Lettera al direttore

Attualità

L’odissea di una veliterna all’Ospedale dei Castelli: “L’ho preferito a Velletri, ma dopo 9 ore di attesa sono andata via. Una vergogna!”

pronto soccorso ospedale dei castelli

Ore e ore d’attesa per i pazienti che si sono trovati a sostare oggi nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso del Nuovo Ospedale dei Castelli. E’ un racconto che fa riflettere quello che ci arriva da una donna residente nella zona tra Genzano e Velletri, che questa mattina, per via di una parestesia agli arti superiori, che durava ormai da giorni, con progressivo peggioramento, si è rivolta proprio alla struttura dislocata sulla Nettunense, sperando di poter trovare il conforto di un’accurata visita medica.

pronto soccorso ospedale dei castelli

Lo ha fatto prediligendo il NOC all’Ospedale di Velletri, “perché – parole sue – di fronte al progressivo smantellamento del nostro ospedale ho pensato che le cose ad Ariccia funzionassero meglio. Invece ho assistito a scene da terzo mondo, e alle 19, dopo un’attesa di 9 ore ed un dolore nel frattempo lancinante, ho deciso di andarmene, senza che nessuno, in tutte quelle ore, si sia presa la briga di visitarmi o di chiedermi come stessi.

Pur nella comprensione di un periodo così delicato, per l’emergenza Covid-19, trovo davvero assurdo – continua la nostra lettrice – che un Ospedale tanto decantato sia ridotto in queste condizioni. Ho assistito anche alle lamentele degli altri pazienti in attesa, come pure a quelle di chi di primo mattino si è presentato per un ricovero ed è stato fatto entrare solo a pomeriggio inoltrato, dopo ore e ore di attesa. Un altro paziente urlava per una emorragia rettale e nessuno gli prestava attenzione. A questo punto – ha aggiunto rivolgendosi alla nostra redazione – mi pento di non essere andata a Velletri e colgo anzi l’occasione per sensibilizzare i miei concittadini a battersi per il ritorno alla piena funzionalità del nostro Ospedale, che può e deve poter tornare a contare sulla piena funzionalità dei reparti chiusi in questi anni.

Noi cittadini di questa porzione di territorio non siamo cittadini di Serie B e abbiamo il diritto di poter contare su una sanità all’altezza, senza dover fare ogni volta la spola verso Roma. Mi rammarica immaginare che possano accadere cose del genere tutti i giorni, visto che un’attesa così lunga, per certe patologie, e io soffro anche di alterazione della pressione, può anche risultare fatale per chi ha problemi cardiaci”.

Stupisce, aggiungiamo noi, augurando una pronta guarigione alla nostra lettrice, che sul sito della ASL RM6, ormai da diversi giorni, sia disattivo il servizio che aggiorna in tempo reale la situazione nei presidi ospedalieri di competenza.

Non è stato possibile recuperare dati aggiornati” è la scritta che campeggia da giovedì 28 maggio, a dimostrazione di come il monitoraggio “real time” sia fermo ormai da diversi giorni.

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