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“Più Lariano” sul 5G: “Più competenza ed onestà intellettuale per affrontare il tema”

5g

Lettera aperta ai cittadini e al Consiglio comunale di Lariano del movimento civico “Più Lariano”

“In questi giorni sui siti di informazione locale è stato dato spazio ad una mozione consiliare firmata dall’intero gruppo di opposizione e riguardante gli impatti della nuova tecnologia cellulare, il 5G.

La confusione generata sul tema è surreale, basti ricordare le ultime fake news che accusavano questa tecnologia come una delle cause sul COVID-19, e ormai “5G” è divenuta l’etichetta di un campo in cui i preconcetti hanno inconsciamente più peso delle evidenze scientifiche. E soprattutto è diventato, per alcune fazioni politiche, una delle bandiere ideologiche alle quali è difficile rinunciare.

In questa situazione chi rappresenta i cittadini in Consiglio comunale dovrebbe indispensabilmente mostrare lucidità e onestà intellettuale, nel caso in cui la competenza, certamente da preferire, venga meno.

Ma capita anche che a volte le segreterie nazionali di partito preparino dei così detti «atti di indirizzo» (quelli generici, senza alcun impegno normativo concreto) ai quali i gruppi consiliari locali attingono per impolpare l’azione politica. Sinceramente speriamo sia questo il caso capitato perché, ed è davvero spiacevole non trovare altre forme per esprimere questo concetto, i consiglieri di opposizione nel firmare compatti questa mozione non hanno mostrato né lucidità né onestà intellettuale.

Nel dettaglio, l’obiettivo dell’atto consiliare è impegnare l’Amministrazione del Comune di Lariano:

«1) A dichiarare la contrarietà da parte di tutto il consiglio comunale circa lo sviluppo e l’installazione della tecnologia 5G sul territorio del Comune di Lariano, preferendo le connessioni cablate a qualsiasi sviluppo di infrastrutture wireless;

2) il Sindaco ad emanare una apposita ordinanza, che ponga il divieto di sperimentazione ed installazione di tecnologie 5G sul territorio del Comune di Lariano, al fine di tutelare la salute, prima di garantire qualsiasi altra pericolosa connettività.»

La mozione propone quindi al Comune di Lariano di porre un veto all’uso alla tecnologia 5G, ma vediamo meglio anche come lo fa.

La prima motivazione portata in dote alla discussione è nelle premesse, tra le affermazioni generiche sull’importanza della salute dei cittadini e l’appello alla responsabilità della classe politica: «APPURATO che la tecnologia 5G si basa in un primo momento su onde centimetriche per poi evolversi a quelle millimetriche.»

Semplifichiamo per evitare uno spiegone infinito, ma le onde centimetriche e millimetriche non sono altro che onde elettromagnetiche che hanno una lunghezza molto minore (da cui il nome) rispetto alle onde generate dagli apparati che usiamo ogni giorno, di lunghezza maggiore. La differenza sta nel fatto che le onde centimetriche e millimetriche permettono uno scambio di informazioni molto maggiore. Inoltre, ma questa è solo una puntualizzazione tecnica, alla frequenza massima consentita in Italia (26GHz) l’ampiezza dell’onda è di 1,1cm e quindi non si può parlare di onde millimetriche.

Evidentemente nella visione proposta dalla mozione consiliare «il piccolo» è anche insidioso e minaccioso, quindi da evitare. In realtà la capacità di superare gli ostacoli (epidermide compresa) di queste onde è molto minore rispetto alle onde 3G o 4G ed è proprio questo limite che porta ad avere la necessità di un numero maggiore di antenne.

Continua poi ad argomentare la mozione «Così come siamo a conoscenza che esistono diversi studi, che non solo identificano persone con ipersensibilità elettromagnetica (EHS), ma che evidenziano come chi risulti affetto da EHS registri alti livelli di stress ossidativo, predisponenti a malattie croniche, tumorali ed autoimmuni di varia natura. Trattandosi di studi dettagliati, il Parlamento Europeo, con una risoluzione del 2009, e il Consiglio d’Europa nel 2011 hanno richiesto agli Stati membri di riconoscere l’elettrosensibilità come una disabilità, cosa avvenuta anche in molti paesi.»

La citata sindrome EHS non ha alcun riscontro di tipo scientifico, tutti i test fatti sulle persone che se ne dichiarano affette portano ad un’unica evidenza: il condizionamento mentale.

I “molti paesi” sono solo la Svezia, che non l’ha riconosciuta come patologia, ma come causa di invalidità funzionale.

La risoluzione che riconoscerebbe questa sindrome come disabilità è la 1815 del 2011 (a volte basta cercare). Leggendola si ben comprende che contiene un’esortazione ai governi nel porre attenzione al tema, ma non dichiara le evidenze scientifiche di tale presunta patologia. Se inoltre nel 2020 dobbiamo far riferimento ad un unico atto politico vecchio di dieci anni e non riusciamo a produrre uno straccio di pubblicazione scientifica, qualche dubbio dovrebbe sorgere.

Altra prova a sostegno dell’esigenza del blocco al 5G, nel contesto della mozione, sono gli «studi indipendenti condotti dall’Istituto Ramazzini di Bologna e dal National Toxicology Program americano».

Premettiamo che il Ramazzini di Bologna non è un Istituto, ma una cooperativa sociale ONLUS, non riconosciuta come ente di ricerca (non è un IRCCS, per intenderci). Sembra un dettaglio, ma non lo è: i risultati non sono così noti perché i test effettuati dal Ramazzini non sembrano seguire i criteri riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Gli studi poi del NTP Americano, qui portati come argomentazione confermativa, mostrano evidenze all’esposizione continuativa ad onde elettromagnetiche si, ma non WiFi e non 5G (che a questo punto potrebbe essere addirittura una soluzione sostitutiva alle vecchie tecnologie). Gli studi dell’NTP vanno quindi in direzione opposta a quella della tesi dell’ente bolognese.

Insomma, la sensazione netta è che la mozione sposti la disinformazione pura dai social network al consiglio comunale. Bel salto di qualità, niente da dire.

Tutto quello che abbiamo scritto finora non è verità assoluta, ma solo frutto di una raccolta di informazioni mossa dalla curiosità.

Anche per questo, volontariamente, non inseriamo le fonti delle nostre informazioni: crediamo che chiunque possa verificare sempre le notizie, piacevoli o meno, a favore o contro le proprie idee.

Crediamo anche che chiunque ricopra ruoli di rappresentanza della collettività debba sentirsi obbligato, in ogni occasione, ad approfondire e conoscere; che non debba mai, in nessun momento e per nessun motivo, far leva sull’impossibilità o l’incapacità dei cittadini ad essere correttamente informati per piegare la realtà ad un proprio tornaconto personale; che debba sempre verificare ed avere il pieno controllo delle azioni di impatto sociale che compie o che propone di compiere.

Una mozione del genere non potrà mai essere approvata e in ogni caso non costituirà alcun vincolo normativo.

Ma il ritiro della mozione da parte dei consiglieri di opposizione potrebbe avere almeno l’effetto di dimostrare capacità di mettersi in discussione e di saper correggere i propri errori”.

Il movimento civico Più Lariano

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