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Così i Comuni dei Castelli Romani hanno ricordato Falcone e le vittime della strage di Capaci

Falcone flashmob castelli romani

La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo.
(Giovanni Falcone)

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Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Così scriveva in vita Giovanni Falcone, il magistrato vittima di Cosa Nostra che ieri, 23 maggio, è stato ricordato in molti comuni italiani. Falcone perse la vita il 23 maggio 1992 in quella che è comunemente ricordata come la strage di Capaci.

Mentre era alla guida di una Fiat Croma bianca, la vettura del magistrato antimafia, diretta verso Palermo insieme ad altri due veicoli, esplose sopra 1000 kg di tritolo nascosti sotto l’autostrada. Insieme a lui, vennero assassinati anche la moglie Francesca Morvillo, seduta nella sua stessa macchina, e tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, seduti sulla Fiat marrone che apriva il corteo blindato.

anci falcone

In occasione della commemorazione per la scomparsa di Falcone e in quella che ormai è celebrata come Giornata Nazionale della Legalità, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha invitato tutti i Sindaci dei vari comuni a partecipare ad un flashmob dedicato alle vittime delle mafie e in particolare a Falcone, Borsellino, Francesca Morvillo e agli uomini delle rispettive scorte. La manifestazione consisteva nell’appendere un lenzuolo bianco sui palazzi dei vari municipi italiani e nel rispettare un minuto di silenzio alle 17.58, l’ora della strage di Capaci.

“Dedichiamo questo giorno di ricordo non solo a chi ha dato la vita per servire lo Stato – ha specificato Anci sulle pagine Facebook – ma anche a coloro i quali, in questi mesi, hanno combattuto un nemico altrettanto terribile ed insidioso, dedichiamo questo giorno anche ai Sindaci e agli amministratori locali che lavorano con impegno e abnegazione al servizio dello Stato e dei Cittadini.”

Nella giornata di ieri, in molti Comuni dei Castelli Romani abbiamo dunque potuto vedere dei lenzuoli bianchi affissi sui vari palazzi comunali. I Sindaci hanno partecipato a questa giornata dedicata alla lotta contro le mafie facendo sventolare il tessuto bianco dalle finestre in segno di libertà.

Quest’anno, in vista delle norme per il contenimento della diffusione del Coronavirus, le iniziative sono state molto limitate e non è stato possibile coinvolgere la popolazione o gli studenti degli istituti, come negli altri anni. Ma i vari interventi sono stati comunque sentiti e partecipati, lo testimoniano le varie fotografie che ritraggono i Sindaci e gli amministratori sotto i rispettivi municipi.

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A Rocca Priora un lenzuolo bianco ha coperto tutto il portone di Palazzo Savelli per ricordare gli eroi della Strage di Capaci.

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A Grottaferrata il Sindaco Luciano Andreotti ha invece affisso il lenzuolo sulla balconata del Comune. “Lenzuoli bianchi come la purezza delle anime buone cadute nella lotta alla mafia”- ha commentato il Sindaco sui Social dichiarando che le loro fasce tricolori, ieri in particolare, testimoniavano che la comunità civile e lo Stato è, e deve essere sempre, dalla parte della Legge.

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Frascati

Anche l’Amministrazione di Frascati ha aderito alla proposta di Anci Lazio e Anci Nazionale per ricordare le 5 vittime cadute a Capaci. “Le amministratrici e gli amministratori di Frascati non dimenticano”, hanno dichiarato sui social. In rappresentanza del Comune hanno partecipato il Sindaco Roberto Mastrosanti, il Presidente del Consiglio comunale Paola Gizzi e il Presidente della Commizzione Antimafia Matteo Angelatoni.

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Colonna

A Colonna la giornata della Legalità è stata commemorata in piazza insieme al Sindaco Fausto Giuliani, agli Assessori, alla Protezione Civile e alla Polizia Municipale. A partecipare sono stati anche i ragazzi della Scuola T. Gulluni i quali, insieme agli altri partecipanti, si sono messi in cerchio rispettando il minuto di silenzio sotto le note del brano “Pensa” di Fabrizio Moro.

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Ciampino

A Ciampino il Sindaco Daniela Ballico ha esposto il lenzuolo bianco sulle finestre in via Largo Felice Armati. In rappresentanza di tutta l’Amministrazione ha presieduto alla commemorazione il Presidente del Consiglio Comunale Massimo Balmas. “L’Amministrazione comunale di Ciampino – ha scritto il Sindaco sui Social – in accoglimento della proposta di Maria Falcone, Presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni e rilanciata dall’ANCI, di dedicare questa giornata a tutti coloro che, in questi mesi, si sono prodigati, con abnegazione e grande senso di dovere, nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria, ha deciso di esporre un lenzuolo bianco fuori dalla sede municipale come simbolo del ricordo”.

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Nemi

Anche il Comune di Nemi ha partecipato all’iniziativa Anci. Il lenzolo bianco è stato affisso sulle finestre del Municipio per simboleggiare un “pezzo di storia che ormai è diventato simbolo della lotta contro tutte le mafie e a difesa della legalità”, ha dichiarato il Sindaco Alberto Bertucci sui Social.

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Castel Gandolfo

A far sventolare il tessuto bianco sono stati anche il Sindaco Milvia Monachesi di Castel Gandolfo e il Sindaco Luigi Galieti di Lanuvio. Anche Galieti ha voluto precisare che quest’anno, questa giornata, sarà dedicata soprattutto all’emergenza sanitaria.

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Lenzuolo bianco anche dal Municipio di Ariccia. “Oggi celebriamo il coraggio di chi contro tutto e tutti o con l’aiuto di pochi, combatte un sistema alterato da comportamenti mafiosi che non si distinguono solo attraverso i gesti più eclatanti come le esecuzioni o le stragi, ma anche, ad esempio, per le tentate diffamazioni nei confronti di chi agisce nella legalità” ha detto la vicesindaco reggente Elisa Refrigeri.

Velletri Orlando Pocci anniversario strage di Capaci
Velletri

In tanti anche a Velletri, dove l’iniziativa è stata celebrata dapprima sui social e poi sulle scalinate del Palazzo comunale, con in testa il Sindaco, Orlando Pocci, che ha commemorato coloro che sono periti in quella strage proprio nell’ora in cui la tragedia si compì.

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Lanuvio

Tutti gli interventi fatti nella giornata di ieri, 23 maggio, sono stati uniti e coesi nell’indirizzare parte del minuto di silenzio, non solo alle vittime delle mafie, ma anche a coloro che negli ultimi mesi si sono prodigati con grande senso del dovere nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria per il Covid-19.

Elisabetta Di Cicco

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