POLITICA

Grottaferrata – Sassoli risponde all’appello dei sindaci. Andreotti: “Chiederemo di essere ascoltati”

sindaco francese e andreotti
david sassoli

Il presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli ha risposto all’appello dei sindaci dei comuni gemellati di Grottaferrata (Italia), Vandoeuvre Les Nàncy (Francia) e Patmos (Grecia) nel quale i tre primi cittadini, alla vigilia del 9 Maggio, Festa dell’Unione Europea, si erano appellati proprio ai massimi vertici delle istituzioni europee invocando lo “spirito di Ventotene” sottolineando come “l’Unione Europea, in questa drammatica crisi economica, non possa essere sostenuta esclusivamente, pur riconoscendo gli importanti strumenti economici già messi in campo, dai vincoli di bilancio ma occorra mettere mano a tutte le misure possibili per vincere una guerra prima sanitaria e poi di sostegno economico a tutte le attività produttive e sociali.

Sono gli Stati e le Istituzioni europee a doversi far carico della crisi, che investe tutti noi, senza anteporre egoismi o tatticismi politici. I cittadini europei voglio risposte ora non domani”.

Un appello, rilanciato anche da Anci Lazio, che suona forse ancor più attuale ora, considerando il severo e complesso dibattito in corso tra i leader dei Paesi Ue sull’ammontare e sulla ripartizione dei fondi Ue del cosiddetto Recovery Fund il piano di rilancio Ue per aiutare i paesi dell’Unione a uscire dall’emergenza Covid-19.

sindaco francese e andreotti

Il presidente Sassoli si è rivolto così ai tre amministratori locali: Luciano Andreotti, Stephàne Hablot e Eleftherios Pentes affermando di aver letto “con molto interesse l’appello dei Sindaci per una nuova Europa

“Come forse saprete  – prosegue la lettera di Sassoli – in qualità di presidenti dell’Europarlamento, del Consiglio e della Commissione Europea, abbiamo redatto un accordo comune lo scorso 9 maggio in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione di Schuman, sottolineando che l’Europa deve riemergere più forte dalla crisi. Solidarietà e unità sono le pietre angolari della nostra Unione”.

I Paesi Ue, dunque, scrive ancora Sassoli, debbono “continuare a supportarsi reciprocamente , ascoltando e imparando gli uni dagli altri”.

Luciano Andreotti

In tal senso, prosegue la missiva del presidente dell’Europarlamento “il gemellaggio tra città è un modo importante di stringere rapporti più stretti all’interno dell’Unione e il Parlamento Europeo attribuisce grande valore a questo tipo di iniziative”

“Il Parlamento Europeo – aggiunge Sassoli all’indirizzo dei sindaci – è pienamente impegnato a fare il massimo possibile per superare la crisi. Il 17 aprile scorso infatti l’Europarlamento ha adottato una risoluzione sull’azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia di Covid-19 e le sue conseguenze. Inoltre, il 14 maggio scorso, l’assemblea plenaria ha tenuto un dibattito con il Consiglio e la Commissione nel quale i membri hanno riconosciuto i risultati raggiunti e le sfide da affrontare come Unione Europea , specialmente in relazione alla crisi da Covid-19 in corso”.

“Ancora, il 18 giugno il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione sulle posizioni proprie del parlamento in merito alla Conferenza sul futuro dell’Europa nella quale si sottolinea che dieci anni dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, settant’anni dopo la Dichiarazione di Schuman e nel contesto della pandemia di Covid-19, i tempi sono maturi per una rivalutazione dell’Unione; e che l’assemblea è dell’opinione che la crisi legata al Covid-19 ha reso ancor più necessaria e urgente la Conferenza.

La risoluzione sottolinea inoltre che nonostante la pandemia debba rimanere una priorità della Conferenza il coinvolgimento diretto di cittadini, associazioni, partner sociali e rappresentanti eletti e che l’Europarlamento  non vede quindi l’ora di iniziare la conferenza in modo da costruire un’Unione più democratica, più efficace e più resiliente insieme a tutti i cittadini Ue”.

“Poiché le questioni sollevate nella vostra lettera riguardano anche questioni costituzionali – conclude il presidente dell’Europarlamento Sassoli rivolto ai sindaci di Grottaferrata, Vandoeuvre e Patmos – ho trasmesso il testo alla Commissione per gli Affari Costituzionali i cui membri ne terranno sicuramente conto nel prosieguo dei lavori correnti”.

Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti ringraziando il presidente Sassoli per la cortese e assai partecipe risposta, fa sapere da parte sua che inoltrerà in queste ore la stessa ai sindaci dei due comuni gemellati in Francia e in Grecia “valutando insieme le ulteriori azioni da compiere sull’onda della fondamentale e autorevolissima adesione giunta da Strasburgo nel merito dei concetti e ai valori che con la nostra missiva avevamo inteso esprimere alle istituzioni Ue”.

“Valuteremo insieme ai colleghi sindaci di Vandoeuvre e Patmos  – prosegue Andreotti – la possibilità di essere auditi in Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo per riferire direttamente piani, progetti e idee realizzabili per una nuova Euroa grazie allo strumento del gemellaggio da estendere e rendere ancor più efficace così da poter auspicabilmente arrivare a partecipare direttamente, come rappresentanti delle comunità locali, alla Conferenza sul Futuro dell’Europa in fase di organizzazione”.

A seguire il testo integrale della lettera originale dei sindaci alle Istituzioni Ue.

Siamo i Sindaci dei Comuni di Grottaferrata (Italia), Vandoeuvre Les Nancy (Francia) e Patmos (Grecia), tre cittadine europee unite da molti anni in gemellaggi che siamo particolarmente orgogliosi di vivere come forme di amicizia vera tra le nostre genti.

Crediamo molto nell’Europa unita e la fitta oscurità di questo inatteso e tragico passaggio con cui il destino e la Storia ci hanno messo a confronto, è resa se possibile ancora più buia dalla prospettiva necessaria di dover allentare nel breve e medio periodo le bellissime possibilità, su tutte la libera circolazione delle persone, offerte dalla natura stessa della nostra Unione, riuscita in meno di cinquant’anni a garantire a tutti i suoi cittadini di viaggiare senza frontiere.

In questo modo: dal confronto e dalla conoscenza diretti, a partire dalle idee che ispirarono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nella stesura, avvenuta nel lontano 1941, del Manifesto di Ventotene che già immaginava un’Europa libera e unita, crediamo sinceramente si debba ripartire per elaborare i troppi lutti da ogni Paese subiti, figli della pandemia, e per iniziare una ricostruzione che sia, per l’Unione, realmente fondata sugli alti ideali e valori che solo la buona politica può infondere.

Per queste ragioni non soltanto storiche ma presenti e vive proprio in queste settimane nel cordone di solidarietà quotidiana tra cittadine e cittadini che unisce anche le nostre tre comunità in un’unica battaglia contro il comune nemico invisibile di oggi che è il coronavirus, crediamo sia davvero giunto il momento, anche per le istituzioni europee, di riconoscere e ascoltare le voci dei Sindaci che rappresentano la vera trincea in ognuna delle sfide, anche le più difficili e abnormi come può essere una pandemia.

Riteniamo dunque che l’Unione Europea, in questa drammatica crisi economica, non possa essere sostenuta esclusivamente, pur riconoscendo gli importanti strumenti economici già messi in campo,  dai vincoli di bilancio ma occorre mettere mano a tutte le misure possibili per vincere una guerra prima sanitaria e poi di sostegno economico a tutte le attività produttive e sociali.

Sono gli Stati e le Istituzioni europee a doversi far carico della crisi, che investe tutti noi, senza anteporre egoismi o tatticismi politici. I cittadini europei voglio risposte ora non domani.

Da noi Sindaci giunga dunque un  monito alle istituzioni europee  e un appello a  tutti i Sindaci d’Europa,  per far sentire la loro voce, la voce di tutti gli europei, per sostenerci a vicenda.

Affinché l’Europa di domani – cominciando già da oggi – possa diventare davvero argine alla povertà , fonte di lavoro e benessere diffusi, inclusione ed equità sociale, solidarietà, eguaglianza  e accoglienza verso gli ultimi. Perché la Libertà e il progresso civile possano diventare simboli e motivo di orgoglio per tutti i nostri cittadini.

Che possano e possiamo finalmente dirci e sentirci: francesi ed europei, italiani ed europei, greci ed europei. Abbracciati sotto le dodici stelle, finalmente fieri della nostra identità europea e uniti, forti delle diversità di ognuna delle nostre splendide nazioni, orgogliosamente parte dell’Unione Europea.
Sperando di poter contribuire di più nel vitale dibattito in corso, augurandovi il buon lavoro che servirà per il bene di tutti, porgiamo i saluti più cordiali.


                  Stephàne Hablot                                         Luciano Andreotti                   

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