CRONACA

Rocca di Papa – Medico condannato per molestie su una 17enne. Parla la giovane, oggi maggiorenne

screen300x208

Costrinse una minorenne di Rocca di Papa, nata a Marino nel 2001, a subire molestie nel corso di una visita medica per poi, al momento del congedo, chiedendole un bacio “più serio. Questo si evince dalla sentenza di primo grado del Tribunale Ordinario di Velletri del 25 febbraio 2020, che ha condannato a 2 anni un medico di Rocca di Papa, così determinata previa riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato, oltre al risarcimento di 16mila euro, a titolo di ristoro del danno non patrimoniale patito.

I fatti risalgono al 16 gennaio del 2019, all’indomani del quale la mamma della giovane, che il giorno prima si era recata da sola presso lo studio per un controllo, aveva sporto denuncia nei confronti del medico, dopo che la figlia, in lacrime, le aveva raccontato quanto successo.

Il medico curante, nel controllare il buon esito della cura antibiotica assunta per una candidosi dalla giovane, allora ancora minorenne, l’aveva sottoposta ad una visita ginecologica, iniziata coi guanti e proseguita senza, nel corso della quale aveva assunto atteggiamenti “poco professionali”.

In occasione dell’interrogatorio l’imputato, nel confermare di aver sottoposto a visita medica la parte offesa, rivendicava la legittimità del suo operato, spiegando di aver introdotto il dito nella vagina “due volte” al fine di controllare se ci fosse o meno del pus e di essersi in tal modo accertato che la ragazza fosse guarita (“Io volevo tranquillizzarla perché aveva avuto dolore e mi sentivo in colpa”, “Io ho iniziato la visita con entrambe i guanti, poi dopo averle messo l’anestetico ho messa la mano senza guanto sulla sua pancia. Ho tolto il guanto per calmarla...”). Tesi, evidentemente, non del tutto accolte dall’organo giudicante.

Nei giorni scorsi, col tramite del suo legale, abbiamo accolto la lettera della ragazza, oggi maggiorenne, per l’esito della sentenza che, con la riduzione di un terzo della pena e varie attenuanti, non ha avuto conseguenze per la libertà personale del medico.

Il Pubblico ministero titolare aveva chiesto il carcere, ma il Gip respinse la richiesta applicando la misura di cui all’art. 290 cpp, “divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali”, culminata in 3 mesi di sospensione dal servizio.

“Sono stata sfortunatamente vittima di violenza sessuale da parte del mio medico curante”, ha premesso al giovane, oggi 19enne, prima di aggiungere particolari della molestia che abbiamo ritenuto opportuno non pubblicare.

Una volta rientrata a casa non ho avuto il coraggio di raccontare alla mia famiglia la violenza sessuale subita – ha aggiunto la giovane di Rocca di Papa -. Solo nella notte in preda ad una crisi di pianto, mia madre mi ha sentito e si è recata nella mia stanza, ed io solamente in quel momento sono riuscita a confessarle quanto avvenuto il pomeriggio all’interno dello studio medico. Nel ripercorrere l’accaduto avevo un senso di malessere ed in più temevo ripercussioni nei miei riguardi”.

“La condanna inflitta al suddetto – ha ribadito – non pare a mio avviso congrua alle sofferenze da me patite le quali, mi rammarica pensare, potrebbero essere state vissute da altre giovani donne come me che però, par paura non hanno avuto il coraggio di denunciare il fatto.

La vicenda che ho vissuto mi ha profondamente segnata, sconvolgendomi la vita e lasciandomi delle
cicatrici che non si rimargineranno mai”,
ha concluso la 19enne, non mancando di esternare ancora la sua amarezza per quanto accaduto all’inizio dello scorso anno.

Più informazioni
commenta