POLITICA

Frascati – Passa il Consolidato in Consiglio, ma va in scena la peggior politica

mastrosanti

di Claudia Proietti


Il Bilancio consolidato 2018 è stato approvato all’1.25 di questa mattina, dopo oltre 6 ore di consiglio comunale. Un’approvazione, così come quella di altre mozioni affrontate nel corso della nottata e di cui si parlerà più approfonditamente, che passa sotto traccia rispetto allo spettacolo indecoroso che è stato offerto via streaming per le prime due ore in fase di apertura dei lavori. Due ore di fuoco incrociato, accuse e stracci volati tra opposizione e una maggioranza sempre più in affanno e messa all’angolo dalla richiesta dei gruppi di minoranza di posticipare la votazione del consolidato all’ultimo punto dell’ordine del giorno. Una richiesta tutta politica e non motivata da alcuna necessità personale (hanno detto i consiglieri),
ma generata dalla sfiducia rispetto ad una maggioranza che avrebbe potuto non
garantire la sua presenza per le mozioni successive e che in conferenza capigruppo ha palesato la sua arroganza imponendo una data e un orario ben
definito per il Consiglio comunale.

Una richiesta che di fatto ha scatenato un braccio di ferro condito da accuse e attacchi feroci; un tutti contro tutti che di fatto ha palesato ancora di più la crisi, ormai difficilmente risolvibile, che vive la risicata
maggioranza del sindaco Mastrosanti, composta ormai da 8 consiglieri contro i 7 di opposizione e i due rappresentanti del Gruppo Misto Franco D’Uffizi e Paola Gizzi.
«Quanto accaduto in conferenza dei capigruppo – ha dichiarato in aula il consigliere Lello Pagnozzi – merita una riflessione. La decisione di mantenere questo orario, nonostante le proposte alternative pervenute dai gruppi e dallo stesso Gruppo misto, denotano arroganza e un’autoreferenzialità sterile. Ormai questa
maggioranza nei momenti delicati e sui passaggi critici non ha più i numeri e manifesta la sua inadeguatezza rispetto ai bisogni reali della città. Mi chiedo a
questo punto – ha concluso rivolgendosi al sindaco – se sceglierete tra una reale caduta o una falsa, ma magari consolatoria uscita in tempo». Non ha tardato ad
arrivare il duro intervento del sindaco, contrario ad invertire l’ordine del giorno: «Paradossale questa situazione perché si danno motivazioni che tali non sono. Qui bisogna guardarsi in faccia e capire se questa è una sala giochi, un circolo per bambini oppure iniziamo a dare un colpo di reni e cominciamo a fare quello per cui ci riuniamo: amministrare una città. Qui vedo reazioni emotive incomprensibili e basate unicamente sull’io. Io sto qui per governare, voremmo farlo per altri due anni, ma non è possibile continuare a passare per atteggiamenti che sono al limite
del legittimo boicottaggio. O ci sono le condizioni per governare o questo consiglio si può sciogliere: cosa che comunque non farà mai il sindaco. Per rispetto del suo
ruolo il sindaco rimane qui e continua a fare il sindaco. Se qualcuno ha problemi può venire qui al banco e rassegnare le proprie dimissioni da consigliere comunali, però su questo non abdicherò mai a un rapporto di dignità».

Pesante anche il commento di Franco D’Uffizi: «Qui è assurdo, o siamo su Scherzi a parte o da Barbara D’Urso. È stucchevole e irriverente quello che sta accadendo oggi. Io le mie responsabilità le ho sempre prese e l’ho sempre dichiarato in aula. Se in
maggioranza siete in 8 non è colpa mia. Le valutazioni se c’è o no la maggioranza le deve fare il sindaco, non può richiedere rispetto delle istituzioni e in conferenza
dei capigruppo non si viene con una data già decisa. Questa è la politica, anche quella messa in campo dalla minoranza e se di fatto non c’è più una maggioranza,
se non hanno i numeri devono avere le palle di andare a firmare dal Segretario visto che la maggioranza ce l’hanno numerica solo se noi del Gruppo misto mantieniamo il numero legale in aula. Il sindaco si deve dimettere se non ha più la forza di andare avanti, io questa responsabilità di far cadere la maggioranza non me la prendo. Però poi arriveranno altri Bilanci, il previsionale e poi un altro consolidato ancora e allora si vedrà come andranno le cose. Il piano di riequilibrio
non è stato portato, non siete riusciti a fare due esternalizzazioni nei primi sei mesi, voglio vedere tutte le grandi opere che siete riusciti a portare a termine. Io
mantengo il numero legale, ma non continuate a “strappare” continuamente, perché questo atteggiamento è irrispettoso e non porta da nessuna parte».


Ad oggi le dimissioni del sindaco sembrano non essere un’ipotesi, come sembra non lo sia neanche un rimpasto o un azzeramento della Giunta. Sarà così o
Mastrosanti cambierà idea? Un clima pesante e un epilogo difficile da prevedere e che potrebbe arrivare prima del prossimo e cruciale consiglio comunale in cui si discuterà il Bilancio preventivo dell’ente e che potrebbe decretare elezioni anticipate a settembre



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