Attualità

Cronaca di un viaggio in treno, da Velletri a Roma, all’epoca del Covid-19 (carrozze desolatamente vuote)

treno velletri roma

Il resoconto di quanto avvenuto in un giorno prefestivo, treno delle 8.34, sulla linea più trafficata dei Castelli Romani

di Maria Lanciotti

Fase 2 emergenza Covid-19 sulla tratta Velletri/Roma. Riprendere il treno dopo una lunga e severa quarantena ‒ le precauzioni non sono mai troppe, nel caso specifico tassative e coscienziose ‒ è stato per certi versi emozionante. 

Giorno prefestivo, treno delle 8.34, sulla linea più trafficata dei Castelli Romani.  

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Una carrozza vuota

Parcheggi a volontà al Piazzale Martiri d’Ungheria, stazione vuota, bar aperto a riposo, pensilina senza movimento, panchine tabù con il motivatissimo divieto di sedersi, rigoroso tracciato nel rispetto del distanziamento, fisico e sociale.  

Poi si sale sul treno. E sembrano le prime scene del  “2001: Odissea nello spazio”, cullate dal leggendario valzer di Strauss.  Un viaggio nell’ignoto di una umanità in transito brutalmente interrotto e fuori assetto. 

Treno letteralmente vuoto. Va be’, è sabato mattina, ma dalla quarantena siamo fuori e non siamo in zona rossa, possibile tutti a dormire e nessuno, per alcun motivo, che prenda il volo per Roma?

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In viaggio da Velletri a Roma

Prendiamo atto delle nuove misure salvavita adottate dal 4 maggio dal trasporto regionale Trenitalia: maggiore controllo e vigilanza nel rispetto delle regole a tutela della salute dei viaggiatori; vetture quotidianamente igienizzate e sanificate; dispositivi per erogazione gel disinfettante distribuiti in ogni carrozza; la voce amica che ti rincuora e accompagna ricordandoti le poche basilari cose che vanno fatte e quelle da evitarsi, per il bene tuo e dei tuoi simili. 

Benissimo, si parte. Comodi come pascià. Mai immaginato che si potesse avere un treno tutto per sé, inappuntabile il servizio sotto ogni aspetto, tristissimo il pensiero di tanto spreco in tempi di magra che fanno presagire prossimi pesanti scenari non propriamente prosperi.

Un viaggio breve e illustrativo, in mascherina e guanti e regolari distanziamenti, misure che non  sembrano sufficienti a riattivare, con tutte le  cautele possibili, un sistema che tende al collasso e va prontamente rianimato.

Atteggiamenti di paura o di comodo, in ogni caso di stallo, assolutamente negativi per un processo di ripresa che ci rimetta al passo. Obbligatoriamente, per dovere morale.  

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