenuto fuori luogo la sua “Lettura sacra” durante la Festa della Madonna delle Grazie: “Piena solidarietà al Consigliere Comunale Giorgio Zaccagnini per l’attacco personale subito oggi in Consiglio Comunale dal coordinatore locale della Lega, nonché vice-presidente del Consiglio Comunale.
Siamo davvero stufi di queste bassezze politiche, stufi di polemiche becere di persone che passano la vita sui social cercando un motivo o un altro per attaccare, come ho potuto sperimentare di persona.
Fare politica è altro, è pensare a come risolvere problemi, è trovare soluzioni per migliorare il proprio paese, non certo attaccare su post personali o inventare storie su altri consiglieri pur di dire qualcosa.
Se non avete niente da dire, soprattutto in un momento come questo, siete pregati di tacere
“, ha concluso Giulia Vega Giorgi.

Di fronte agli attacchi levatisi dalla sinistra in serata è arrivata l’arringa del Coordinatore leghista dei Castelli Romani, il veliterno Tony Bruognolo: “Al consiglio comunale di Velletri del 19 Maggio 2020, il coordinatore della Lega – Salvini Premier Velletri Faliero Comandini ha espresso le sue perplessità sulle parole di un post specifico del Consigliere Zaccagnini Giorgio sulle donne libere come Carola Rackete o Silvia Romano offendendo e denigrando la figura dei leghisti e del leader Matteo Salvini, fino ad accusarci di “odiare le donne libere” quindi di misoginia. Le parole pronunciate da Comandini possono essere accettate o meno, questo è fuor di dubbio, ma non può in alcun modo essere travisato perché limpido e trasparente, in linea con tutte le norme del buon costume. Faliero Comandini è un uomo libero che ha mostrato di non essere solo un “piccolo leghista locale”, appellativo lanciato dal Consigliere Zaccagnini; al contrario ha risposto con fermezza e senza ambiguità, da uomo politico intriso di valori. Vile è stato l’attacco diffamante e menzognero che ha dovuto subire in queste ore, il Consigliere Comandini, dal “PD Velletri” e dal Sindaco Orlando Pocci per il tramite dei loro canali social additandolo come uomo aggressivo, discriminatorio, incivile ed omofobo. Queste intimidazioni al verbo libero non nuoceranno la nostra libertà di espressione, ne della nostra politica ne dei nostri fedeli e combattenti esponenti politici. Guardate il video e giudicate voi le parole…”, ha concluso Tony Bruognolo.

Solidarietà, a Comandini, è stata espressa anche dal consigliere comunale di CasaPound, Paolo Felci: “Il tentativo della maggioranza per sminuire la brutta figura fatta nel Consiglio Comunale odierno in merito al nostro ospedale ha del ridicolo. Il collega della Lega Faliero Comandini viene tirato in ballo per alcune presunte dichiarazione sessiste, a mio parere inesistenti e del tutto infondate verso il Consigliere del Pd Giorgio Zaccagnini.
Troppo facile far passare un Consiglio Comunale dove la maggioranza è stata alle corde per 3/4 della sua durata.
Il Sindaco l’unico responsabile della sanità si è trovato a votare a favore una mozione prodotta da una parte “dissidente” di maggioranza che lo incastra a dover prendere posizioni differenti dalle logiche del suo partito in Regione.
Così tanto evidente la difficoltà da dover dare risalto a qualcosa di inesistente.
Credevo di averle viste tutte da parte di questa maggioranza dai mille frammenti, mi sbagliavo, riescono sempre a superarsi. Oggi l’opposizione è stata davvero “l’asso di bastoni”, calmiere dell’arroganza in un Consiglio Comunale di sole figure, quelle di maggioranza che seguono solo le logiche di partito a discapito della nostra città in questo caso del nostro ospedale, al punto di inventarsi di sana pianta degli escamotage per distogliere l’attenzione. Niente provoca più danno in uno Stato del fatto che i furbi passino per saggi…Solidarietà al collega Faliero Comandini”
.

Ancora Giorgio Greci ha rincarato la dose, proprio dal profilo del vicino di banco, Faliero Comandini: “Oggi ho assistito all’ennesimo atto tragicomico in consiglio comunale ed a seguire un comunicato del Sindaco e del Partito Democratico surreale che non rispetta quanto accaduto. Sono state pubblicate inoltre le false morali di una sinistra e di un PD incapace di gestire la politica cittadina e dare risposte concrete ai cittadini a partire dalla sanità della nostra città ….del nostro ospedale dove gli attori di questa tragi- commedia a parte le chiacchiere di fatti ne fanno pochi ed anzi dei pochi che fanno producono danni (visto il voto alla conferenza dei Sindaci della nostra Asl sul piano aziendale della sanità)…massima solidarietà all’amico e consigliere comunale Faliero Comandini, caro amico mio un gentiluomo ed un uomo onesto intellettualmente lo sarà per sempre a differenza di chi ad oggi persevera nelle falsi morali per screditare ingiustamente con comunicati falsi e tendenziosi chi come te si impegna quotidianamente per produrre soluzioni ai problemi combattendo il malcostume di mistificare e manipolare a suo piacimento i fatti”.

Scopriamo, infine, quanto contenuto nel post del Partito Democratico di Velletri (risocializzato dal Sindaco, attraverso la sua Pagina), che ha difeso strenuamente il proprio esponente: “L’aggressione verbale del consigliere leghista Faliero Comandini contro il consigliere del Pd Giorgio Zaccagnini non ha precedenti nella civiltà politica del Consiglio comunale di Velletri.

Comandini, argomentando un post politico scritto da Zaccagnini a sostegno di Silvia Romano, lo ha insultato è offeso usando parole omofobe e discriminatorie contro la libertà del consigliere del Pd di esprimersi sui fatti che hanno gettato vergogna su una parte minoritaria del Paese. Il Partito democratico esprime ferma condanna per le parole usate da Faliero Comandini e invita tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale a fare altrettanto. Vicinanza e affetto per Giorgio, per la sua intelligenza e per il suo spirito libero che tanto servono alla politica di questo tempo”.

Proprio tra le repliche al post di condivisione delle parole del Pd da parte del Sindaco è arrivato il commento di Mirella Proietto, già coordinatrice Donne di Forza Italia:Siamo stanchi dei falsi buonisti che strumentalizzano fatti ed azioni altrui per propaganda elettorale Massima vicinanza a Faliero Comandini”.


In conclusione di questo lunghissimo articolo (per lo scrivere il quale ci sono volute diverse ore di minuziosa ricerca e trascrizione), in cui abbiamo riportato, fedelmente, quanto asserito pubblicamente dalle parti in causa, ci limitiamo a sostenere che il momento sociale che stiamo vivendo richiederebbe senza dubbio una maggior prova di maturità da parte della politica cittadina, che in un periodo in cui sembrava regnare la coesione, ha perso l’ennesima occasione per tenere accesi i fari sul destino dell’Ospedale, perdendosi in strali di accuse e facili vittimismi di cui i cittadini (almeno quelli non schierati faziosamente per l’uno o per l’altro “contendente”) farebbero volentieri a meno…! Oggi più che mai.

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