POLITICA

Un “settebello” per Genzano. Ecco i nomi dei possibili candidati a Sindaco

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ARTICOLO ESTRATTO DAL GIORNALE CARTACEO DI CASTELLI NOTIZIE

E’ un interregno commissariale che si sta protraendo più del previsto, quello che vede la città di Genzano dover attendere ancora qualche mese prima di restituirsi un Sindaco ed un’Amministrazione comunale che sia espressione di una maggioranza consiliare e di un voto popolare.

Dal marzo del 2019, in coincidenza con la prematura conclusione della Giunta Lorenzon, la Città dell’Infiorata attende infatti che torni la politica ad occuparsi della gestione amministrativa, ponendo fine ad una situazione per forza di cose ingessata, in cui anche l’ordinario (come lo sfalcio dell’erba negli spazi verdi) è diventato qualcosa di straordinario.

A circa 3 mesi dal ritorno alle urne la griglia di partenza sembra consolidata. Saranno in 7, salvo sorprese sotto all’ombrellone, per nient’affatto escluse, coloro che si sfideranno per conquistare l’ambito scettro.

Ci saranno anche i 5 Stelle, che un pò come l’Araba Fenice sembrano risorti dalle proprie ceneri e pur se orfani di buona parte della classe dirigente che a affrontò e vinse le elezioni del 2016, si presenteranno al via con la candidatura a Sindaco di Walter Ippolito.

Unica donna del lotto, al momento, sarà Alessandra Lattanzi, in rappresentanza della lista civica Genzano Risorge e di Fratelli d’Italia, espressione di quel centrodestra che ha in Fabio Papalia ed Arnaldo Melaranci i suoi alfieri consiliari.

A chiudere il cerchio nel centrodestra la candidatura di Michele Savini, che ci riprova 4 anni dopo, questa volta a capo di una coalizione che potrà contare sul sostegno della Lega, di Forza Italia e della sua civica, AttivaMente.

Ancor più frastagliata la situazione dall’altra parte del campo, visto che il centrosinistra proverà a riappropriarsi delle leve del comando del palazzo comunale affrontando la partita con ben 4 candidati. Tra questi anche Flavio Gabbarini, già sindaco di Genzano dal 2011 al 2016, che punterà tutto sull’esperienza amministrativa, ritenuta fondamentale in una città che, parole sue, “non può più permettersi salti nel vuoto”. Una candidatura civica la sua, che affonda le radici nel progetto di Città Futura, e che, a dispetto del suo uomo di punta, mira a rinnovare in toto la classe politica cittadina, con una squadra dai tanti volti nuovi.

Strategie diverse, invece, nella coalizione a sostegno di Carlo Zoccolotti, che avrà dalla sua il Partito Democratico, Italia Viva e alcune liste di centrosinistra, quali Europa Verde, Genzano Possibile e Democratici in Azione. In questo caso un candidato sindaco estraneo al mondo della politica, quindi, che potrà contare però sul sostegno di personaggi d’esperienza, come Carlo Valle, Giorgio Ercolani, Patrizia Mancini e Marta Bevilacqua, oltre ad un fronte a suo sostegno che potrebbe arricchirsi di ulteriori liste.

Solida e coerente sin dai propositi iniziali la candidatura a sindaco di Luca Lommi, il primo a rompere gli indugi, in tempi non sospetti, e ad avanzare la sua candidatura, sostenuta da tre liste civiche, tra cui “Noi Domani”, che proverà ad unire il lascito di 9 anni di Consiglio comunale all’esuberanza di un uomo che punta a miscelare il verace amore per Genzano con l’esperienza maturata in questi anni.

Completa il quadro la candidatura di Roberto Borri, che potrà contare sul sostegno dell’ala sinistra, che fa capo al Partito Comunista Italiano, che non si è evidentemente ritrovato in nessuna delle altre candidature.

Con un tale frastagliamento appare inevitabile il ricorso al ballottaggio, dove – come insegna il 2016 – tutto potrebbe capovolgersi, anche clamorosamente. Un quadro che sembra piuttosto consolidato, anche se mancando 2 mesi alla presentazione delle liste non sono certamente escluse sorprese, come non è escluso che i candidati possano diventare persino di più. O, magari di meno, in caso di una convergenza tra alcuni degli stessi.

Non mancano le incognite, quindi, a partire dalla data del voto, ancora ignota (“ballano” le date del 20 settembre e del 4 ottobre).

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