Cultura

I Castelli Romani del cuore – I luoghi FAI da votare a Frascati, Grottaferrata e Colonna

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Di seguito l’elenco dei luoghi censiti di Frascati, Grottaferrata e Colonna che potrebbero ricevere finanziamenti per la valorizzazione.

di Cristina Borri

L’associazione Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha promosso la decima edizione de “I Luoghi del Cuore”. 

E’ possibile votare fino al 15 dicembre e qualora si ritenga che manchino dei siti meritevoli di essere salvaguardati è possibile aggiungerli al seguente link (CLICCA). 

Nei precedenti articoli abbiamo recensito le bellezze di Albano e Castel Gandolfo (CLICCA), di Marino e Ciampino (CLICCA), di Ariccia, Genzano e Nemi (CLICCA), di Lanuvio, Velletri e Lariano (CLICCA), di Rocca di Papa e Rocca Priora (CLICCA), di Monte Porzio Catone e Monte Compatri (CLICCA). 

Con questo articolo andiamo a visitare Frascati, Grottaferrata e Colonna. Come molti altri comuni dei Castelli Romani, i paesi condividono tra di loro la storia e la natura dei Colli Albani: Tusculum, oggi Tuscolo, l’antica città pre-romana dalle origini mitologiche (secondo una tradizione sarebbe stata fondata da Telegono, figlio di Ulisse e Circe, secondo altri da Latino Silvio discendente di Enea) è oggi divisa tra le diverse amministrazioni (CLICCA). 

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Villa Aldobrandini

Frascati è stata residenza di egregie famiglie ed è sede di numerose ville, note in tutta Italia e per cui non basta questo testo per descriverne l’importanza. La Proloco espone sul proprio sito ufficiale la storia di ogni struttura: Villa Torlonia, Villa Lancellotti, Villa Falconieri (CLICCA), Villa Mondragone (CLICCA) e Villa Aldobrandini (CLICCA).

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Villa Mondragone

Le Ville segnalate sul portale FAI sono simbolo della armonia tra creazione umana e paesaggio naturale (CLICCA); sono protagoniste di liriche dialettali, come quella di Renzo Martinoli: “La villa Falconieri che riluce all’ombra della quercia millenaria… Chi vié a Frascati trova bona l’aria, ma assai più bono il vino che produce” (CLICCA); si sono evolute e mutate in simbiosi con la storia frascatana, come Villa Sciarra (CLICCA) divenuta da residenza romana a edificio seicentesco ed oggi parco comunale che ospita strutture scolastiche; ancora oggi testimoniano l’egemonia papale esistente nel territorio nel XVI secolo, ad esempio Villa Muti (CLICCA) o Villa Grazioli (CLICCA) edificate dalla nobiltà ecclesiastica, appartenenti al passato di Frascati ed oggi situate nel comune di Grottaferrata; con la loro imponente bellezza, le Ville ancora oggi illustrano la grandiosità e la ricchezza di coloro che hanno governato Frascati, come gli Aldobrandini: nobile famiglia fiorentina da cui discese il Papa Clemente VIII e la cui residenza ancora oggi “guarda” e “domina” dall’alto il “proprio popolo”.   

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Grottaferrata

Grottaferrata è stato un paese molto industrioso nel corso dei secoli. Agli inizi del Seicento vennero costruiti diversi mulini e ferriere nel Vallone boscoso del comune (CLICCA), nello stesso secolo i Brugiotti fondarono la cartiera che divenne di proprietà dei Padri Oratoriani nel 1648.

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Abbazia di San Nilo
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L’industria di carta passò sotto il controllo di diverse famiglie: gli Spada, i Cavalletti e i Passamonti. Quest’ultimi utilizzarono lo stabile per produrre la Carta Moneta dello Stato Pontificio (CLICCA).

Nel corso del tempo l’economia di Grottaferrata è mutata, nella prima metà del Novecento divenne famosa per la propria produzione di ceramica mentre la Cartiera è ormai disusa e i luoghi boschivi sono ora caratterizzati da sentieri che permettono di visitare la Marrana dell’Acqua Marciana (CLICCA). 

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Palazzo Baronale

Colonna è il comune più piccolo dei Castelli Romani, ed il meno popoloso dopo Nemi. Si ipotizza che nell’antichità fosse sede della città Labicum Quintanens, il luogo in cui furono deportati alcuni degli abitanti dell’antica Labicum dopo la sua distruzione da parte dei Romani. Il nome odierno è legato all’omonima famiglia: i Colonna erano una importante dinastia romana, il cui capostipite era Pietro Colonna, uomo del XII secolo e figlio del Conte Tuscolo Gregorio II, signore di Monte Porzio.

Molti esponenti della famiglia furono illustri esponenti del clero, in particolar modo Papa Martino V. Dopo la morte di quest’ultimo, i Colonna entrarono in conflitto con gli Orsini. La famiglia Colonna si imparentò con i Savoia-Carignano e dopo l’Unità d’Italia occuparono elevate cariche. 

