Riceviamo e pubblichiamo una lettera del capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Velletri, l’ex candidato sindaco Giorgio Greci, che torna sulla diatriba che ha visto coinvolti il consigliere comunale del Pd, Giorgio Zaccagnini, e il compagno di partito Faliero Comandini.
“Gentile Direttore,
le scrivo in merito alla questione che, nell’ultimo consiglio comunale, ha visto protagonisti il consigliere della Lega ed un consigliere del Partito Democratico. Non entro nel merito dei fatti, dal momento che lei ha pubblicato tutti i messaggi, detti e scritti, scambiati dalle parti. Ritengo i cittadini in grado di farsi una propria opinione in merito.
Una cosa, però, devo dire; mi ha sorpreso un particolare, cioè che il Sindaco, persona che riconosco dotata di equilibrio e capacità di mediazione, abbia condiviso il post del Partito Democratico che parla di un’“aggressione verbale (….) che non ha precedenti nella civiltà politica del Consiglio comunale di Velletri”.
Il Sindaco, da tantissimi anni protagonista in varie vesti del nostro Consiglio, può sinceramente affermare di non aver mai assistito a discussioni ben più animate di quella citata? Io, solo al mio secondo mandato, ho visto ben altro.
Di questo si tratta dunque: di una mistificazione della realtà, tipica di chi usa la tecnica di “buttarla in caciara” per nascondere questioni ben più serie.
E a questo punto devo ammettere che se errore c’è stato è stato quello di cadere in un tranello, in una trappola, e così abbiamo dato visibilità ad un consigliere e ad un partito che ne hanno approfittato per apparire sul web, ma, soprattutto, perché abbiamo contribuito a creare un episodio che, appunto, proprio per la “caciara” messa su ad arte, ha fatto passare in secondo piano questioni ben più importanti emerse in Consiglio e che denotano ancor di più inadeguatezza amministrativa.
Prima la pantomima delle interrogazioni (ad eccezione, ad onor del vero, di quella relativa alle barriere architettoniche, che ha visto la risposta puntuale ed esauriente dell’assessore di riferimento).
Due degli assessori interessati erano assenti (lungi da me criticarne l’assenza, di cui non conosciamo i motivi e che sicuramente saranno stati validi), ma che almeno avrebbero potuto concordare una risposta con il Primo cittadino.
Certo, perché riguardo ai 60mila euro destinati a progetti per inviare i prodotti alimentari a scadenza breve non al macero, ma ad associazioni caritative che gestiscono mense per gli indigenti, e che a Velletri non arriveranno perché l’amministrazione non ha risposto al bando, il Sindaco, dopo aver risposto che era assente l’assessore ai servizi sociali, più addentro nella materia, ha candidamente ammesso che “c’è stata una svista”.
In un periodo così drammatico, ci si permette una svista da 60mila euro. E l’assessore cosa fa? Scrive, sempre su Facebook (ma questo Fb si può usare o no, per fare politica?), che mi sono sbagliato, che il bando non era dei servizi sociali. Benissimo. Da un’osservazione tre deduzioni: 1) Un bando che mira a recuperare generi alimentari destinati agli indigenti può tranquillamente essere ignorato dall’assessore ai servizi sociali. 2) Il Sindaco ha citato l’assessore sbagliato. 3) La Giunta lavora a compartimenti stagni.
Siamo scivolati nella trappola di trasformare il risentimento per un appellativo letto su Fb (“piccoli leghisti locali che odiano le donne libere”) in un intervento il cui tenore lascio giudicare, come ho già scritto, a chi saprà ascoltarlo o leggerlo senza pregiudizi, ma che ha permesso alla maggioranza di glissare sullo scandalo di un’assise in cui è apparsa in tutta la sua drammaticità la situazione del nostro Ospedale, oggetto della prima mozione all’ordine del giorno. Sul pressapochismo dell’amministrazione, poi, è inutile aggiungere altro.
Cordiali saluti”.
Giorgio Greci
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