Di seguito i siti segnalati: 

  • Piazza San Rocco (CLICCA): La piazza di Frascati ha il medesimo nome della chiesa ivi situata. Il santuario è il più antico del paese. Al centro è collocata la fontana cinquecentesca donata dal Cardinale Guglielmo d’Estouteville, come ricorda l’epigrafe posta sopra di essa. Dalla piazza è possibile ammirare uno splendido angolo della città. 
  • Piazza Paolo III (CLICCA): Raggiungibile da Via dell’Olmo, la piazza frascatana presenta siti appartenenti a diversi secoli. Il Palazzo Vescovile, costruito nel 1458 assieme alle mura cittadine. Nato in origine come fortezza, divenne un vero e proprio palazzo dopo il 1471, a seguito della donazione di Papa Paolo III ai Vescovi della Diocesi. Alla sua sinistra, è situata la fontana costruita nel 1697 in onore di Papa Paolo V, come ringraziamento della comunità per aver autorizzato lo svolgersi del Mercato ogni giovedì all’interno della piazza. 
  • Convento dei Cappuccini (CLICCA): Per volere di Papa Gregorio XIII, fu costruito il Convento e il Chiosco con cisterna e orto-giardino. Situato in un punto isolato, il luogo entra in sintonia con il paesaggio naturale diventando un vero e proprio polmone verde di Frascati. La terrazza pensile offre un bellissimo panorama verso la Pianura Romana e lo stile architettonico semplice simboleggia la vita umile dei Frati Minori Cappuccini. Dal 1909 è presente il Museo Etiope, voluto dal Cardinal Massaia, missionario, esploratore e consigliere di Vittorio Emanuele II. Una parte di storia e cultura africana situata ai Castelli Romani. 
  • Muraglioni di Via Regina Margherita (CLICCA): Se Frascati sembra un paese in pianura e non su un pendio è grazie ad una particolare tecnica architettonica: sono scaglionati a diverse quote terrazzamenti, terrapieni e muraglioni. Questo metodo risale fin dall’antichità come dimostra la presenza di una villa romana con tale struttura e la quale probabilmente ha ispirato tutto il resto del paese. 
  • Fontana di Vermicino (CLICCA): vicino a Via Canova di Frascati è situata la fontana realizzata dall’artista Luigi Vanvitelli, uno dei maggiori architetti italiani tra il barocco e il neoclassicismo, nonché fautore della maestosa Reggio di Caserta. L’opera presenta lo stemma di Papa Clemente XII, al quale è intitolata la targa commemorativa sottostante. Un mascherone fa fuoriuscire l’acqua, raccolta da una vasca modanata. 
  • Abbazia di San Nilo (CLICCA): Nei primissimi anni del XII secolo, dei monaci campani lasciarono la propria regione e si rifugiarono sui Colli Tuscolani. Essi erano i seguaci di San Nilo, detto “Il Giovane” e originario di Rossano, in Calabria. Lasciato il luogo d’origine per le invasioni saracene, organizzò numerosi monasteri: Valleluce, Serperi e Grottaferrata. Qui, il Santo assieme a San Bartolomeo assistette alla Visione della Madonna in un sito denominato “Crypta ferrata” (da cui il nome del paese), residenza di Cicerone e divenuto in seguito oratorio cristiano. I monaci costruirono pertanto l’abbazia nel luogo del miracolo. Dopo vent’anni di costruzione, nel 1024 Papa Giovanni XIX consacrò il Santuario, definito “bello, ornato di marmi e di pitture, ricco di sacri arredi, ammirato da tutti”. 
  • Catacombe Ad Decimum (CLICCA): Le due gallerie sotterranee utilizzate dai primi Cristiani come luoghi di sepoltura e rituali segreti. Si chiamano così poiché sono situate al decimo miglio della Via Latina, oggi Via Anagnina del comune di Grottaferrata. Le gallerie si presentano in uno stato di perfetta conservazione e si trovano al proprio interno circa mille tombe del periodo II-V secolo d.C., a testimonianza di come la nuova religione prese subito piede in questo territorio. Le decorazioni modeste delle lapidi fanno comprendere che si trattasse di un luogo destinato a persone non abbienti. 
  • Parco di Pirandello (CLICCA): Fausto Pirandello, artista dal gusto espressionistico e figlio dello scrittore Luigi Pirandello, visse a Grottaferrata. Una residenza isolata, in simbiosi con la propria arte: il pittore dipingeva opere in cui esprimeva il dramma della solitudine tramite sorde tonalità quasi monocrome e cupe deformazioni formali.  
  • Chiesa di San Rocco (CLICCA): Edificata nel XVII secolo, la chiesa era in origine situata fuori dalle mura di Colonna. Il santuario è dedicato a San Rocco, protettore dalla peste assieme a San Sebastiano. Sono posti due altari minori dedicati ai Santi, mentre l’altare maggiore è consacrato alla Vergine Maria del Soccorso. L’immagine della Madonna sarebbe apparsa in modo miracoloso. Sicuramente, il dipinto mostra la Vergine con uno sguardo molto dolce, alla quale si recavano i malati per trovare conforto e cure.  
  • Palazzo Baronale (CLICCA): Il Palazzo dei Colonna, detto anche “Palazzaccio” in quanto un tempo sede della Corte di Giustizia di Colonna (e quindi anche delle carceri). L’edificio è un insieme di periodi storici: costruito su resti romani, è una struttura medievale che presenta ornamenti tipici del Rinascimento. Nel XVII secolo fu costruita la Torre dell’Orologio, donando ulteriore effetto compatto al già massiccio palazzo. L’orologio ancora oggi scandisce le ore ai suoi abitanti, mentre “osserva” dall’alto Piazza Vittorio Emanuele II. 
  • Il Dindarolo (CLICCA): Il serbatoio idrico che era posto di fronte al Palazzo Baronale e che gli abitanti di Colonna chiamavano in tal modo poiché la forma ricordava quella di un salvadanaio. La struttura risale agli anni Cinquanta e negli ultimi anni è stata utilizzata dal servizio ACEA. A seguito del terremoto del 2016 è stato dichiarato pericolante e pertanto demolito nel 2017. Ad oggi è rimasto solo un poco di cemento armato che conteneva la costruzione.
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